"Baby, I'm a pleaser."
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E dopo baci che scoccavano nell'aria ormai sempre più pesante, le labbra di Jeongguk si appropriavano con lussuria di quelle di Taehyung, che lievemente si aprivano ogni volta che il minore gli indicava quale sarebbe stato il prossimo passo da fare, e mentre si ritrovavano abbracciati su quella sedia in studio, con le gambe di Taehyung ai lati di quelle di Jeongguk, il corvino iniziò a sentire sempre di più l'egemonia del minore, che di tanto in tanto ansimava in quei baci mentre chiedeva a Taehyung sempre di più.
"Ggukie, andiamo da te." Taehyung si staccò da quel bacio e mai avrebbe voluto pronunciare quella stupida frase, perché il volto dell'altro in preda all'enfasi era così suadente che si sarebbe di nuovo buttato a capofitto su quelle labbra, avrebbe di nuovo stretto fra le dita quei suoi capelli mossi e gli avrebbe accarezzato il collo come a lui tanto piaceva, ma l'altro fece un cenno di capo e allora Taehyung dovette alzarsi, sistemarsi il completo che Jeongguk immaginava già a breve per terra, ed entrambi uscirono dallo studio, pronti per la serata.
Jeongguk corse più che mai nella sua Mercedes, e il sorriso di Taehyung a quella velocità, mentre apriva un po' il finestrino e portava la mano al di fuori, lo fece sentire l'uomo più fortunato del mondo.
Una mano scivolò sulla sua gamba e la strinse, e il maggiore allora non potè far altro che distrarsi dal panorama notturno e guardare il suo ragazzo, con i suoi tatuaggi più che in bella vista mentre stringeva il volante con forza e con leggerezza la sua gamba fasciata incredibilmente bene.
E il minore subito si accorse di quello sguardo, decelerando un po', mentre un lieve ghigno si formava sulle sue labbra saccenti, e al suo sorrisino Taehyung non potè far altro che girarsi di nuovo con lo sguardo verso la strada, cercando di evitare quel calore al basso ventre che pian piano si formava al tocco dell'altro, che mai avrebbe pensato il suo corpo potesse reagire in questo modo, ma Jeongguk distruggeva ogni suo piano e tutta la razionalità che l'aveva sempre accompagnato.
"Siamo arrivati, principessa." Jeongguk sorrise spavaldo e Taehyung lo ignorò, prese il cappotto e scese velocemente dall'auto, coprendosi il più possibile dato il rigonfiamento non proprio apprezzato in quel momento che veniva messo in risalto dal suo bel completo che spiccava ancor di più sotto le luci dei faretti in giardino.
"Sei davvero bellissimo stasera...Non credo di potermi trattenere molto a tavola se ho uno zuccherino come te che mi aspetta subito dopo." Una stretta alla vita del maggiore portò di nuovo il suo sguardo ad intrecciarsi con l'altro, e quando realizzò di essere a casa sua, per poco non gli venne un colpo.
"Questa è davvero casa tua?" Una villetta a due piani si mostrò sullo scenario, e Taehyung ripensò al fatto che comunque Jeongguk fosse tecnicamente il suo capo, figlio del direttore della sua azienda, e che quella domanda era stata più che stupida mentre la riformulava nella sua mente e pensava a quale sarebbe stata la palese risposta.
"Beh, sì. Ma potrebbe essere anche la tua se tu volessi." il minore ridacchiò mentre accompagnava l'altro verso l'ingresso, estremamente imbarazzato, con Taehyung che non sapeva neanche dove poggiare le mani se non sul tessuto del suo stesso cappotto, sperando di non sfiorare l'altro e di non attirare la sua attenzione.
E una volta aperta la porta, i due giunsero all'ingresso che brillava più del sole stesso, e in attesa del giovane padrone vi era ben posta una governante estremamente amorevole, accompagnata da tre giovani ben vestiti che gettavano di tanto in tanto uno sguardo alla giovane coppia per comprendere chi avesse attirato questa volta l'attenzione del signorino.
Taehyung arrossì e Jeongguk non potè far altro che notare come si ponesse dietro di lui, probabilmente per nascondersi da quella situazione scomoda, e allora il castano ringraziò la signora Kim, pagando profumatamente tutti per il servizio fatto, in modo da farli ritornare a casa in tranquillità.
"Più calmo adesso?" Jeongguk posò il cappotto dell'altro e il suo sul divano del salotto, tutto in stile moderno, arredato con una grande alternanza di grigio e bianco, quando all'improvviso la porta della sala da pranzo venne aperta da Jeongguk e una tavola imbandita di cibo s'impresse sullo scenario.
"Ma tu vuoi farmi diventare un maiale e poi abbattermi." Taehyung si girò verso l'altro che non potè non ridere alla sua battuta, e allora i due si recarono a tavola, un calice di vino più che lustrato venne macchiato da un vino rosso invecchiato versato da Jeongguk, che invitava l'altro ad un caro brindisi.
"Alla tua prima di tante visite a casa mia." il castano pronunciò e il corvino, che un abile bevitore di certo non era, bevve l'intero bicchiere in una sola volta, credendo che fosse un vino abbastanza leggero da sopportare quando invece di certo non lo era.
E dopo poco a Taehyung parve di vedere tre piatti al posto di uno e tanti Jeongguk che lo guardavano in maniera più che preoccupata.
"Tae? Stai bene?" Jeongguk si avvicinò e Taehyung si gettò nelle braccia dell'altro, completamente perso, chiedendo chi fosse, per poi sorridere al viso del suo caro Gguk.
"Ma sei Ggukie!" Taehyung pronunciò ormai già ubriaco e Jeongguk comprese subito la situazione, ma non avendo mai visto l'altro così, lo sostenne per la vita, e il corvino sembrava quasi barcollare quando si ritrovarono entrambi contro il muro ad un saltello avventanto di Taehyung.
"Mi togli questa giacca? Fa un cazzo di caldo in questa stanza." con un tono più che lamentoso ma che era la cosa più adorabile che Jeongguk avesse sentito, Taehyung tentò di farsi togliere la giacca e subito questa cadde a terra, mentre il suo piccolo broncio divenne ben presto un sorrisone.
"Non guardarmi come se volessi mangiarmi." Taehyung gli portò le braccia al collo e Jeongguk non potè non osservare la sua camicia ormai più che sbottonata, che si poggiava contro il suo petto e il respiro caldo di Taehyung che gli solleticava il collo.
"Kim Taehyung, non sai cosa stai facendo in questo momento." il castano pronunciò al suo orecchio, avvicinandosi ulteriormente, creando una frizione tra i loro due membri ancora coperti, che subito fece ansimare il maggiore nell'incavo del suo collo in preda al piacere.
E Taehyung prese a sfregarsi su di lui, iniziò a baciargli il collo, a leccargli il lobo e fargli tutte quelle cose che era solito fargli il minore, ma che adesso aveva deciso di provare soltanto per farlo star bene.
"Cazzo, Kim Taehyung." Jeongguk sentì il tuo membro crescere nei pantaloni e quasi dolere, mentre Taehyung si muoveva contro di lui e gli mordicchiava l'orecchio tra un ansimo e l'altro.
"Fottimi...Jeongguk." la frase del maggiore fu spezzata da un suo stesso ansimo, e il castano non si fece ripetere più di una volta l'ordine, lo prese e lo portò verso la camera da letto, intanto che lo baciava con fervore, le loro lingue s'incontravano e si assaporavano, staccandosi solo nel momento in cui Taehyung si ritrovava a gemere ad ogni stretta che l'altro faceva al suo sedere.
Arrivati in camera, Jeongguk pose l'altro sul letto matrimoniale della sua camera, decorata da mobili neri e bianchi, e quelle stesse coperte nere che toccavano il petto di Taehyung sembravano lo sfondo più bello per risaltare il suo angelo caduto dal Paradiso.
Il minore si buttò a capofitto sull'altro, prese a baciarlo con passione, gettando il suo stesso completo interamente sul pavimento in marmo bianco, restando soltanto con dei boxer neri a fasciare ciò che il maggiore tanto desiderava e ardeva di possedere costantemente.
E Taehyung gli morse il labbro, tanto da portarlo a sanguinare, e nel momento in cui l'altro si alzò da lui per sfiorarsi le labbra dopo un forte gemito di dolore, con la sua muscolatura ben risaltata dalla luce del comodino nella stanza, Taehyung lo tirò e lo buttò sotto di se in un colpo solo.
"Lasci fare a me per oggi?" Taehyung pronunciò con ancora i suoi pantaloni indosso e la zip abbassata, e allora si alzò dal letto, mentre l'altro lo aspettava con le braccia usate come sostegno dinanzi a quel film così affascinante qual'era Kim Taehyung, iniziò a leccare e mordere le sue stesse labbra, mentre il maggiore dinanzi si spogliava di quei brandelli di vestiti, mostrandosi dinanzi all'altro completamente.
"Vieni da me." Jeongguk pronunciò e l'altro fece di no con il dito, gli si buttò addosso e posizionò le sue braccia ai lati del suo corpo.
"Voglio cavalcarti, Jeongguk." Taehyung gli sussurrò all'orecchio mentre si strofinava su quell'umile pezzo di stoffa rimasto a coprire ormai il più che dolente membro dell'altro, e il castano allora prese a gemere, mentre cercava di abbassarsi le mutande per possederlo.
"Se tanto mi vuoi, potrei concederti di fare qualcosina, mh?" Taehyung pronunciò e il minore subito cerco di avvicinare la mano al comodino, il quale possedeva all'interno del primo cassetto una bottiglia di lubrificante da lui stesso posta proprio per quella serata.
"Non così, amore. Perché non usi soltanto quella bella mano che ti ritrovi per farlo?" il corvino ridacchiò e allora Jeongguk, ormai poggiato contro la spalliera del letto, lo vide girarsi, e subito portò due dita alla bocca per preparare l'altro nel modo migliore in cui avrebbe potuto farlo.
E Taehyung ansimò pesantemente alle dita fredde dell'altro dentro di se, che subito diventarono tre e gemiti ricoprirono il silenzio nella stanza, con Jeongguk che si beava dell'altro in atteggiamenti che mai gli aveva visto avere.
"Jeongguk, non farmi venire così. H-ho ancora tanto da fare." Taehyung piagnucolò dopo qualche minuto, ancora ubriaco, e allora si girò da solo una volta che le dita dell'altro presero a stimolare il suo stesso membro.
Una volta posizionato, Taehyung iniziò a muoversi lentamente sull'altro, procedendo al ritmo che amava, inizialmente dolce e tranquillo, per poi diventare sempre più profondo, aumentando così anche la velocità di quelle stesse spinte.
E allora il corvino portò l'altro al suo petto, stringendolo mentre lo cavalcava, cercando sostengo di tanto in tanto dalle sua braccia possenti che lo stringevano come non mai.
E quando non ne potè più, iniziò a piagnucolare a causa di Jeongguk, che da poco aveva preso a stringerlo, in modo da non farlo venire.
"Gguk, fammi venire adesso. Ti prego." Taehyung iniziò a lasciargli piccoli baci, ormai esausto dopo tutti quegli stimoli ricevuti, e l'altro lo guardò mentre si muoveva sul suo membro, con le labbra lucide, i capelli attaccati alla fronte che talvolta si staccavano, gli occhi socchiusi dal piacere e le guance rosse a causa del vino e di tutto quel calore.
E quando anche lui si ritrovò a dover venire, sussurrò a Taehyung un "ti amo" che venne recepito dall'altro, ed entrambi vennero, uno dentro l'altro e l'altro su quelle lenzuola nere ormai macchiate di bianco.
Una volta accoccolati a letto, Jeongguk strinse l'altro tra le braccia, ormai dormiente e dolce come un bambino, gli pose un bacio sulla fronte e prese una scatolina poggiata sul suo comodino.
"Cosa dovrei fare con te, Taehyung?..." Jeongguk pose all'altro un bracciale d'oro che presentava il nome di entrambi inciso all'interno intorno al polso, gli baciò la mano e la intrecciò con la sua, addormentandosi con il volto felice dell'altro nell'incavo del suo collo, che mai avrebbe neanche pensato di lasciarlo andare.•
;)
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❛TALKING BODY❜
Fanfic[𝙠𝙤𝙤𝙠𝙫] ❝Il tuo corpo mi parla, Taehyung.❞ ❝E il tuo cazzo mi sta rispondendo, Jeongguk.❞