~Agli studios~

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Io e Nam siamo appena entrati nel suo studio, che è pieno di oggetti fatti in vero legno: la scrivania, il tavolino e addirittura una mini sedia.
Sulla parete c'è un enorme scaffale a più piani, dove Nam tiene ogni genere di statuina da collezione. È davvero fantastico! Poi, come ultima cosa, è presente anche qua un pianoforte.
Ci sediamo nella scrivania e io non faccio altro che tremare, e di sicuro parlare non calmerà i miei nervi. Si, ho deciso di cantare, ma non voglio stonare come una campana! Ok che canto da quando ho 4 anni, ma davanti a Jimin è tutto un altro discorso, specialmente perché io lo amo da morire. Come farò?
«Senti, lo vedo che stai tremando come una foglia, so che sei tesa perché stai per cantare davanti al ragazzo per cui hai una cotta, ma... cerca di pensare a qualcosa che ti faccia rilassare. Come ehm, fare finta che lui non sia davvero lì con te che ti ascolta, o se vuoi non guardarlo. Insomma cerca di fare come ti viene meglio in modo che non sei un fascio di nervi»
«Ci provo, ma è tanto difficile »
«Lo so lo so. È la prima volta che canti?»
«Davanti ad un idol si»
«Vedrai che andrà bene, Jimin lo adorerà, io ti ho sentita cantare e non sei niente male»
«Grazie Nam» e veniamo interrotti da Tae che entra indisturbato
«Sei riuscita a calmarti?» mi chiede
«Si, solo un pochino»
«Dai che andrà tutto bene. Speriamo che Jimin capisca finalmente che gli piaci e che ammetta a se stesso che prova la stessa cosa»
«Aaaaaaa TAE COSÌ MI METTI ANCORA PIÙ ANSIA» mi guarda perplesso
«Okay, scusa» si avvicina a Nam e gli chiede sotto voce per non farsi sentire da me anche se alla fine lo sento comunque
«Ma perché sono così complicate?» Nam lo guarda come se fosse l'essere più stupido in questo mondo.
«Bene ragazzi io allora vado da lui» dico io
«FIGHTING!» mi urlano tutti e due, facendomi ridere per fortuna!
Esco dallo studio e mi dirigo verso quello di Jiminie, con tutte le emozioni mischiate insieme, che mi fanno sentire davvero ansiosa. Sono di fronte alla sua porta tutta tremante, busso leggermente, quasi a farlo apposta a cercare di non farmi sentire, ma subito dopo la sicurezza della porta è scattata, in modo da poter entrare.
«Oh... sei arrivata» mi sorride, ma al contempo è strano. Cerco di sorridere, ma il mio totale disagio e imbarazzo non mi permettono di farne uno decente
«Sei carina quando sei a disagio» mi dice lui come per provocarmi, e io lo guardo come a dire "quanto sei cretino"
«Parli tu, che ti trema la gamba»
«Sono solo un po' nervoso»
«Anche io...»
«Vuoi sederti?»
«Si grazie» e mi fa cenno di sedermi nel divano
«Ti va un po' d'acqua?»
-Si per favore, devo idratare la gola»
«Ehmm, okay eccola» e mi porge una piccola bottiglia d'acqua ancora sigillata.
Bevo un paio di sorsi d'acqua, e inizio a fare degli esercizi di riscaldamento, perché voglio essere pronta e buona almeno per quel poco che gli canterò, ma dovrà essere perfetto.
«Che stai facendo?»
«Eh? Oh bhe sto... scaldando la voce?»
«Ah ma perché tu-hai-okay ho capito, che canzone hai scelto?»
«La tua...» guardo in basso perché non riesco a guardarlo dritto negli occhi. Con la sua sedia si avvicina a me, standomi di fronte ma a una dovuta distanza.
«Davvero?» sollevo la testa per guardarlo negli occhi e non posso non notare il suo bellissimo sorriso.
«Bhe, si. È la canzone che preferisco, ma non dirlo agli altri, sennò sono gelosi» sto cercando in ogni modo di sdrammatizzare
«Va Bene, piccolo segreto»
«Okay, andiamo!»
«Ti metto la base, tu fai quando vuoi»
«Va Bene» mi avvicino al microfono sopra la sua scrivania, poiché lui mi ha ceduto gentilmente la sua sedia e nel mentre mi ero messa le cuffie.
«Posso starti vicino?»
«S-se vuoi si...» così dicendo lui si prende un puff che aveva sotto la scrivania e ci si siede sopra, tenendosi la testa con la mano mentre mi fissa, e ciò che non fa che peggiorare la situazione, ma devo farlo
"Fai finta che lui non ci sia" mi aveva detto Nam, ci voglio provare!
Lui poggia il cellulare sul tavolo, e dal computer attacca la base e io aspetto. Al momento di cantare, le note iniziano a uscire dalla mia bocca da sole, guidate dalle mie emozioni.
Mentre canto i secondi mi sembrano interminabili, e ogni tot mi giro per guardarlo negli occhi, e lui apparentemente non dimostra nessuna espressione, sembrerebbe a causa della concentrazione.
Dopo aver finito mi tolgo le cuffie dalle orecchie e aspetto la sua reazione. Ciò che vedo mi fa tanta paura: lui è ancora serio, la sua bocca è serrata, ora si che inizio a preoccuparmi, e la voglia di dissolvermi in questo istante è infinita.
Ma piano piano la sua espressione cambia, trasformandosi in un leggero sorriso imbarazzatissimo mentre scende lentamente con la testa verso l'incavatura del gomito, fino a coprirsi tutto il viso. Lo sento dire qualcosa, ma ovviamente i vestiti attutiscono la voce, quindi non sento NIENTE.
«Hey Jiminie che hai detto?»
«Eh? Niente niente. Ma quindi... questa canzone significa... quello che penso?»
«Si Jiminie. Come ti senti adesso che lo hai saputo?»
«Stupido» lo guardo perplessa
«Stupido perché mi sono infastidito di certi comportamenti dei membri senza nessun motivo. Io ti piacevo e non avevi nessuna intenzione strana con gli altri, quindi si, mi sento molto idiota»
«Sei un'idiota così carino che sei perdonato subito» mi avvicino a lui sbattendo leggermente la mano nella sua spalla destra. Mi afferra la mano con la sua, e gioca con le mie dita, e io OVVIAMENTE sono diventata bordeaux in faccia.
«Devo ammettere che io non dicevo proprio sul serio quando ti avevo proposto questa cosa, perché mi convincevo che stavo solo sbagliando a pensare che tu potessi avere una cotta per me, ma poi sei venuta qua da me e... ti ringrazio, perché hai fatto una cosa davvero bella per me, ma ora mi devi lasciar pensare, sono confuso»
«Certo figurati» gli sorrido come a confortarlo, quando quasi quasi deve essere il contrario.
Pochi istanti dopo qualcuno sbatte sulla porta in modo insistente. Di sicuro è Tae cazzo!
E infatti, quando Jimin apre, lui piomba dentro guardando solo me
«Cosa c'è Tae? Non ti compro cibo alle macchinette!» gli dico io per sfotterlo
«Ma quali macchinette e cibo! Vieni con noi in sala prove e facci vedere come balli "Silver spoon"» lo guardo esterrefatta
«Ma- Tae sei pazzo o cosa? MAI lo farò!»
«Eh dai sei venuta qua a fare questo regalo per Jimin e per noi niente? SEI CATTIVA!» e io e Jimin ci guardiamo imbarazzati.
«Va bene va bene vengo. Rompiscatole» e Tae in tutta risposta sorride tutto emozionato, catapultandomi fuori dallo studio di Jimin, che ci segue in silenzio.

Due settimane tra i BTS Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora