Capitolo 24

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POV DI JESS

"Siamo tutti bagnati." Dico ridendo e indicandoci. Eravamo zuppi ma non ci importava. "Ne è valsa la pena. Solo io quando ci baciamo sento un brivido che parte dalla spina dorsale fino a pervadere tutto il corpo?" No. Non è assolutamente l'unico. E se proprio lo vuole sapere, anche solo con il suo tocco succede questo in me. "Anche a me succede la stessa cosa. Amo quando questo bruciore intenso invade il mio corpo. Provochi una reazione fatale in me." Rispondo. Stava cominciando a piovere davvero forte, così torniamo in macchina per andare a casa.

"Feeeeermi. Non vi azzardate a entrare tutti bagnati in casa. Sporcherete tutto." Urla Eleanor. Io e Zayn ci guardiamo negli occhi. Ci vuole un momento per intenderci, entrambi scoppiamo a ridere e corriamo per la casa fino al piano di sopra. El ci urlava contro dicendo che dovevamo pulire tutto e noi ridevamo. Ma ridere con le lacrime. Come non mi succedeva da tempo. Ultimamente le lacrime uscivano a causa di pianti e litigi. Dopo esserci fatti una bella doccia calda ci buttiamo sul mio letto, sfiniti. "Oggi è stata una giornata bellissima." Dico sorridendo a Zayn. "Si, avevo proprio bisogno di stare con te e ridere un po'." Risponde lui. "Un po'? Ma mi hai vista?" Dico indicando i miei occhi "Ancora sto ridendo con le lacrime. E poi la faccia di El, oddio, era impagabile." Rido ancora e ancora. Lui stava lì a fissarmi e sorrideva. "Che c'è?" Chiedo spostando il ciuffo di capelli che mi copriva la faccia. "Sei così bella quando ridi. Amo vederti così felice. Ti amo Jess. Ti amo più della mia vita, credimi." Come ho fatto? Come ho fatto a incontrare quest'uomo così, così, non posso descriverlo con una sola parola. Non basterebbe per rendere il concetto. "Ti amo anche io. Tu sei tutta la mia vita." Non ho mai amato particolarmente i ragazzi troppo sdolcinati, ma lui era una via di mezzo. E mi piaceva da impazzire. Mi faceva sentire una vera principessa. Diceva sempre che ero la sua bambina e si sarebbe preso cura di me. "Ahiaaa!" Urlo. Zayn mi aveva dato un morso sul collo. Appena apro bocca lui scoppia a ridere. Quando rideva così i suoi occhi avevano una luce diversa. Brillavano. In quei suoi occhi, c'era la luce, c'era vita. "Ho fame, scendiamo a cenare?" Chiedo dopo qualche minuto. "Si certo, andiamo." Sorride lui. Mi prende la mano e andiamo in cucina. Era tardi, molto tardi e tutti dormivano. Non eravamo scesi a cenare perché ci eravamo addormentati. "Shh fai silenzio." Dico piano a Zayn. Entriamo in cucina e cominciamo a mangiare schifezze. "Tu mi farai ingrassare." Dico scherzando a Zayn. "Tranquilla, mi piacciono le polpette." Scoppia a ridere e gli tappo subito la bocca così che non svegliasse tutti. Mette il dito nella Nutella e mi sporca il naso. Avevo ancora la mano sulla sua bocca quando dice delle cose incomprensibili "Eh che hai detto? Non capisco." Dico scherzando e tolgo la mano dalla sua bocca. "Amo vederti così felice." Risponde subito dopo. "Hai un sorriso così bello, amore mio." Continua lui "Sorridi ancora, mi aiuta a respirare." Conclude. Mi metto sulle punte e lo bacio. "Ti prometto che da oggi ci sarà solo questo sorriso sul mio volto. Basta lacrime." Gli dico. "Vado un attimo in bagno." Dice Zayn. Rimango seduta a tavola quando sento dei passi. "Jess!" Esclama Harry, "Anche tu non riesci a dormire?" Chiede sorridendo. "No, è che io e Zayn avevamo fame e siamo scesi a mangiare." Rispondo. "Come stai?" Chiedo dopo. "Credo bene. Cioè riaverla qui è fantastico ma a volte mi chiedo se è giusto trattenerla. Lei mi ha detto che era venuta qui per dirmi che non sarebbe tornata, però guardandomi ha capito che non può." Cosa? Io pensavo fosse tornata e basta. "Se non voleva rimanere, sarebbe andata via." Lo rassicuro, ma arrivata a questo punto non so più cosa pensare. Ma da oggi in poi, sempre positiva. "Una volta ho letto una frase che mi ha colpito, diceva: 'Cos'è la vita? E noi cosa siamo? Un fragile urlo dentro questo enorme uragano.' Penso si riferisca alla vita che ci sopraffà in tutti i modi, come avevi detto tu quella mattina. Il fatto degli ostacoli e tutto il resto. Siamo davvero così piccoli in questa breve ma intensa vita? Contiamo davvero così poco?" Harry mi stava ponendo delle domande esistenziali troppo grandi per me. E speravo solo in un immediato arrivo di Zayn. Era caduto nel gabinetto? Per mia fortuna arriva. "Fratello, anche tu affamato?" Chiede Zayn. "Ho solo difficoltà a dormire." Risponde Harry. "Di cosa stavate parlando?" Chiede Zayn. "Oh, niente. Chiacchieravamo del più e del meno." Risponde Harry. Qualche minuto dopo saliamo in camera. "Domani devo andare al college, sono le tre e ancora non ho sonno." Come farò a stare sveglia?! Non c'è caffè che mi aiuti. Una cosa che mi fa rilassare è il modo in cui Zayn mi accarezza il viso e i capelli e così dopo dieci minuti sono nel mondo dei sogni. La mattina la sveglia suona e non ho mai odiato il suo suono come stamattina. Sciacquo la faccia con dell'acqua bella fredda così da darmi una bella svegliata. Poi mi preparo e mi dirigo al college. Quando entro c'erano solo altri cinque ragazzi, uno dei quali era Patrick. "Buongiorno!" Esclama con un sorriso "Ehi.." Rispondo con voce fiacca. Non avevo nemmeno la forza di parlare. "Qualcuno stamattina non ha voglia di stare sveglia." Si notava. "Già...preferirei essere a letto a dormire ma ho perso troppe lezioni." Dopo l'ultima lezione uscendo dalla classe fermo Patrick. Non so perché ma in quel momento sento di dovergli fare una domanda: "Patrick, volevo chiederti come mai l'altro giorno sei scappato via in quel modo. Ho detto qualcosa di sbagliato?" Il suo volto era neutrale. "No no, avevo dimenticato di avere un impegno." Devo crederci? "Mi dai il tuo numero?" Chiede. Sfrontato il ragazzo. "Ehm..io sono..." Mi ferma "Sei fidanzata con Zayn Malik. Lo so. È un male voler aggiungere il numero di un'amica in rubrica?" Beh se la mette a così no. Ma io ero sua amica? suppongo di si(?) "Uh, va bene allora..." Mi blocca una seconda volta. Ma penso che non ne avesse intenzione perché subito dopo si blocca "398..ehm suppongo." Cerca di mascherare l'imbarazzo. Finisco per dargli il numero ma Patrick non me la conta giusta. Decido di far finta di niente. Lo saluto e salgo in macchina. Tornata a casa mi rimetto nel pigiamone e mi butto a letto. Sto per chiudere gli occhi quando il telefono vibra e mi arriva un messaggio.

Half a heart ||Z.M.||  (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora