- "CHAPTER 11"

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«Jiminie, aiutami a scegliere un cazzo di completo che sono le nove e non so ancora cosa mettere.» un Taehyung in boxer uscì non gioioso dal grande bagno dell'appartamento, con i capelli asciutti, sebbene ancora un po' disordinati, e una canotta a maniche corte bianca, in modo da coprirsi, in parte, da quel che era il forte freddo invernale.

«Senti Taehyungie, amore mio, io ho una relazione da rispettare. Non puoi uscirmi così dal bagno che ti molesto in due secondi proprio e potrei anche non sentirmi in colpa.» Jimin osservò completamente il corpo del ragazzo e un sorriso malizioso si formò sulle sue labbra, che poi venne subito spezzato alla vista dei suoi capelli, forse fin troppo disordinati.
«Ma hai dei capelli che sembrano le mie lenzuola dopo aver fatto sesso con Yoongi, sebbene comunque tu sia un figo e ti starebbero bene anche così per andare ad un colloquio. Almeno io ti accetterei in un secondo netto con questi boxer indosso, ignorando i capelli.» Jimin posò velocemente il suo cellulare ed iniziò a camminare verso l'immenso guardaroba del minore, ricco di vestiti dati gentilmente dalla sua casa di moda e altri comprati un po' in giro per il mondo, scegliendo subito un completo per il minore dei due, dato il fatto che conosceva perfettamente i gusti del ragazzo e sapeva con quale completo egli stesse ancor meglio del solito.
«Senti, non é perché lavoro per la Gucci, che allora mi accetteranno per fare qualsiasi cosa.» Taehyung sbottò con non poca ansia al maggiore, rigettandosi i capelli un po' lunghi all'indietro, intanto che indossava dei pantaloni grigio perla ben consigliati e una camicia bianca in seta, accompagnata da una cravatta floreale di un azzurrino pastello e altri colori, anch'essa abbinata a quelli che erano i suoi capelli, più tendenti al turchese che al blu stesso.

«Kim Taehyung, dammi un po' della tua perfezione che ne ho bisogno per andare avanti, grazie.» Jimin poggiò una mano al petto e l'altra sotto l'occhio, facendo finta di star quasi per piangere quando, dopo che Taehyung ebbe finito di sistemare il completo, il quale si sedette alla postazione trucco.
«Jimin, non é il momento. Aggiustami questi capelli e truccami velocemente che devo arrivare lì in quaranta minuti e ce ne vogliono venti di macchina.» Taehyung iniziò ad indossare dei gioielli ordinati lì vicino da lui in persona, nel mentre che Jimin, con un sorriso in volto e con la gioia in petto, piastrava velocemente i capelli del suo migliore amico.

«Ti farò i capelli a vita, anche il giorno del tuo matrimonio. Muoviti a darmi dei nipoti, stronzo. Non voglio arrivare a cinquant'anni per avere un nipotino o una nipotina da spupazzare.» un risolino fuggì dalle labbra di Taehyung e Jimin si sentì un po' soddisfatto nell'esser riuscito finalmente a tranquillizzare il suo migliore amico, frattanto che aggiustava con un po' di cera le ciocche ribelli del ragazzo e le fissava, in modo da farle stare al suo posto.
«A cosa serve questo colloquio, poi? Ne stiamo parlando da circa una settimana ma non mi hai detto niente.» dopo aver finito di acconciare i capelli e preso qualche trucco essenziale dal banco lì di fronte, Jimin si ricordò di non aver mai chiesto a cosa poi lo portasse a parare questo incontro tanto atteso, e allora chiese a cosa fondamentalmente servisse, mentre poggiava dei puntini di fondotinta sul volto ambrato del ragazzo.

«La Gucci sta per rilasciare una nuova linea ed essendoci tanti modelli é difficile scegliere, visto che hanno richiesto soltanto cinque di noi per sfilare. Facendo tu parte della linea di profumi e completi precedente, sei stato escluso a priori insieme ad altri, quindi oggi ci mostreranno i capi e, in base a quelli, sceglieranno a chi far fare la sfilata e che si terrà mese prossimo.» Taehyung spiegò minuziosamente ogni dettaglio e il maggiore iniziò a pensare di esser stato quasi fortunato nell'aver partecipato a quella precedente, visto che i candidati erano una decina e lui ebbe sin da subito la meglio per il suo fascino particolare.

«Taehyungie, non preoccuparti, andrà sicuramente bene. Inoltre, se dovesse andar male, non perderesti il lavoro, quindi é inutile preoccuparsi.» Jimin sfumava degli ombretti tendenti al marroncino sulle palpebre del ragazzo e, una volta finito, prese subito a stendere sulle labbra del rossetto rosato con un pennellino da precisione, non lasciando neanche il maggiore poter replicare, dati i continui movimenti.
«Adesso sei pronto, possiamo anche andarcene che devo fare la spesa per entrambi. E comunque stai una favola, dopo mandala qualche foto a quel Jeongguk che potresti tranquillamente stenderlo in un colpo solo, ma assicurati che non muoia che le spese funebri al giorno d'oggi costano tanto.» un sorriso si formò per l'ennesima volta sulle labbra del maggiore nel mentre che il minore prendeva il soprabito e le chiavi dell'auto, uscendo così dall'appartamento insieme al suo amico, e nascondendo il lieve rossore formatosi sulle guance alle ultime parole su quel ragazzo ancora tanto misterioso.

«Chissà Kookie cosa starà facendo adesso...»

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Il completo trattato, se non si fosse capito, è questo.

+++ Park Jimin come spirito guida é me che muoio un po' quando Taehyung esce con colori diversi o con completi che gli stanno ancor più divinamente del solito

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+++ Park Jimin come spirito guida é me che muoio un po' quando Taehyung esce con colori diversi o con completi che gli stanno ancor più divinamente del solito.

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