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CARLEIGH 


Un anno prima 

Le settimane estive scivolano via, lunghe e indolenti. Tucker è andato a East Hampton per quindici giorni con le famiglie di Cap e Dave. Mi ha mandato qualche messaggio, ma sono riuscita con successo a ignorarlo. Così ha smesso anche di scrivere. Tina è tutta presa dalla sua storia con Andy e, anche se non invidio la sua felicità, mi sento un po' sola. Mia madre è via come ogni agosto per il solito viaggio in Costa Azzurra, rintanata in una villa nel sud della Francia, e francamente è un sollievo che non sia qui a sentenziare su ogni cosa che faccio, su tutto ciò che indosso. Ho passato parecchio tempo con Billy, ma lui ormai vuole stare con i suoi amici. Tipico di un dodicenne. E io sono la madre improvvisata: guardo il mio bambino che ha sempre meno bisogno di me. Ho letto un sacco, ho preso il sole in piscina e qualche volta sono uscita con le altre ragazze. Loro vedono dei ragazzi, e io fingo interesse, ma per tutto il tempo mi dico che il motivo per cui non riesco a togliermi Tucker dalla testa è il sesso. E forse è così. Ho sentito abbastanza per sapere che la mia non è stata la classica prima volta. Tina l'ha fatto al secondo anno con uno dell'ultimo e dice che le ci sono voluti sei mesi prima di provare un orgasmo con lui. Forse ho soltanto bisogno di farlo di nuovo. Per scoprire se mi sto immaginando tutto o se Tucker è davvero così bravo. Se non lo è, forse riuscirò a piantarla con questa ossessione borderline, e se lo è, allora almeno saprò con sicurezza che è provocata dal sesso. Un fatto puramente biologico... e magari giustificabile? Ho incontrato Cap da Bagel Boys stamattina, quindi sono tornati e stasera di sicuro verranno da Andy. Mando un SMS a Billy, che dice che resterà da Kyle, così ne mando uno alla mamma di Kyle per accertarmi che sia vero: conosco certi trucchetti, dopotutto ho solo diciassette anni, ed è triste a dirsi ma non ci vuole molto a essere un genitore migliore di mia madre. La mamma di Kyle mi risponde che è felice di averlo come ospite e io mi rimetto giù sulla sdraio e mi rilasso. A quanto pare Tucker ha passato i quindici giorni negli Hamptons a prendere il sole, e non solo a rimorchiare ragazze. I capelli biondi sono più chiari e gli occhi brillano come vetri di mare nella luce serale. Non riesco a non domandarmi come saranno in una tonalità più scura quei muscoli nascosti dalla maglietta che le mie dita ricordano dolorosamente in ogni minimo dettaglio. Non passa molto tempo e Tucker mi fa la cortesia di togliermi il dubbio, quando lui, Cap e Andy si spogliano e si tuffano nel lago. Appoggio la schiena al tronco dell'enorme salice piangente e osservo le loro prodezze da ubriachi, mentre Tucker cerca di convincere una ragazza dopo l'altra a fare il bagno nuda con lui. Forse è il suo solito tono da buffone, ma mi scopro a ridere di lui. E quando se ne accorge, decide di venire verso di me. «Qualcosa di buffo, principessa?» «Solo i tuoi tentativi di far spogliare qualunque ragazza ti capiti a tiro.» Tucker sogghigna. «Non qualunque ragazza, principessa. Tu no. Non qui. Tu sei solo per i miei occhi.» Deglutisco a fatica. «Ma davvero?» lo sfido. Tucker annuisce, guardandomi intensamente, in attesa di quello che dirò. Ma ormai dovrebbe sapere che ho un solo modo di reagire a una sfida, anche implicita. Solo per i tuoi occhi? Ma per favore. Mi alzo. «Quindi non dovrei farmi una nuotata, eh?» Tucker scuote la testa. «No, cazzo. Non qui.» «Mmm... ma l'acqua è così invitante...» Non è vero. Non ho la minima voglia di fare il bagno in questo momento. «Carl.» Il suo tono d'un tratto è severo, e sono sorpresa da come i suoi lineamenti perdano ilarità. Ma la sua reazione non fa che istigarmi. «Tina!» grido, attirando la sua attenzione da dove è seduta sul pontile, con i piedi nell'acqua. «Perché i ragazzi dovrebbero godersi tutto il divertimento?» Afferro l'orlo della canottiera e me la sfilo dalla testa. Tina è immediatamente della partita. Salta in piedi e comincia a spogliarsi. Non ci spoglieremo del tutto, ovviamente, ma la biancheria copre più o meno come un bikini, e dio se adoro lo shock che vedo sulla faccia di Tucker in questo momento. Mi tolgo i calzoncini e allungo le dita verso il gancetto del reggiseno, solo per farlo incavolare. Il suo viso si incupisce di rabbia. «Carl.» Mi raggiunge come se potesse impedirmi con la forza di denudarmi, ma gli sguscio via e corro verso il pontile. Qualche secondo dopo io e Tina ci tuffiamo nel lago, strillando dalle risate. Iniziamo una specie di movimento femminista per le pari opportunità di spogliarsi e nuotare, e quando mi volto verso la riva metà delle ragazze si è unita a noi. Mezz'ora dopo, l'intera combriccola si è tuffata nelle fredde acque rinvigorenti del lago, che dopotutto è una vera meraviglia. Alcuni iniziano a fare la lotta in acqua e la gente sta a guardare e li incita. Alla fine lo sento alle mie spalle. Non mi tocca, ma io so che c'è. Volto il viso, sogghignando, e lui fa un altro passo, così sento il suo torace contro la schiena. Non è più arrabbiato, solo divertito. «Te la faccio pagare questa, lo sai?» mi mormora all'orecchio. Mi limito a un'alzata di spalle. Se vuole spogliarsi, per me va benissimo. Ma poi sento le sue dita che mi sfiorano i fianchi e inspiro a fatica. L'acqua mi arriva al petto e fuori è abbastanza buio per nascondere tutto ciò che avviene sotto la superficie. Non posso farne a meno, il suo tocco mi spinge a protendermi verso di lui. «Visto cos'hai fatto?» mi chiede, le sue mani mi scivolano attorno alla vita e mi premono sul sedere la prova lampante del suo desiderio. Annuisco, mi inarco ancora un po' verso di lui. Lentamente ci allontana dalla ressa e si appoggia al pontile ormai deserto, le dita che mi accarezzano per tutto il tempo. Lo lascio fare. «Tu tormenti me, adesso io tormento te.» La sua voce si fa più profonda a ogni parola. Faccio scorrere delicatamente le unghie sul dorso delle sue mani, e lui lo prende come un incoraggiamento. Infila un dito sotto l'elastico delle culottes e lo fa scivolare scherzosamente avanti e indietro, avanti e indietro. Respiro a fatica, in attesa di vedere fin dove si spingerà. Con l'altra mano mi accarezza il fianco e poi il sedere, le dita che affondano delicatamente nella carne. Appoggio la testa sulla sua spalla e sento il suo petto alzarsi e abbassarsi mentre respira affannosamente. «Ti piace, principessa?» Non mi va di ammetterlo, perché non voglio essere io a perdere questa sfida. Ma non voglio che si fermi. Per cui annuisco. Tucker si lascia sfuggire un debole gemito gutturale, e poi le sue dita si insinuano più a fondo nelle mie mutandine. «Tuck» sospiro. China la testa sulla mia spalla e mi bacia il collo. «Ho detto che ti avrei tormentato, non soddisfatto. Però, quando pronunci il mio nome in questo modo...» Si interrompe, ma poi le sue dita riprendono ad accarezzarmi, e io prendo a mugolare. I miei fianchi assecondano la sua mano, il mio sedere cozza contro la sua erezione d'acciaio. Spinge la mano più in basso finché non infila uno, poi due dita dentro di me. Mi sussurra sconcezze sul mio corpo e cosa provoca in lui... mi dice che in questo momento il suo uccello è invidioso delle sue dita, e che vorrebbe fare la stessa cosa con la lingua. E poi mi porta oltre il limite, proprio lì nel lago, con i nostri amici a non più di una cinquantina di metri di distanza. Mi mordo il labbro per impedirmi di gridare, affondo le unghie nei suoi avambracci tesi. Mi serve qualche momento per tornare sulla terra mentre la mano di Tucker rallenta e alla fine si ritrae. Fa scorrere le dita sulla mia pancia e attorno all'ombelico. «Adesso non potrò più lasciare questo lago» dice con una risata. «Mmm...?» Tucker risponde premendomi di nuovo la sua erezione sul sedere. «Mi sono rituffato in acqua nella speranza che sparisse, e per fartela pagare. E adesso dovrò passare la notte in questo cazzo di lago.» Oppure... potrei ricambiare il favore. Faccio un respiro profondo per chiamare a raccolta tutto il mio coraggio. Allungo una mano dietro di me e lascio che la punta delle dita ancora formicolanti gli sfiori la coscia, intrufolandosi sotto l'orlo del costume. Tucker smette di respirare. Volto la testa e le mie labbra raggiungono l'incavo del suo collo, sfiorandogli appena la pelle. Il pomo d'Adamo scivola sotto le mie labbra mentre lui deglutisce a fatica e le sue mani mi afferrano i fianchi. Non oso voltarmi a guardarlo. Sarebbe troppo intimo. Daremmo come minimo l'impressione di baciarci, e questo distruggerebbe l'atmosfera clandestina... come se la nostra intimità fosse un segreto che appartiene solo a noi. Faccio scivolare il palmo in su sulla sua biancheria finché non trovo l'enorme protuberanza sotto il cotone sottile, bagnato. L'altra mano attacca da sopra, scivolando sotto l'elastico e trovando immediatamente il suo obbiettivo. Tucker geme, incoraggiandomi, e io lo afferro in modo più deciso e comincio ad accarezzarlo. L'ho fatto solo una volta finora, e di sicuro non sapevo come renderlo speciale. Certo, la mia conoscenza deriva solo da un paio di video porno che io e Tina abbiamo guardato online, ma dal respiro rapido di Tucker, dal fremito del suo addome teso dietro di me, direi che quel che sto facendo gli piace. Mi muovo più in fretta, un po' più forte. Voglio fargli provare quel che ha fatto provare a me. Nasconde il viso nei miei capelli, il petto che sale e scende rapido e furioso dietro di me. «Cazzo, principessa. Sto per venire.» Lo dice come un avvertimento, ma sembra quasi una promessa. E poi smette di respirare, affondando quasi dolorosamente le dita nella mia pelle, e fa esattamente quel che ha detto. Tendo il collo per guardarlo, ha il viso rivolto verso il cielo notturno, gli occhi serrati, i denti stretti come se lottasse per non farsi sentire. In questi brevi istanti è in mio possesso, e io mi godo la sensazione. Si prende qualche momento per placare il respiro, e poi mi fa voltare verso di lui, gli occhi verdi che scintillano di stupore al chiaro di luna. «Riesci sempre a sbalordirmi» mormora. Mi mordo il labbro per trattenere un sorriso che rischia di crescere a dismisura. Sembra una vittoria per me. Ma non è di certo una sconfitta per lui. Forse abbiamo trovato un nuovo terreno di sfida in cui possiamo trionfare entrambi. Cerco di ignorare il calore nel petto mentre il cuore mi si gonfia d'orgoglio e qualcos'altro... qualcosa che minaccia di sciogliere del tutto questa nuova, delicata tregua a base di amicizia e sesso meraviglioso.

Ruin me. Ogni volta che mi spezzi il cuore - Danielle PearlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora