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Correva, correva da quelle che gli sembravano ore ormai.
Aveva le gambe stanche, il cuore che gli martellava nel petto e il respiro che scarseggiava ma la mente gli diceva di correre o sarebbe successo qualcosa che gli avrebbe cambiato la vita.

Un ringhio, il rumore di foglie secche pestate e un abbaio.

Il ragazzo non voleva voltarsi, aveva troppo paura, ma la cosa importante era solo correre in questo momento.

Poi un ramo si spezzò e cadde davanti a lui, inciampò e sbatté la schiena al suolo.

Con un balzo la bestia fu su di lui, il manto scuro come l'ebano e gli occhi severi, gialli come la luna, le fauci spalancate ad un centimetro dal suo volto e i canini lucenti.

Poi il buio.

Jimin si svegliò di soprassalto con il respiro affannato, guardò la sveglia che segnava le 4:45 del mattino.

"Di nuovo no" sospirò passandosi le mani sul viso.

Quell'incubo lo perseguitava da una settimana ormai e non sapeva cosa stesse a significare, aveva cercate in internet ma non aveva mai ottenuto risultati significativa, solo scadente chiromanzia, e non ne aveva nemmeno mai sognato la fine.

Quando il suo respiro tornò regolare, richiuse gli occhi e si addormentò nuovamente.

Sognò la luna, il bosco e quella bestia scura, solo che questa volta lo osservava, seduto sotto un albero frondoso.

🐺🐺🐺🐺

"Buongiorno Jiminie" sorrise il castano cingendo le spalle al più basso.

"'Giorno Tae" sbadigliò Jimin.

"Non hai dormito molto questa notte, non è così?" gli chiese Taehyung notando la fatica che l'amico metteva nel tenere gli occhi aperti.

"Sì, sai il solito sogno" ammise il biondo in un mormorio.

Il ragazzo annuì e poi sorrise notando la figura che si avvicinava a loro.

"Hei~"

"Buongiorno a te, Kook" lo salutò Jimin accennando un sorriso.

"Kookie!" urlaàcchiò Taehyung abbracciando il corvino.

Jungkook lasciò un tenero bacio sulla guancia del maggiore accarezzandogli le morbide ciocche color caramello.

Jimin sorrise a quella scena.
Sognava anche lui di trovare, un giorno, un amore così dolce come il loro.
Spostò poi lo sguardo più in là, verso tre ragazzi intenti a fissarli intensamente.

"Ragazzi, chi sono quei tre che ci guardano? Sono inquietanti..." mormorò Jimin facendo voltare lo sguardo dei due innamorati.

"Ahm nessuno, vieni Jiminie, andiamo in classe" rispose sbrigativo Taehyung, prendendo la mano dell'amico e tirandolo verso la loro aula.

Jimin seguì perplesso il minore per poi tornare a guardare i tre, ora intenti a parlare con Jungkook, tutti tranne uno, che lo stava ancora fissando.
Era un ragazzo piuttosto pallido dai capelli e gli occhi scuri come la notte.
Un brivido percorse la spina dorsale del biondo quanto i loro sguardi si incrociarono.
Jimin si appuntò mentalmente di non averci nulla a che fare, lo intimoriva, e non poco.



e sì ragazzi, "urlaàcchiò" va con due "a"

ᴏᴍᴇɢᴀ || Wattys 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora