- "CHAPTER 24 (PT.1)"

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❝Baby, I don't understand this
You're changing, I can't stand it
My heart can't take this damage
And the way I feel, can't stand it❞

Canzone consigliata:
"Changes"
by XXXTENTACION

*

«Seokie-ah, spostati, sei troppo caldo» Yoongi pronunciò con la voce impastata dal sonno, mentre punzecchiava la guancia dell'altro, posta sul suo petto, intanto che una sua gambe afferrava interamente le sue, completamente spoglie.
«Yoongi, sei proprio scemo. Sai che non devi bere troppo latte.» il rosso parlottava nel sonno, insultando l'altro che, dopo essersi sentito chiamato in quel modo, si svegliò totalmente, osservando come questo prese a mordicchiare la sua maglietta nera, lasciando poi piccoli baci su di essa, riempiendola di saliva e affetto.
«Svegliati o ti raso a zero» Yoongi disse ridacchiando nel suo orecchio e l'altro si spostò completamente, rigirandosi verso l'altra parte del letto di una piazza e mezza, con le lenzuola interamente sfasciate a causa del minore e le sue rigirate, con le coperte rigettate tutte sul suo corpo.

E il menta, completamente stanco delle stranezze dell'altro, iniziò a camminare verso la cucina del suo piccolo bilocale, acquistato all'età di diciott'anni, mentre adesso si ritrovava ad averne ventidue.
E fu proprio all'età di diciott'anni che conobbe quello che avrebbe sperato tanto sarebbe stato l'amore della sua vita, che si dichiarò all'altro dopo aver bevuto due bicchieri di soju e birra, e mentre Yoongi lo trasportava sulle spalle, l'altro gli sussurrò del suo amore, come se tutto fosse stato normale, con le guance rosse e le labbra poste nell'incavo del collo del suo collo sottile, che prese a sorridere come un pazzo per strada mentre portava il suo raggio di sole ubriaco, che lanciava raggi d'amore anche di notte.
E quando lo pose nel suo letto, sapeva che l'avrebbe tenuto lì per tutta la sua vita, dopo aver passato tre anni di superiori a parlare nei corridoi, per poi ritrovarsi in due facoltà totalmente diverse all'università.
Hoseok amava la danza, e seppur sembrava fosse un figlio di papà, che nulla si lasciava scappare agli occhi degli altri, era in realtà la persona più dolce del mondo, più che altruista e con ogni pensiero sempre sul suo ragazzo e i suoi amici. Con i suoi sorrisi Yoongi impazziva e quando impazziva si riempivano d'amore, si baciavano sulle scale di quel semplice condominio, iniziavano a lasciar morsi sull'entrata di casa, con i vestiti colorati del rosso sparsi ovunque, e Yoongi lo prendeva come non aveva mai preso nessuno, perché lui era stato il suo primo ragazzo ed è grazie al suo Seok che scoprì a cosa servisse quell'organo muscolare risedente nel suo petto, lo utilizzò inconsapevolmente e divenne la cosa più bella accaduta nella sua vita. E sebbene fosse abitudinario il caffè americano che preparava, che colpiva le narici dell'altro e lo faceva alzare dal suo sonno eterno, soltanto per andare dal suo hyung, Hoseok era sempre stato un uomo da scoprire, da osservarne gli occhi e sussurrargli cosa davvero provi per lui quando ti scuoteva interamente, per chiederti soltanto se tutto fosse reale e non per ostentare amore.
«Hyung hyung hyung! Ti ho sognato, stavi preparando il caffè e ci avevi messo talmente tanto latte da sentirti male!» Hoseok abbracciava l'altro, che fortunatamente aveva spento la macchinetta lì presente, e gli diede un bacio sulla riga dei suoi capelli spettinati, con i suoi ricci ad occupargli la faccia, e il naso interamente alla cima di essi.
«Desideri che stia male, Seok? Me ne ricorderò.» Yoongi si finse offeso, staccandosi dalla presa, e il suo angioletto dai capelli rossi, con il medesimo colore dei suoi boxer, coperti da una t-shirt bianca, si ancorò, sentendo il profumo della sua colonia pervadergli le narici, urlacchiando un "Io volevo soltanto salvarti la vita, hyung!"
E Yoongi si girò di nuovo, mostrandogli tutto il suo sorriso gengivale che faceva impazzire l'altro, e si presero a baciare contro il bancone della cucina, e quando poi il rosso iniziò a palpare i suoi boxer non appena il menta lo spinse contro la parete, arruffandogli ancor di più quelle sue ciocche che sembravano tanti piccoli papaveri uniti in mazzetti, nulla più videro se non lussuria e strette da darsi.

«Ti amo, hyung» dopo aver fatto ciò che ben presto li aveva riportati in quel letto alle otto del mattino, Yoongi gli diede un ulteriore bacio sulle labbra come responso, quando l'altro professò uno "Yoonie, devo dirti una cosa".
Ottenuto un cenno di capo dall'altro, che lo ascoltava inerme, il minore affermò che sarebbe dovuto andare in discoteca quella sera, accompagnato da un amico, uno di nome Namjoon, che aveva visto soltanto qualche volta, a causa di una scommessa passata che aveva perso.
E sebbene l'idea di vedere Hoseok in una discoteca piena di ragazzi non lo allettasse, lesse una nota di speranza negli occhi dell'altro, e allora rispose con un "Seok, a me basta soltanto che tu stia attento"
E un sorriso sul volto dell'altro si ritrovò stampato sulle labbra del menta in un altro loro bacio, e Yoongi mai avrebbe saputo che sarebbe stato il loro ultimo, prima del loro arrivederci.

Quel giorno stesso di Novembre, Hoseok andò in una discoteca nel distretto di Yeonje, alle ventidue precise, dopo essersi incontrato con l'altro all'uscita dell'Accademia, ed andarono con la macchina di questo dritti in discoteca, pronti a ballare, sebbene altro non riusciva proprio.
E con "altro" s'intendeva Namjoon, con il cuore più che spezzato dopo esser stato lasciato da un ragazzo poco più piccolo di lui a causa delle sue incertezze, che aveva il costante desiderio di svagarsi nell'alcol, in sesso proibito e tabacco scadente.

E lì arrivarono entrambi, il rosso con una camicia bianca e dei pantaloni in pelle, l'altro con una camicia azzurra, palesemente più che sbottonata al colletto per mostrare la sua stupenda pelle colorata dalla melanina, e dei jeans neri, che destarono subito l'attenzione di alcuni ragazzi lì presenti.
Alle due di notte, con vari bicchieri di vodka, Namjoon ebbe il coraggio di andare verso un ragazzo dai capelli neri, più o meno della sua stessa altezza, che lo fissava da quando era entrato e mai si erano staccati gli occhi di dosso durante tutte quelle ore lì spese.
Quel giovane sembrava di una bellezza surreale, con quelle labbra lucide che s'arrossavano continuamente quando vi ci posava sopra la lingua, o quando si scostava i capelli dalla fronte mentre ballava con altri due ragazzi, palesemente ubriachi.

«Seok, vengo subito. Devo parlare con quello schianto lì e poi ritorno.» E Hoseok mai ci sperò in un suo ritorno, che infatti non avvenne, quando li vide baciarsi su di un divano e scambiarsi i numeri di cellulare.
«E ora l'ho preso in culo» il rosso sussurrò e una figura si poggiò accanto a lui, anch'egli ubriaco fradicio, che poggiava una mano sul suo fianco e gli sussurrava cose all'orecchio.
E Hoseok, offuscato totalmente dall'alcol, credette per poco che quel ragazzo fosse Yoongi, ma quando scoprì che invece non era il suo ragazzo ma un tipo qualunque, tentò di scollarselo, cosa che però non successe quando l'altro lo condusse verso i bagni orribili del locale.
«Piccolo, non disperare. Ti farò passare i dieci minuti più belli della tua vita» sussurrò l'altro, e iniziò a palparlo un po' ovunque, e Hoseok stesso non sapeva come reagire, ma il suo corpo, attratto dall'alcol e da quel ragazzo che sembrava molto bello non appena tentò di schiarirsi la vista, lo portò a compiere azioni deplorevoli, intanto che lo baciava ed entrambi si toccavano in posti in cui mai avrebbero dovuto.
E quando l'altro si abbassò i pantaloni, Hoseok non ebbe alcun rimorso nel prenderlo in bocca, intanto che Yoongi restava a casa, sveglio e impaziente, ad accusare la mancanza dell'altro, e così iniziò a mandargli messaggi, forse fin troppo dolce per uno come lui, chiedendogli di ritornare, e quando non si vide risposto dopo più di un'ora, allora decise di andarlo a pescare, a vedere se stesse bene, se il suo piccolo Sole avesse avuto qualche problema.

E quando arrivò lì, trovò Hoseok in discoteca, posto su di un divanetto, dormiente tra le braccia di uno, e quando lo vide, tentò di scorgere l'altro ragazzo, quel Namjoon, che si apprestava a strappare le labbra ad un altro.
«Che cazzo hai fatto, coglione?» Yoongi gli tirò un pugno in piena faccia, lasciando l'altro totalmente sconvolto, accompagnato dagli amici del corvino, e si riprese Hoseok senza dire nulla, dopo aver urlato un "Sono il suo cazzo di fidanzato. Togliti dai coglioni o ti spacco quella faccia di merda che ha limonato il mio ragazzo". Yoongi lo tirò verso la sua figura, e una volta usciti fuori, dopo aver visto gli innumerevoli succhiotti sul petto dell'altro, lo coprì con il suo bomber nero, rimasto soltanto con la camicia più che sbottonata e in pantaloni, e lo portò verso la loro auto, abbandonando il cuore, convinto che mai più avrebbe amato.
«Mi hai ucciso, Seok. Adesso Min Yoongi non esiste più, ed è solo colpa tua.»

❛TALKING BODY❜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora