Capitolo 8

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Tornare a casa fa sempre piacere, ma non quando ti provoca ricordi che hai cercato di cancellare in qualche giorno. Finalmente atterriamo e per mia fortuna il viaggio non è stato brutto come all'andata. A parte quel pensiero fisso, Zayn. Non ci eravamo cercati. Magari aveva avuto degli imprevisti e non ha potuto farlo. Non penso più a cose negative, dopo il sabato sera passato insieme. Mi ha dimostrato che gli importa di me e questo mi basta. Esco fuori dall'aeroporto e mia mamma mi stava aspettando con mio papà. "Ma non avevi una valigia in più?" Ovviamente non si lascia sfuggire niente. "Si ma l'ho lasciata li, c'era solo qualche tovaglia, mi sembrava un peso in più." Cerco di trovare una scusa. "Vieni, qui. Ci sei mancata così tanto." Dice mio padre stingendomi al petto. Zayn, anche lui faceva così. "Anche voi mi siete mancati." Anche se mi chiamavano praticamente sempre. Salgo in macchina e dopo qualche minuto sono a casa. Mi ritrovo seduta sul mio vecchio letto. In quella che non era più la mia camera da un mese. Qualcuno suona al campanello, non so perché in quel momento, anche se a chilometri di distanza, spero sia lui. Così corro giù per le scale come fa una bambina il giorno di Natale. Non era lui. Era Rachel. Le salto ugualmente addosso, abbracciandola forte. "Ehi, è passato solo qualche giorno. Non ci credo che ti sono mancata così tanto." Dice. "Scherzi? Ho tantissime cose da raccontarti." Esclamo. "Per fortuna i tuoi mi hanno chiamata, perché se aspettavo che rispondessi ai miei messaggi mi facevo vecchia." Messaggi? Il telefono! Forse anche lui mi ha cercata. "Ho tolto la connessione a internet, ecco perché non mi arrivava niente." Dico. Così appena prendo il telefono cominciano ad arrivare come minimo venti messaggi. Li apro. Nemmeno uno, nemmeno uno aveva il suo nome.

POV DI ZAYN

Jess è andata via, ed è colpa mia. Avrei dovuto farmi sentire ieri. O forse è stato per il sabato. Avrà creduto che vedere Perrie con quel ragazzo mi abbia fatto stare male. Non riesco a capire. Preferisco non cercarla. Se è andata via a causa di qualcosa che ho fatto, non voglio farla stare ancora male. Quando si schiarirà le idee, magari si farà sentire.

POV DI JESS

"E quindi? Cosa pensi di fare?" Mi chiede Rachel. "Non ne ho idea. Non si è fatto sentire, ma l'ultima volta abbiamo pensato entrambi la stessa cose e non ci siamo cercati. Però appena comincio a scrivergli qualcosa mi blocca. Come se stessi sbagliando. Come se questo fosse un segno, lui non vuole saperne niente di me. Ma allo stesso tempo è impossibile perché mi ha detto che mi aspetterebbe anche per sempre." Che confusione. Odio la mia vita. Rachel cerca di prendere un altro discorso. Aveva capito che se avessi continuato a parlare di lui sarei impazzita. Più tardi scendiamo per pranzare. "Allora come ti trovi lí? Hai nuovi amici. È stato un bel mese?" Chiede mia mamma. Mhh da dove posso cominciare, ho conosciuto tanti amici simpatici. Questo è ok. Ho conosciuto i miei idoli, anche questo è ok. Anzi è fantastico. Con uno di loro sto passando un qualcosa di veramente strano. Questo non è ok, perché sto impazzendo. E poi avete spedito il mio peggior incubo dritto dritto nella mia stanza, la sera in cui dovevo uscire con Zayn. Questo, questo non è stato per niente un ok. Lo chiamerei, disastro. "È stato ok." Mi limito a rispondere. "E con Austin? Come va? Ti è venuto anche a trovare. Eri felice? È un così caro ragazzo. Secondo me ti ci sposerai, siete fatti l'uno per l'altra e lui ha occhi solo per te." Quelle parole, quelle parole mi trafiggono il petto come cento lame affilate. Senza nemmeno accorgermene mi trovo chiusa in bagno a guardare le lacrime rigarmi il volto, ricordandomi che disastro sono.

POV DI ZAYN

Basta non resisto più. "Chiamala fratello" Mi consiglia Niall. "Si infatti, almeno capirai quello che sta succedendo e male che vada te ne farai una ragione." Vorrei poter dire che hanno ragione. Che ci sono miliardi di persone nel mondo. Ma che può interessarmi degli altri, quando lei è il mio mondo?! La chiamo. Il telefono squilla. Niente. Richiamo e al terzo squillo risponde una voce familiare, ma non era la sua. "Si, pronto?" Chiede la voce dall'altro lato del telefono. "Pronto, c'è Jess?" Chiedo. "Zayn, sei tu. Sono Rachel." Ecco chi era. "Rachel, ciao. Si sono io. Dov'è Jess. E perché hai risposto tu al suo telefono? È successo qualcosa di grave?" Sono preoccupato. "Jess è tornata qui a New York per..." Non sento le ultime parole perché vengo distratto da una voce in sottofondo. Sembra più un lamento. "Chi è Rachel?" Chiede la voce piagnucolando. Mi ci vuole un attimo a capire che era lei, la mia Jess e aveva appena finito di piangere. Stacco il telefono e senza nemmeno pensarci scappo in aeroporto. Senza valigia, senza niente. Solo con una grande paura che mi bruciava nel petto. Per mia fortuna trovo un posto all'ultimo momento e salto su quel maledetto aereo, per andare a New York. Dopo quasi sei ore e mezza, arrivo fuori dall'aeroporto, senza una meta. Non ho idea di dove lei possa abitare. Tutto quello che ricordo era che lei non abitava nel caos di NY ma a qualche minuto di macchina dall'aeroporto. Decido di chiedere a Rachel dove fosse casa di Jess ricevendo subito un messaggio di risposta. 'Ti spiego dopo' le avevo scritto. Era pomeriggio, arrivo a casa di Jess. Suono al campanello. I suoi dovevano essere in casa perché la macchina era posteggiata fuori. Sento dei passi, una donna alta e mora apre la porta. Era bella per avere la sua età. Era innegabilmente sua mamma. Avevano lo stesso sorriso. Così dolce e accogliente. "Salve signora, sono.." Nemmeno il tempo di presentarmi che risponde "Tu sei Zayn Malik. Il cantante di quella band di cui mia figlia è persa." Esclama. "Ehm, si..ecco mi dispiace per l'orario, stavo cercando Jess perché è ripartita senza dirmi niente e mi sono preoccupato quando l'ho chiamata e l'ho sentita piangere." Dico tutto d'un fiato. "E sei venuto da Londra fino a qui, per sapere se stava bene?" Chiede quasi incredula. "Esatto." Rispondo io. "Vieni tesoro, entra pure. Lei è al piano sopra. Spero tu riesca a consolarla. È per colpa mia se sta così. Ho nominato il suo ex e non sapevo lo fosse. Immagino tu sia il ragazzo che è riuscita a farla sorridere dopo lui." Le sue parole riaccendono la speranza in me. "Lo spero." Dico pensandolo davvero. Salgo al piano di sopra e busso piano alla sua porta.

POV DI JESS

Rachel era tornata a casa, le avevo detto che volevo rimanere sola. Non mi aveva saputo dire chi fosse al telefono. Ma ero troppo distrutta per controllare. Magari era Austin, magari aveva saputo che eri qui e voleva vedermi per distruggermi ancora di più. Vengo distratta dai miei pensieri quando sento bussare alla porta. Caccio un lamento ma quando questo bussare diventa insistente, irritata mi alzo dal letto e apro la porta. Sto per insultare chiunque si trovi lì dietro, ma quegli occhi, quegli occhi mi bloccano. Lui mi si butta contro abbracciandomi. Ancora una volta arriva e mi salva.

POV DI ZAYN

Appena la vedo il cuore comincia a battere così forte che potrebbe anche scoppiare. Ma per vedere quegli occhi, giuro, sarei anche disposto a morire. Lei era la mia droga. Non ce la faccio a resistere e la abbraccio per la felicità. Era triste ma pensavo fosse successo qualcosa di orrendo.

POV DI JESS

"Perdonami. Perdonami per non averti cercato. Perdonami per non averti detto che sarei venuta qui per qualche giorno. Ma soprattutto perdonami perché.." Non finisco nemmeno la frase. Sento le sue labbra morbide appoggiarsi sulle mie. In quel momento, ho capito che non potevamo essere solo amici. Per nessun motivo al mondo. Perché quelle labbra, quei suoi baci mi facevano sentire viva! "Perdonami per non averti baciata prima." Sussurra al mio orecchio. "Come posso essere arrabbiata con qualcuno che ogni volta raccoglie i miei pezzi e mi fa rivivere?" Gli dico. "Posso ribaciarti?" Chiede lui. "Con una condizione." Rispondo io. "Quale?" Mi fissa. "Che non sia l'ultima volta." Mi ribacia, dandomi l'ossigeno che mi aveva tolto quel lungo pianto.

Half a heart ||Z.M.||  (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora