Capitolo 1

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Tutti i ragazzi della mia età, una volta terminata la scuola, desiderano solo partire e scoprire il mondo; ed io sono esattamente come loro. Ormai abito a New York da 19 anni e sento che la cosa migliore per me, sia quella di cambiare aria. Per quanto questa città possa essere meravigliosa e piena di opportunità, non l'ho mai sentita realmente mia. Proprio per questo motivo sto per trasferirmi a Londra per andare all'università. Sembra un po' da pazzi ma ho sempre amato vivere lì, Londra mi sa di casa più di quanto lo sia New York, e adesso sto per realizzare il mio sogno. Andrò alla ULU e non vedo l'ora che arrivi domani.
In realtà spero anche che trasferendomi possa incontrare i miei idoli: gli One Direction. Lo so, può sembrare una cosa da pazzi, ma quando sai di abitare nella stessa città dei tuoi cantanti preferiti, è inevitabile sperare di incontrarli.

Ho le valigie già pronte, ma preferisco ricontrollare sperando di non aver dimenticato nulla, mentre aspetto la mia amica Rachel. Sento bussare alla porta e scendo per aprire trovandomela davanti con una faccia da funerale. "Cos'è successo tesoro?" chiedo alla mia amica.
"Jess, so che forse non è il momento adatto per fartelo sapere, ma devi venire con me." Il suo tono mi spaventa un po', sembra più serio di quello che pensassi, così decido di seguirla.

Pochi metri dopo arriviamo al parco accanto a casa, io e lei passavamo tutti i pomeriggi lí quando eravamo più piccole, era anche un posto speciale perché il mio ragazzo, Austin, due anni fa, mi aveva chiesto di essere la sua ragazza. Ma in quel momento capisco perché Rachel avesse quella faccia. Sbatto i miei occhi incredula, sperando di sbagliarmi ma era proprio lui. Austin era lì, seduto su una panchina, la nostra panchina, a baciare un'altra ragazza. Sento il cuore frantumarsi e penso che forse non è la prima volta che accade. In queste ultime settimane era strano, assente e ora, ora capisco il perché. "Jess io..." comincia Rachel, ma la blocco con un gesto della mano. "Sto per partire per Londra e non voglio assolutamente che lui rovini tutto. Non voglio sembrare una sciocca ragazzina. Non voglio piangere, non qui, non davanti a lui e lei." dico pensandolo veramente. I miei piedi si muovono da soli verso la coppietta e quando lui mi vede si alza di scatto. "Jess, oh mio Dio.. Ehm posso spiegarti. Ecco vedi.." lo interrompo. "Io sto per partire e tu rimarrai qui, non possiamo sostenere una relazione a distanza. Tu mi tradiresti con la prima che passa, quindi per me è ok. Se vuoi stare con lei fai pure. Avrei solo preferito non sprecare due anni dietro ad un rammollito come te, che non ha avuto il coraggio di dirmi la verità. Detto ciò vi saluto e vi auguro una buona vita insieme." Sono fiera di me stessa quando giro le spalle e vado via accorgendomi con la coda dell'occhio che lui è lì, immobile, senza niente da dire. Ma allo stesso tempo ferita perché cercando di essere così forte non faccio altro che distruggermi dentro sempre di più. Come puoi guardare negli occhi la persona che ami e dirgli che vederlo con un'altra è ok?! Senza nemmeno incazzarti, piangere, urlargli contro che lo odi da morire ma lo ami ancora. Questa è la mia vita, un'autodistruzione. Decido di far passare il tempo e la delusione parlando con Rachel di Londra e fantasticando sui One Direction. Si fa tardi così Rachel va via e a quel punto, quando sento chiudere la porta di casa, scoppio in lacrime. Sono passate quattro ore e lui non si è fatto sentire nemmeno per scusarsi. Ma vabbè lo supererò, lo faccio sempre. Più tardi scendo per cenare e appena finito decido di andare subito a dormire dato che la mattina avevo l'aereo presto. Alle tre ancora mi giravo e rigiravo nel letto nel tentativo di dormire ma i pensieri di Austin me e quella ragazza me lo impedivano. Mi facevo mille domande, chi era quella? Da quanto tempo si vedevano? Mi ha tradita altre volte in questi due anni? Me lo avrebbe mai detto? Ma soprattuto, lui mi amava veramente? La mia testa non riusciva a rispondere a tutte queste domande. Così dopo qualche minuto chiudo gli occhi. Sono le sei e mezza quando la sveglia suona. Mi alzo mi preparo e scendo sotto dove un taxi mi aspetta. Lì accanto c'erano tutti i miei amici, la mia seconda famiglia in poche parole. Li saluto tutti e tra pianti e abbracci salgo in macchina promettendo di tornare presto e poi scompaio dal vialetto. Rachel mi aveva dato una lettera prima che salissi in macchina ma mi aveva detto di aprirla solo in aereo. Arrivo in aeroporto e mi imbarco velocemente, mi sistemo al mio posto. Quando avvertono di allacciare le cinture e spegnere i telefoni, decido di mettere le cuffiette e ascoltare i ragazzi. Metto "Half a heart". Prendo la lettera. L'aereo decolla, mi appoggio al finestrino e comincio a leggere: "Ehi Jess, quando starai leggendo questa lettera sarai già in volo verso il tuo grande sogno: Londra.
Sono così contenta per te amica mia, però non posso nascondere che questa tua partenza, nonostante tu ne abbia sempre parlato, mi ha buttato un po' giù. Vederti andar via mi fa sentire vuota per metà, come se una parte di me e del mio cuore mi fosse stata portata via. Ricordo ancora quando in prima elementare ti sei avvicinata con quel tuo meraviglioso sorriso e quella tua chioma splendente e mi hai chiesto di sederci insieme. Ma è stato quando mi hai difesa da quella cretina di Molly che ho capito cosa tu saresti diventata per me. Non una semplice amica, ma una sorella.
Ero con te quando ricevesti la lettera di ammissione alla ULU e ricordo il tuo sorriso e le tue urla di gioia. Una parte di me fingeva di essere felice per te, perché la tua ammissione significava che ti avrei presa per sempre. Che nulla sarebbe più stato come prima.
Vorrei essere come te un giorno; forte, sicura di te stessa, simpatica, sempre positiva e così piena di vita, vorrei camminare a testa alta come fai tu. Altro che autodistruzione, tu sei il mio rimedio, la cura per le mie tristezze ed insicurezze. Non sei un'autodistruzione,come mi dicesti ieri dopo aver visto Austin, sei un'ancora, la mia ancora. Mi mancherai. Mi mancheranno le risate tra i banchi di scuola, gli interi pomeriggi passati insieme, mi mancheranno anche le litigate, mi macherá la vita con te. E so che sembrerá melenso ma è così. Ti conosco troppo bene, amica mia, a tal punto che so che per leggere questa lettera stai ascoltando Half a Heart. Spero che troverai l'amore della tua vita. Non è come dici tu. Troverai chi ti sa amare davvero e succederá al più presto, perché sei un persona stupenda, dentro e fuori.
Jess promettimi che questa distanza non distruggerà la nostra amicizia perché persone come te non esistono più, e io sono così felice di averti incontrata. Ti voglio bene amica mia, non piangere troppo, mi raccomando. A presto Jess."

Half a heart ||Z.M.||  (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora