Capitolo 21

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POV DI HARRY

"Lei non tornerà. Non adesso, almeno." Le parole di Jess giravano e rigiravano nella mia testa. Perchè? Perchè Scarlett non voleva tornare? L'avevo davvero ferita così tanto? La voce della mia amica mi riporta alla realtà. "Harry, tornerà. Me lo ha promesso. Solo non adesso. Ha detto che dopo quell'intervista ha capito più di quanto potesse sapere e pensare della vostra relazione. Ha bisogno di tempo per capire se tutto questo ha un senso. Non stare male. Mi ha detto che ti pensa sempre, soprattutto dopo quel discorso e che tornerà da te." Le sue parole mi danno quel minimo di speranza che mi fa ritornare a vivere. Dovrò abituarmi a stare anche solo per poco tempo senza Scarlett, e quando tornerà non le darò nemmeno un motivo per andare via.

POV DI JESS

"Amore, che ne dici se usciamo solo io e te e ci distraiamo da tutto questo per qualche ora? Propone Zayn. Con tutto quello che era successo in questi ultimi giorni lo avevo trascurato e mi dispiaceva, così, accetto. Saliamo in macchina e facciamo un giro. Eravamo seduti sulla famosa panchina quando sento Zayn parlare: "Sai, tutta questa situazione è davvero orrenda. Tu non mi lascerai mai così, vero? Anzi tu non mi lascerai mai e basta, lo prometti?" Era serio, non stava solo dicendo una cosa così tanto per dirla. Zayn voleva un futuro con me tanto quanto lo volessi io con lui. "Mai!" Affermo. C'era un'aria troppo fredda e tremavo come una foglia, cos' lui avvolse le sue braccia intorno al mio corpicino e poi strinse le mie mani nelle sue. "Hai il nasino tutto rosso." Dice dandomi un bacio prorpio sulla punta. "E tu le labbra tutte viola." Rispondo io. "Ho bisogno che qualcuno le riscaldi." Così per prenderlo in giro mi guardo attorno chiedendo: "Chi? Chi?" Lui mi guarda ridere finchè lentamente si avvicina per baciarmi. Amavo i suoi baci, tanto da perdermici dentro, tanto da non sentire o vedere la neve cadere, lentamente a piccoli e bianchi fiocchi. Eravamo lì seduti, su quella panchina a farci promesse e scambiarci baci pieni d'amore. Ci amavamo alla follia e niente e nessuno avrebbe potuto distruggerci. La sera torniamo a casa e tutti si erano appena seduti per mangiare. Harry non c'era. "Dov'è Harry?" Chiede Zayn. "Non è voluto scendere. E' chiuso in camera da quando siete usciti." Risponde Liam. So che ha bisogno di stare solo in questo momento, così decido di andare da lui dopo cena. Finito di mangiare salgo subito, chiedendo scusa ai ragazzi per non aver aiutato a sparecchiare. Busso leggermente alla porta e il mio cuore sprofonda quando sento un singhiozzo. Harry era seduto contro l'armadio con in mano la lettera che aveva lasciato Scarlett prima di andare via. "Harry, non ti farò il terzo grado chiedendoti come stai, come va e se posso fare qualcosa per te. So che non ha senso." Dico entrando e sedendomi lentamente accanto a lui. "Così ti chiederò una semplice cosa, e voglio che tu mi risponda in tutta sincerità. Non te lo chiederò perchè voglio sentirti piangere, perchè ti giuro, è una cosa che non posso sopportare, perciò rispondi con il cuore, senza pensare a nessuna parola, lasciale uscire dal profondo di te. Harry, tu cosa provavi ad averla con te e adesso non averla più?" Non voglio sembrare crudele e forse Harry capisce cosa voglio veramente creare in lui quando le parole lasciano la sua bocca. " Hai presente quando ti svegli alle due di notte pensando che siano le sette e di essere in ritardo per la scuola e invece hai ancora qualche ora per dormire? O quando pensi che non ci sia più nulla da mangiare e alla fine in fondo allo scaffale trovi un ultmo pacchetto di patatine? O quando il professore interroga e tu non hai studiato e non vieni chiamato? Ecco, sono pochi e semplici esempi. Ma sono piccoli e legerissimi attimi, che ti sollevano. Ti fanno sentire, anche se per poco, meglio. Ti danno l'illusione che lì, in quell'istante, tutto sia perfetto. Solo che poi le sette del mattino arrivano. Il cibo finisce. E prima o poi vieni interrogato. Ed è così che mi sento adesso. Prima lei era lì a sollevarmi. A rendermi forte, felice, a darmi un motivo in più per alzarmi con il sorriso sul volto. E adesso? Adesso cosa mi è rimasto? Solo un grande ed incolmabile vuoto. Sono passati 7 giorni, 168 ore, 10080 minuti e 604800 secondi. Hai idea di cosa significhi passare tutto questo tempo senza lei? Senza abbracciarla? Senza sentirla ridere? Senza poter guardare i suoi meravigliosi occhi? E' un'autodistruzione. Sembrerò pazzo, ma sono semplicemente innamorato." Quest'uomo davanti a me era completamente perso per la sua ragazza e lei non aveva alcun modo per accorgersene. " Semplicemente? L'amore è la cosa più incasinata di questo mondo. Ci sconvolge la vita fino a renderci dipendenti dalla nostra metà perfetta. Eppure è così fottutamente fantastico. Sai, io penso che la vita, un giorno decida di diventare bastarda. Prende qualcuno di mira e mette sul suo cammino diversi ostacoli. Tu, io e molte altre persone in questo dannato pianeta, non sono arrivate nemmeno a metà di questo lungo perscorso. Scarlett, è uno degli ostacoli che la vita ti ha messo davanti. La vita non ci ha dato regole precise su come giocare a questo lungo gioco, però ci ha messo davanti due strade. E noi possiamo scegliere quale prendere. Tu, in questo caso, puoi decidere se essere forte, camminare a testa alta e aspettare che lei si accorga di chi tu realmente sia. Oppure, buttarti in qualsiasi angolo buio, e nascoto della tua vita a piangerti addosso, continuando a credere che lei non tornerà da te. La scelta adesso spetta a te. Non voglio una risposta adesso e se non ti va non devi nemmeno darmela. Però a te stesso si. Devi farlo. Il giorno non è fatto per piangersi addosso, ma per vivere. E la notte, non per logorarsi pensando a cose che non accadranno mai, ma per dormire e magri riflettere sui vantaggi che la vita cerca di darci in questo lungo percorso." Così mi alzo e gli do un leggero bacio sulla guancia augurandogli la buonanotte. Non era tardi ma il giorno dopo era arrivato il momento di tornare al college. Così do la buonanotte anche ragazzi che erano in salone e torno in camera per dormire.

La sveglia suona troppo presto e mi lamento perchè non voglio lasciare il mio letto caldo per entrare in dei freddi jeans e una felpa. Ma alla fine mi costringo. Lascio un leggero bacio sulla fronte di Zayn per poi prendere la macchina e dirigermi al college. Sarà colpa del tempo, ma queste ore sembrano non finire. Nella mia aula erano tutti raffreddati e cercavo di tenermi a distanza, ci mancava solo questa in tutto il casino generale. Ho cercato di pensare ad altro così che il tempo passasse più velocemente. La camera di Harry era vicina alla mia e per fortuna non l'avevo sentito piangere. Spero che le mie parole gli siano servite. Scarlett da un lato si stava comportando nel modo sbaglaito perchè Harry stava cercando di riportarla nella sua vita e lei si allontanava sempre di più. Finalmente le lezioni finiscono e torno a casa. Zayn era in cucina appoggiato alla finestra a guardare la neve cadere. "Amore." dico sorridendo. "Ehi piccola, ben tornata. Com'è andata oggi?" Chiede. "Tutto bene anche se il tempo sembrava non volesse passare." rispondo "Vuoi riposarti un pò?" Chiede. "No, vabbè. Mi metto un pò stesa sul divano per rilassarmi." Così lui prende la mia mano e insieme ci accoccoliamo sul divano. Avevo la testa sul suo petto e potevo sentire il battito del suo cuore. La mia musica preferita. "Jess, io devo parlarti." Odiavo quelle parole, erano il sinonimo di 'C'è qualcosa che non va.' Così mi alzo di scatto e mi metto davanti a lui per poter guardare i suoi occhi così da capire la verità. "Ecco vedi, non sopportavo più di vedere Harry sempre così triste e ho chiamato Scarlett. Mi ha detto che non ha intenzione di tornare. Che non può più reggere questa vita per quanto possa tenere ad Harry. Che lei vuole un futuro e non è sicura di poterne avere uno con lui. Che le dispiace ma non può tornare. Che sta rimettendo la sua vita apposto ma non c'è spazio per Harry." Non è possibile "Eh? Che cosa? Ma come ragiona? Non può giocare così con i sentimenti altrui. Harry è qui che piange ogni giorno per lei e cosa fa? Non torna? Assolutamente no, io devo parlare con lei che voglia o meno. Non può fare così e pensare chesia tutto apposto. Gliel'aveva promesso. Deve aver il coraggio di dirgli la verità in faccia, guardandolo negli occhi." Dico arrabbiata. "Jess, questa non è la tua battaglia. Anche io vorrei aiutare Harry ma non posso. Io non c'entro e nemmeno tu. Da quando è successo tutto questo mi hai trascurato e io ho bisogno di te. Non dico al cento per cento, ma almeno la metà." Quando sento quelle parole i ricordi inondano la mia mente e solo ora mi accorgo che a rovinare tutte le mie storie, sono sempre stata io. Non sono mai presente come dovrei e mi distruggo da sola. Senza sapere il perchè scoppio in lacrime. "Amore, io non volevo tu piangessi, cerco solo di farti capire che devi anche pensare a te stessa. Non puoi sempre mettere la vita degli altri davanti alla tua. Non è giusto. Devi vivere senza la preoccupazione di portarti dietro il peso della vita di altre persone." Ha ragione. Sono già un tale casino, a stento mi reggo in piedi con tutti i miei problemi, figuriamoci anche con quelli degli altri. "Vieni qui dai, non piangere, non piangere." Mi tira tra le sue braccia, ma il mio pensiero fisso è Scarlett. Devo parlare con lei. Deve dire la verità ad Harry. Deve dirgli che non sarebbe tornata più.

Half a heart ||Z.M.||  (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora