Capitolo 52

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Buonasera :* scusate per qualsiasi tipo di errore. Domani lo rileggerò e correggerò. Molto probabilmente anche la forma è scritta in modo sbagliato ma ho scritto di fretta e adesso devo finire di studiare. Credo sia ugualmente comprensibile ahah scusate ancora. Buona lettura :***

POV DI JESS

"Mi dispiace non poter passare il compleanno qui con voi...." Ero in aeroporto e stavo aspettando di imbarcarmi. Domani era il mio compleanno e avevo promesso ai miei di passarlo a New York, anche perché c'era Savannah e volevano stare in famiglia. "Noi vorremmo venire, ma abbiamo un'intervista domani, lo sai." Dice Louis poggiando la mano sulla mia spalla. "Si lo so, tranquilli. D'altronde l'anno scorso mi avete fatto una bellissima sorpresa." Sorrido e poi guardo Zayn. "Tesoro, tutto ok?" Chiedo. "Si si." Sorride lui. 'Il volo 4638 diretto a New York è pronto per l'imbarco.' Annuncia la voce al microfono. "Questo è il mio." Dico triste. "Ehi, sarà solo per qualche giorno." Mi rassicura Harry. "Non è che io non voglia tornare dai miei, però stare con voi è diventata ormai un'abitudine. E poi ogni volta che parto, al mio ritorno trovo sempre novità." Mi avvicino ai ragazzi e li saluto. Poi vado da Zayn. "Ci vediamo fra una settimana." Dico abbracciandolo. "Torna presto." Risponde lui. Era freddo, strano. Mi
sporgo per baciarlo e lui si gira facendosi così baciare sulla guancia. Era una scena un po' imbarazzante dato che tutte le fan erano lì a guardarci mentre la sicurezza le teneva a distanza. "A presto ragazzi." Sorrido io. "A presto Jess." Sorridono loro. Prendo la valigia e vado verso il gate. "Al tuo ritorno avrai mille regali." Mi urla Liam. "Spero solo di non trovare novità." Urlo io ridendo e poi scompaio.

"Signorina, desidera qualcosa?" L'hostess era ferma con il carrello accanto al mio sedile, con un finto sorriso stampato in faccia. Come faceva ad assumere questo aspetto per giorni interi? Io non riuscirei mai a fingere così bene un sorriso. "Ehm, no grazie." Rispondo gentilmente, lei fa un altro sorriso e passa al sedile successivo. Chissà perché Zayn aveva reagito in quel modo. Forse era pensieroso. Aveva qualcosa da dirmi e una parte di me non voleva saperlo. Cerco di distrarmi durante il viaggio, mettendo della musica e leggendo 'Cime tempestose'. È un libro alquanto distante dal mio solito genere. Parla dell'amore tra due persone e di come questa forte passione alla fine li distrugga. Di come la gelosia e la vendetta possano avere questo forte effetto sugli individui. Non rispecchia affatto la storia fra me e Zayn. Non siamo vendicativi, non siamo gelosi, o forse in parte. Ma non ci distruggiamo a vicenda, anzi, è tutto il contrario. Spesso mi piace leggere libri e trovare una storia simile alla nostra, ma non capita quasi mai. Però amavo lo stesso questo romanzo. C'era un frase che mi aveva colpito e forse spinto a leggerlo, diceva: 'Io non le espressi mai il mio amore a parole. Ma se gli sguardi hanno un linguaggio, il più grande idiota avrebbe capito che avevo perso la testa.' Ecco, questo ci rispecchiava molto. Noi ci siamo sempre amati con gli sguardi.

"Papi, ho appena preso i bagagli. Sto aspettando un taxi e arrivo." Ero sul ciglio del marciapiede e picchiettavo il piede aspettando che qualche taxi arrivasse. C'era freddo e non volevo stare ad aspettare ancora. 'Sono atterrata. Fra qualche minuto sarò a casa. Mi manchi xx.' Ne approfitto per mandare un messaggio a Zayn. In quel preciso istante un taxi si ferma e l'uomo scende per caricare i bagagli. Gli do l'indirizzo e partiamo.

"Siamo arrivati. Fanno venti dollari." L'autista si gira e io esco i soldi dal portafoglio. "Ecco a lei, grazie mille." Sorrido e scendo dall'auto prendendo le valigie. Mi dirigo verso la porta e comincio a cercare le chiavi nella borsa quando la porta si apre e mio papà era davanti a me con un sorriso enorme. "Papiiii." Lo abbraccio e lui mi stringe. "Bentornata." Si stacca e continua a sorridere. "Vieni, la mamma e la sorellina sono di là." Entro in casa e poso le valigie all'ingresso, andando subito in cucina. Mi fermo vicino alla porta, mamma aveva in braccio mia sorella e le stava cantando una ninna nanna. La stessa che cantava a me quando ero piccola. Aveva una voce bellissima, riusciva a farmi addormentare ogni singola volta, lo ricordo come se fosse ieri. Sorrido quando vedo il faccino di mia sorella e i suoi occhi che pian piano si chiudono sentendo quel suono. Era così piccola ed innocente. Dovevo proteggere quella piccola bimba. "Questa canzone ha sempre lo stesso effetto eh.." Sorrido e mi avvicino a mia mamma. "Amore mio, finalmente sei arrivata." Lei si alza subito, poggiando Savannah nella carrozzina. "Allora? Come va?" Non le avevo detto di Zayn e tutto il resto. Non volevo affrettare le cose e non volevo fare altro scandalo. "Bene, gli studi proced...." Lei prende la mia mano. "Sai benissimo cosa intendevo." Sorride leggermente e io rimango in silenzio. "Non hai più parlato con lui?" Ero combattuta. Non sapevo se dirle o meno la verità. Lei è sempre stata dalla mia parte e non ha mai aperto bocca, però ho paura che possa combinare qualcosa per farmi felice. In questo momento ho bisogno di tranquillità e ho anche bisogno di parlare con qualcuno. "Mi aiuti a disfare le valigie?" Chiedo rompendo il silenzio. "Certo. Andiamo." Prende la carrozzina e la porta da mio papà.

Half a heart ||Z.M.||  (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora