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"La pioggia mi ha sempre fatto sentire strano.." mormorò Jimin seguendo con la punta dell'indice una gocciolina mentre correva giù, lungo la superficie del finestrino.
Erano nella macchina di Yoongi, diretti verso la clinica.
Pioveva a dirotto e davanti a loro il cielo era fitto e grigio, minaccioso.
Avrebbe piovuto tutto il giorno e probabilmente, anche tutta la notte avvenire.

"...insomma mi fa sentire triste e malinconico, quasi come se le gocce man mano che scorrono portassero via con loro anche la felicità, dall'altra parte però crea un'atmosfera così romantica ed intima, da chiudersi in casa con le tende serrate e il camino acceso e—"

"Scopare come conigli" concluse Yoongi.

L'omega scattò verso di lui, guardandolo con gli occhi spalancati.

"Sei un cazzo di ninfomane, hyung! Io volevo dire guardare commedie d'amore con le persone giuste, e a quanto pare, tu non rientri fra loro!"

Yoongi scrollò le spalle con indifferenza, le mani salde sul volante e gli occhi fissi sulla strada davanti a lui.
"A me la pioggia eccita"

"A te eccita tutto" sbuffò il biondo alzando gli occhi al cielo.

"Mi ecciti anche tu" sorrise leggermente Yoongi "Che jackpot, tu, la pioggia, dei comodi sedili e... oh guarda, lì c'è un'aria di servizio, nessuno ci vedrebbe o sentirebbe."

"Yoongi, giuro che se ti fermi ti stacco il cazzo" ringhiò Jimin guardando il ragazzo al suo fianco.

"Come se ti dispiacesse toccarmelo"

"Maledizione Yoongi!"

"Tra poco entrerai nuovamente in calore, giusto? Vedremo se avrai la stessa reazione quando io—"

"Oh grazie a Dio siamo arrivati!" Urlò il piccolo vedendo la clinica in lontananza.
Non appena l'auto del maggiore si fermò, Jimin uscì e corse verso la porta d'ingresso, non ascoltando il maggiore gridargli di fermarsi, che avrebbe preso un raffreddore o peggio.
Entrò nella clinica completamente zuppo e qualche secondo dopo, Yoongi fu dietro di lui.
Si tolse la propria giacca asciutta e la usò per avvolgerci, l'omega trasformandolo in un adorabile involtino.

Lo strinse a sé da dietro lasciando cadere a terra l'ombrello, anch'esso fradicio.
Cercò di riscaldare Jimin al meglio, strofinando i suoi palmi sulle braccia dell'altro.

"Sei fuori di te, saresti potuto scivolare e farti male seriamente" mormorò Yoongi al suo orecchio, sgridandolo.

"Non ce la facevo più a sentirti parlare in quel modo, sei sempre eccitato in questo periodo e poi rilasci un casino di ormoni" sospirò il biondo, stringendosi al corpo caldo del maggiore.
Effettivamente correre sotto la pioggia non era stata una grandissima idea.

"Povero il mio cucciolo, ti metto in imbarazzo? Te l'ho detto, è la pioggia e poi sono agli ultimi giorni di rut, passerà presto, fidati" ridacchiò Yoongi lasciando un tenero bacio sulla tempia di Jimin "Sembri un pulcino bagnato"

Jimin sorrise dolcemente girando il volto, trovandosi le labbra dell'alfa sulla sue.
Fu un bacio breve, un piccolo ed innocente sfioramento di labbra che fece battere il cuore ad entrambi.

"Forza andiamo dagli altri" disse Yoongi prendendo una delle piccole mani di Jimin nella sua, e portandolo verso la solita stanza dotata di lettino da cui provenivano le voci dei loro amici. "E non ti togliere la giacca, non voglio che ti ammali"

Il biondo sorrise arrossendo lievemente.
Erano quasi due mesi che lui e Yoongi si frequentavano, ed anche se all'inizio erano stati quasi costretti a piacersi, ora Jimin sapeva per certo che quel ragazzo dai capelli simili alla notte che intimidiva chiunque incrociasse il suo sguardo e dall'aspetto burbero e freddo sarebbe stato l'uomo della sua vita.
Jimin era ormai sicuro dei suoi sentimenti per Yoongi, lo amava, nel modo più dolce che esistesse, tuttavia non gliel'aveva mai detto, certo c'era stata quella volta, dopo l'attacco di Kangdae, in cui gli era scappato un flebile ti amo, ma era stato causato dallo shock subito e dalla paura provata, non intendeva davvero ciò che aveva detto, o almeno così credeva.
Ora invece guardava il corvino con adorazione, ogni cosa che facesse, per Jimin era meravigliosa, un'opera d'arte.
Si era reso conto di ciò che provava proprio grazie a ciò che Yoongi stesso durante il rut gli aveva fatto, in quel momento di assente lucidità e quando lui decise di offrirsi al maggiore, di sua spontanea volontà, lì aveva capito che era quello l'inizio della loro favola.
Non erano ancora nulla di ufficiale però, ma Jimin aveva già pensato a tutto, non appena egli sarebbe entrato in calore avrebbe chiesto all'alfa di morderlo e renderlo suo per l'eternità.
Jimin ridacchiò ai suoi stessi pensieri, ma non appena entrò nella stanzetta verde gli si gelò il sangue.

"Jungkook..." annaspò guardando l'amico steso sul lettino con il volto e il petto coperto di sangue.

"Che diavolo gli è successo?!" sbraitò Yoongi avvicinandosi al corpo del piccolo.

"K-Kangdae" singhiozzò Taehyung.
Solo allora il biondo si accorse della presenza del suo migliore amico.
Gli occhi stanchi, le guance rigate, i vestiti distrutti e il labbro rotto, da cui scendevano vari rivoletti di sangue, così come dal suo naso e dal braccio destro.

"L-lui voleva me, K-Kookie mi ha d-difeso e—io sono c-caduto ed ho p-perso i sensi m-mentre lui—" mormorò il bruno prima di scoppiare in un pianto disperato.
Jimin lo strinse a sé cercando di confortarlo il più possibile.

Lo sguardo del corvino slittò velocemente su Namjoon, appoggiato al muro, nell'angolo della stanza, intento a guardare le mani di Jin che pulivano il corpo addormentato di Jungkook.

"Immagino che tu non farai nulla, giusto?"

"Yoongi.." sospirò Namjoon.

"No, al diavolo tu e le tue politiche del cazzo, prima Jimin ed ora Jungkook, dimmi aspettiamo che dia fuoco alla clinica con tutti noi dentro o estirpiamo il problema alla radice? Basta prenderlo da solo, tre contro di lui dovrebbero bastare, e la sgualdrina dai capelli rosa che lo segue ovunque non è un problema, così come Dae e Mika"

"Non toccherai nessuno di loro, chiaro?" ringhiò Namjoon guardando il corvino negli occhi.

"Comincio a pensare che tu non sia tagliato per guidarci" sputò amaro l'alfa, gli occhi ora gialli e la tensione intorno a lui palpabile.

Nessuno sapeva come ed osava intervenire, nulla era più spaventoso di due alfa mentre litigavano, tranne un alfa che sfidava un vero alfa.

Gli occhi di Namjoon si tinsero di rosso mentre si avvicinava al corpo dell'altro.
"Già, forse dovresti essere tu a guidarli, tu che hai fatto del male al tuo stesso compagno per ben due volte, non riesci nemmeno a proteggere lui, come pensi di proteggere tutti gli altri, mh?"

"Jungkook è così per causa tua e della tua paura"

"Finché non compie diciotto anni, Jungkook è sotto la protezione di suo padre e del suo branco, non mia"

"Te ne lavi le mani, razza di vile, avanti usa le tue abilità da vero alfa e sottomettimi, o hai paura anche di quello?"

"Basta ora! Non è il momento di litigare, dobbiamo pensare a Jungkook ora!" sbottò Jin guardando i due ragazzi.
Si allontanarono piano piano l'uno dall'altro, i loro occhi che gradualmente tornavano al loro colore naturale.

Jungkook tossì aprendo di poco le palpebre.
"Tae-Taehyung, dov'è T-Taehyung?" mormorò cercando di mettere a fuoco la stanza.

"Sono qui amore, sono qui!" disse Taehyung avvicinandosi al lettino.

"Sanguini"

"Anche tu, ma non ti preoccupare, Jin-hyung si sta prendendo cura di entrambi" gli sorrise dolcemente l'omega.

"Jungkook ti ricordi cos'è successo? Perché Kangdae vi ha attaccato?" gli chiese Jin.

Jungkook deglutì lasciando uscire un lamento di dolore, seguito da un sospiro.
Poi il suo sguardo cadde su Yoongi.
"N-non ho capito bene, b-blaterava di lui e di un b-bastardo" rispose.

"Di Yoongi?" si allarmò Jimin guardando il proprio alfa.

Jungkook annuì appena con il capo prima di richiudere gli occhi.
"Diceva che l'avrebbe ucciso, di portarlo da lui, che lui sapeva e che l'avrebbe distrutto"

"Yoon, ehi... non devi preoccuparti, ci siamo noi a proteggerti" mormorò Jimin avvicinandosi cautamente a lui.

Yoongi passò velocemente lo sguardo su Jungkook, poi si Jin e poi su Jimin.
"D-devo andare... scusa— Jin, lui ti riaccompagnerà a casa" disse prima di correre fuori dalla clinica, e poi alla macchina, mise in moto il veicolo lasciando il biondo solo sull'uscio della porta, la confusione nella testa e un cipiglio in volto.

potrà sembrare inutile ma, miei cari, questo è il capitolo centrale della storia, ergo stiamo raggiungendo il suo termine
:)

ᴏᴍᴇɢᴀ || Wattys 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora