Il corvino si alzò in piedi non appena la porta venne aperta, subito sorrise notando la figura che gli veniva incontro.
Non aspettò che si avvicinasse, gli corse incontro e lo abbracciò."Mi sei mancato" mormorò con la voce ovattata dalla stoffa del maglione dell'altro.
"Anche tu, tantissimo..." sospirò lui.
"Come stai? No, come state?" sorrise dolcemente il maggiore accarezzandogli la guancia.
Il ragazzo di fronte a lui arrossì lasciando che le mani fredde dell'altro lo coccolassero.
"Stiamo bene, Jin-hyung dice che tra poco la pancia comincerà a farsi vedere, diventerò una mongolfiera" ridacchiò lui.
"Resterai sempre bellissimo ai miei occhi, per di più sapere che c'è mio figlio qui dentro ti rende ancora più sexy" gli disse sincero portando le mani sul ventre, ormai, sporgente dell'altro.
Il minore arrossì, se possibile, ancora di più.
Adorava quando il suo ragazzo gli regalava tutte quelle attenzioni.
Accadeva poco, sfortunatamente, non potevano rischiare troppo.Il corvino portò le labbra su quelle dell'altro facendolo rabbrividire a causa del contrasto fra la sua bocca fredda e le proprie guance infuocate.
"Ti amo" sussurrò sulle sue labbra.
"Anch'io, tantissimo" rispose sospirando "riusciremo mai a dircelo alla luce del sole?"
"Lo sai che se potessi lo farei ad ogni ora, ma se lui lo scoprisse si arrabbierebbe, potrebbe farti del male, farvene ad entrambi... io non posso permetterlo, non me lo perdonerei mai" disse il maggiore con la voce rotta.
Il ragazzo si addolcì nel guardarlo così preoccupato per la sua famiglia.
"Lo so, non ti preoccupare hyung" gli sorrise baciandogli la fronte.
L'altro ridacchiò nel sentire quel nomignolo.
"L'ultima volta che mi hai chiamato così ti sei ritrovato con un cucciolo in grembo, vuoi davvero rischiare che accada nuovamente?" sorrise lui avvicinando il ragazzo a sé per i fianchi.
"Credo sia un rischio che potrei correre" rise il minore sentendo le labbra dell'altro appoggiarsi sul suo collo, ma la suoneria di un telefono ruppe la magia creatasi intorno a loro.
Il maggiore sbuffò prendendo il proprio telefono dalla tasca, lesse il nome e poi guardò il ragazzo davanti a sé, che abbassò lo sguardo già capendo.
"È lui, devo andare... mi dispiace"
"Non preoccuparti, sai come stanno le cose" sospirò l'altro.
Rapido, il corvino, diede un ultimo bacio sulle labbra morbide del proprio ragazzo prima di accarezzargli la pancia.
"Ti amo, vi amo" gli ricordò per poi dirigersi verso la porta.
"Anche noi!" esclamò l'altro "Ci vediamo hyung"
Il ragazzo sorrise aprendo la porta, si girò facendo incontrare i loro occhi.
"Ci vediamo, Hoseok"
E poi se ne andò.
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Jimin prese un respiro profondo entrando nella scuola.
Era rimasto assente ben cinque giorni a causa del calore.
Cinque giorni passati con Yoongi, solo con Yoongi.
I suoi genitori si erano stranamente assentati per quattro interi giorni... sua madre aveva detto di dover andare a trovare sua nonna, perché stava poco bene, mentre suo padre era dovuto partire per un viaggio di lavoro improvviso... Jimin era certo che ci fosse lo zampino di Jin sotto a tutto.