Era da venti minuti ormai che Jin e Jimin camminavano per quel fitto boschetto, diretti alla casa della cugina del maggiore, Chaimae.
Il minore aveva raccontato al beta del sogno ricorrente e quest'ultimo aveva pensato che l'unica soluzione era l'aiuto di una strega, che poteva tornare loro utile anche per il problema legato alla trasformazione di Jimin, solo che il biondo aveva qualche perplessità su di lei, per di più i racconti degli altri su quanto Chaimae fosse strana non lo aiutavano affatto."Non che l'abbia conosciuta benissimo quella volta però mi è sembrata... singolare?" disse Jimin incerto, l'ultima cosa che voleva era offendere la persona che gli aveva salvato la vita, o che era in grado di trasformarlo in una formica e schiacciarlo prepotentemente con la suola delle scarpe.
"È fatta così, certo, il fatto che passi tutto il giorno fra vapori e pozioni varie non aiuta la sua sanità mentale ma è molto brava in quello che fa" scrollò le spalle incurantemente Jin.
Jimin annuì appena, schiuse le labbra per parlare ma si bloccò all'istante vedendo una pittoresca casina color pesca davanti a sé.
"Siamo arrivati!" annunciò il beta con un sorriso, mosse un passo verso la casa quando da essa provenne un sonoro scoppio che fece spaventare i due.
Dal camino cominciò ad uscire un fumo opaco, così come delle finestre aperte.La porta si spalancò dopo poco e una ragazza con un grosso chignon scapigliato sulla testa uscì dall'abitazione tossendo e sventolandosi davanti al viso uno strofinaccio color senape.
"Chaimae, che hai combinato?!" sbottò Jin raggiungendola di corsa.
La ragazza ridacchiò prima di sistemarsi gli occhiali sul ponte del naso.
"Cucinavo" rispose semplicemente scrollando le spalle, poi il suo sguardo cadde su Jimin, che le sorrise dolcemente in saluto.
"Jimmy! Che gioia vedere che sei vivo!" disse.
"Veramente mi chiamo Jimin.." mormorò il biondo guardando la strega.
"È uguale, forza entrate, non vorrete che uno schiopodo vi morda, vero?" li incitò la ragazza entrando nella propria casa.
"Che diavolo è uno schiopodo?" bisbigliò Jimin spaventato.
"Non ne ho idea, entra in casa e basta" rispose Jin appoggiando le mani sulle sue spalle portandoselo il più vicino possibile e seguendo la cugina, la conosceva bene e l'ultima cosa che voleva era che all'omega succedesse qualcosa.
Entrarono in casa e superarono quella che sembrava essere una cucina e, dall'odore di fumo, ipotizzarono che fosse lì che Chaimae avesse fatto esplodere accidentalmente il suo pranzo.
"Allora, qual buon vento vi porta qui?" chiese la strega invitando i due ragazzi a sedersi su un divanetto su cui due gatti stavano placidamente riposando.
"Jimin non riesce a trasformarsi..." spiegò Jin lasciando che un terzo gatto si accomodasse sulle sue cosce.
"Uhm... okay le cause potrebbero essere diverse" iniziò Chaimae.
"Gliel'ho già dette, il fatto è che lui è un ibrido, madre umana e padre alfa, l'ha scoperto da poco"
"Oh così è decisamente più semplice, non è una cosa grave, ti serve solo una spinta, diciamo... guardo se ho qualcosa già pronto" disse la brunetta prima di alzarsi è sparire dentro una stanza.
"Lei mi fa paura, e non poca..." mormorò Jimin.
"Non preoccuparti, non farebbe mai del male a qualcuno senza motivo" provò a calmarlo il beta, ma prima che Jimin potesse controbattere la ragazza fece il suo ingresso nel soggiorno con una piccola boccetta contento un liquido smeraldo all'interno.