Capitolo 28

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POV DI ZAYN

"Ehi amore." Saluto Jess sorridendo. "Zayn d-devo dirti una cosa." Era pietrificata davanti alla porta d'ingresso. "Dimmi.." Doveva essere davvero una cosa importante per avere questo effetto su di lei. Così mi avvicino e la prendo, facendola sedere sul divano. Dopo averle portato un bicchiere d'acqua, comincia a raccontare. "Oggi, al college ho evitato tutto il tempo Patrick, però mi ero decisa a parlargli finite le lezioni. Esco dalla classe e lui si avvicina a me e comincia a dirmi cose assurde. Mi ha chiesto di uscire con lui e dopo ha provato a baciarmi. Io sono scappata via dicendogli che doveva lasciarmi in pace o avrei preso provvedimenti. Così sono arrivata a casa e appena ho messo piede dentro mi è arrivata una chiamata sconosciuta. Era lui e mi ha detto che è inutile scappare perché mi troverà, sempre." Quello stronzo stava per caso pedinando la mia ragazza? La mia Jess? Se prima ero tranquillo adesso era tutto il contrario. Non sono un tipo che ricorre alle mani, e non lo farò, però dovrà stare attento perché nessuno, e dico nessuno può minacciare Jess. "Amore, sta tranquilla. Non ti agitare. Può essere che lo fa solo per farti spaventare un po', magari scherza." Dico cercando di calmarla. "No Zayn, no. Tu non hai visto il modo in cui mi ha guardata. Non hai sentito il suo tono di voce. Io ho paura." Dice sconvolta. "Allora facciamo così, ti accompagnerò io ovunque e se ce ne sarà bisogno starò lí al college fino alla fine delle tue lezioni. Se questo Patrick diventerà un problema, risolverò tutto io. Te lo prometto." Lei si stringe nel mio petto e io la abbraccio. Ma so benissimo che in quel momento non cerca affetto, nè compassione. Ha bisogno di un rifugio, un posto in cui stare al sicuro, e quel posto, sono io. Decidiamo di non farne parola con i ragazzi e Jess, sembra più tranquilla di stamattina. Avevamo appena ricominciato ad avere un po' di tranquillità, ma a qualcuno non andava bene.

POV DI JESS

Le parole di Zayn mi avevano in qualche modo tranquillizzata e rassicurata. Pensavo a quello che era successo ma senza dargli troppo peso. Avevo tutte queste persone che erano pronte a difendermi, ma difendermi da cosa? Alla fine, Patrick non aveva fatto niente che realmente potesse farmi terrorizzare così tanto. Solo che quella voce attraverso il telefono, mi aveva messo i brividi. 'Ti troverò sempre' ripetevo nella mia mente. "Jess, ma ci sei?" Chiede El e mi riporta sul pianeta terra. "Si, ci sono, scusa." Dico in risposta. "Avevamo detto di fare un giro solo noi ragazze in tardo pomeriggio, magari fare anche un salto alla SPA, per rilassarci." Conclude Sophia. Non sapevo se accettare o meno ma alla fine non ero sola. Non avevo detto niente a nessuno, non volevo allarmare tutti per una cosa da niente. "D'accordo. Ho bisogno di un po' di relax" Così accetto. Verso le sei, usciamo di casa dirette alla SPA. Arrivate, ci fanno entrare subito.

"È così rilassante. Ogni tanto stare solo noi ragazze e soprattutto fuori da lì è la cosa migliore da fare!" Esclama Eleanor. "Si, hai pienamente ragione." Dice Scarlett. Partecipavo alla conversazione ma passivamente. Avevo altro per la testa. Sembro una cretina ma non riuscivo a spiegarmi il comportamento di Patrick. "Jess, ci dici cos'hai? È successo qualcosa?" Chiede Scarlett. Non volevo aprire bocca, così mento: "Tranquille ragazze, è tutto ok. Solo che il college mi sta un po' stressando." Il che da un lato era vero. Dopo un'ora circa usciamo di li e andiamo a prendere delle pizze da potare a casa. Per fortuna Patrick aveva ricevuto il messaggio forte e chiaro, non si era fatto sentire. Arrivate a casa chiamiamo i ragazzi a tavola e ci sediamo per mangiare. "Tutto apposto?" Dice Zayn sedendosi accanto a me e poggiando la sua mano sulla mia. "Si, mi sento più tranquilla." Rispondo sorridendo. Dopo cena, do la buonanotte a tutti e salgo in camera, avevo bisogno di dormire, la testa mi stava esplodendo. Mi corico e non riuscendo a prendere sonno, decido di chiamare i miei. "Jess, tesoro, come va? Tutto bene lì?" Mia mamma era sempre così allegra. "Ciao mamma, si, qui tutto ok e lì?" Cerco di sembrare il più tranquilla possibile. "Anche qui, sai solita vita, solite cose. Senti, tra una settimana è Natale, tu che piani hai?" Cazzo! Avevo dimenticato che Natale era alle porte e che la mia famiglia era a New York. E ora che dico? "Sai, se ti va di passare il Natale con i ragazzi e le ragazze, non ci dispiace. Capiamo. Non puoi sempre fare avanti e indietro. Soprattutto in periodo di feste. In caso se possiamo saliamo noi." Wow, era così comprensiva. "Ehm, io ancora non avevo deciso, però forse hai ragione tu. Mi piacerebbe passare il Natale con loro, d'altronde sono diventati la mia seconda famiglia." Rispondo. Chiacchieriamo per un po' ma il sonno non voleva arrivare. Mia mamma invece aveva bisogno di una bella dormita e così dopo esserci date la buonanotte riattacchiamo. Guardo l'orario ed era tardi. Avevo parlato un sacco con mia mamma. Quando guardo sotto, mi accorgo che tutti sono a dormire. Zayn! Sarà andato nella sua stanza. Non mi andava di dormire da sola, ormai ero abituata ad addormentarmi tra le sue braccia, così entro nella sua stanza senza fare rumore. Lui era a letto e sembrava dormire da un po'. Come non avevo fatto a sentire tutti? Mi corico accanto a lui e invece di dormire comincio a fissare il soffitto. "Non dormi?" La sua voce era assonnata. "No...non ho molto sonno." Rispondo. "Sei preoccupata per qualcosa? Scusa se non sono venuto da te, ma ho visto che parlavi con tua mamma e ti ho voluta lasciare sola con lei per un po'." Dice. "Tranquillo, immaginavo." Torno a fissare il soffitto. Lui si gira del tutto verso di me e si mette seduto sul letto proprio come ero messa io e mi guarda. Non dice niente, cominciamo a baciarci. Baci caldi, di quelli che non dimentichi. Poi comincia a baciarmi il collo, era una cosa che adoravo, proprio non sapevo resistere. Ci lasciamo trasportare da questo momento per poi ritrovarci a fare l'amore. Ci amavamo in tutti i modi possibili e questa era stata la nostra dichiarazione finale.

POV DI ZAYN

La scorsa notte, io e Jess, ci eravamo fatti la promessa d'amore più importante. Non si trattava di sesso, non era pura lussuria. Avevamo fatto l'amore e ci eravamo del tutto messi a nudo, esternato il nostro più grande amore. Sapere di non essere stato il primo da un lato mi faceva stare male ma sapevo per certo che ero l'ultimo, il suo peccato finale. Amavo questa ragazza ancor prima di ieri sera e la amo ogni giorno di più. Avevamo abbandonato tutti i problemi e le tensioni alle spalle per perderci l'uno nell'altra, per amarci e lasciare che i nostri sentimenti si rivelassero una volta per tutte per quello che realmente erano. Sapevo già che lei era quella adatta a me e dopo ieri sera ne ho la più totale certezza. Era ancora presto eppure io ero sveglio a fissare questa bellissima ragazza dormire sul mio petto.

Quando la sveglia suona, fa un po' di fatica ad alzarsi. Ci diamo il buongiorno e ci alziamo per prepararci. Le avevo promesso che sarei stato tutto il giorno con lei, finché non sarebbero finite le lezioni. E così feci.

POV DI JESS

Ero a lezione ma non stavo realmente seguendo. Da quando mi ero alzata non avevo fatto altro che pensare a me e Zayn e a ieri sera. A quanto possa essere stato magico quel momento. Il nostro era un amore forte. Così tanto che niente e nessuno sarebbe mai riuscito a scalfirlo. Zayn mi stava aspettando fuori, sicuramente circondato dalle fan. Meglio, almeno non si sarebbe annoiato. Finite le lezioni esco e lo raggiungo, quando una mano mi tocca la spalla. Non lo avevo visto durante tutte le lezioni, avevo la testa altrove. Ma adesso, era lì e Zayn non era nei paraggi. Un brivido sale lungo la mia schiena quando pronuncia quelle dannate parole. "Te l'ho detto che non mi scappi." Rimango immobile, dandogli le spalle. I miei occhi cercavano incessantemente Zayn ma non c'era niente da fare. Quando le sue labbra si avvicinano al mio orecchio, sento il mio corpo cominciare a tremare. Ed è in quel momento che lo vedo. Il mio ragazzo mi stava correndo incontro. "Lasciala stare." Urlava da lontano e così Patrick senza farselo ripetere due volte scompare tra la folla di ragazzi, sussurrando qualcosa al mio orecchio, a me incomprensibile. Il terrore aveva invaso il mio corpo e mi aveva rinchiusa in una bolla. Lasciandomi ferma su quel prato. Le sue braccia avvolgono il mio corpo che cade tra loro come le foglie in autunno e sento il mio respiro diventare meno pesante. Zayn era lì e mi aveva salvata ancora una volta. Non so di preciso il perché di tutta questa paura, ma c'era qualcosa in quella sua voce e in quel suo modo di fare, quasi tenebroso, che mi immobilizzava, incapace di muovermi ancora una volta. Zayn prende la mia mano e mi porta dentro la sua auto e così, ci allontaniamo dall'edificio.

Half a heart ||Z.M.||  (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora