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CARLEIGH 

Oggi 

Mentre l'aria di ottobre si fa più fredda e gli alberi si tingono di un vibrante color rame e di un rosso fiammeggiante, mi adeguo alla nuova quotidianità. Lezioni, studio e una ragionevole dose di socializzazione. Io e Devin abbiamo fatto amicizia con qualche ragazza del nostro dormitorio e abbiamo formato una specie di gruppo. Naturalmente tutte vogliono frequentare le feste più in, i locali più popolari, e questo significa incrociare Tucker più di quanto il mio cuore possa apprezzare. O forse il mio cuore apprezza più di quanto io non voglia ammettere. Sembra che abbiamo stipulato una tregua non verbale: lui continua a ignorare la mia presenza e di tanto in tanto mi lancia delle occhiate sprezzanti. Vederlo due volte a settimana al corso di web marketing non aiuta. Cerco di concentrarmi, partecipando più del necessario per distrarmi dalla sua presenza, ma non c'è verso. Il nostro passato è un'entità viva e pulsante, un costante promemoria di ciò che ho perduto, e la sua ostilità è tangibile. La cosa triste è che questo avrebbe dovuto essere il mio corso preferito. E il docente è in gamba. È bello avere un insegnante che si ricorda di cosa voglia dire essere uno studente, e sinceramente non mi interessa che pretenda tanto da noi. Mi piace essere messa alla prova. Ma Tucker non sembra essere d'accordo. Non ho potuto fare a meno di notare che Zayne non gli piace. Il lunedì di solito non ci sono feste, ma alcuni sono incapaci di godersi una serata rilassante, e sto iniziando a scoprire che Devin è una di queste persone. Soffre di evidenti crisi d'ansia di non vivere al meglio e se la prende con me quando le dico che finirò di studiare e poi andrò a letto presto. La riconquisto appena mi offro di truccarla, poi lei e Julia escono come se fossero dirette ai più  esclusivi club di Hollywood e non ai soliti bar del campus. La mattina seguente comincia come ogni martedì, con il solito misto di attesa e terrore. È piuttosto difficile dimenticare l'amore della tua vita quando sei costretta a passare un'ora seduta di fronte a lui due volte la settimana. La lezione inizia abbastanza normalmente. Arrivo cinque minuti prima e mi siedo al mio posto. Julia si siede accanto a me e si lamenta del doposbronza, ma questo non le impedisce di consumarmi l'orecchio a suon di chiacchiere. Neanche un minuto prima dell'inizio, Tucker mi passa accanto senza nemmeno degnarmi di un'occhiata. È doloroso, ma mi concede l'opportunità di osservarlo, e noto che non sono la sola. Molte delle ragazze presenti lo guardano di sottecchi, e non posso di certo biasimarle. Però sospetto di essere l'unica a notare la sua mascella serrata, la tensione delle spalle, e non posso fare a meno di domandarmi che cosa le abbia provocate. Zayne chiede alle due studentesse più vicine alla cattedra di passare delle dispense al resto della classe, e questo causa un violento rossore a entrambe. Mi trattengo dal fare una smorfia. È bello, ma cavoli... è il nostro insegnante. Prima di riuscire a leggere i fogli che mi sono arrivati, Zayne comincia a parlare. «Per il vostro progetto finale, creerete una campagna di social marketing per una delle organizzazioni presenti sulla lista che vi ho fornito.» Solleva uno dei fogli. «Ogni semestre scelgo un tema diverso: nel vostro caso, ho optato per le organizzazioni no profit. Non si tratterà di vendere un prodotto o raccogliere fondi, ma piuttosto di puntare sui valori chiave dell'organizzazione.» Zayne passa a illustrare i punti salienti dell'ultima lezione, e sono contenta di essere in pari. In pratica vuole che creiamo un video virale che rappresenti positivamente e in modo incisivo i valori o i messaggi no profit. Deglutisco in preda all'ansia. Be', volevo essere messa alla prova. «Creerete una presentazione per mostrare la vostra campagna alla classe» continua Zayne. «Sarete valutati in base ai seguenti criteri: idea, testo, design, esecuzione, montaggio, presentazione e – ultima, ma non meno importante – professionalità.» Un tizio di cui non ricordo il nome alza la mano e Zayne gli fa un cenno. «Ehm, che cosa intende con professionalità? Tipo, quanto è professionale?» Alcuni ridacchiano, ma io mi trattengo. Non è una domanda stupida, anche se è stata mal posta. Zayne fissa il ragazzo per un momento. «Quanto è professionale cosa?» Il poveretto diventa più rosso delle due ragazze di prima. «Cioè... il progetto?» Ha un tono talmente incerto che gli altri ridono, e anch'io mi faccio scappare un sorriso. Fortunatamente Zayne ha pietà di lui. «Professionalità si riferisce a come vi comporterete durante tutte le fasi del progetto. Dopotutto, l'università ha il compito di prepararvi per il mondo del lavoro – per la vita – quindi verrete giudicati e valutati nello stesso modo in cui un lavoratore viene valutato in un ambiente professionale.» Mi guardo in giro, cercando di scoprire se sono l'unica che non sa come viene valutata la tua professionalità per un progetto che non sarà presentato prima della fine del semestre. «Il secondo foglio che avete ricevuto è l'elenco dei vostri gruppi.» Gruppi? «Vi ho divisi in sei gruppi da quattro persone. Dovrete organizzarvi nel vostro tempo libero, assegnare i ruoli, delegare il lavoro, eccetera. Lavorerete insieme per tutto il semestre e nelle ultime settimane fornirete delle valutazioni anonime dei membri del vostro gruppo.» Oh. «Ora, sono sempre felice di dare pareri e consigli a chiunque voglia approfittare delle mie ore di ricevimento, ma la responsabilità del progetto è interamente vostra. Non vi controllerò, né vi darò direttive. Dipende tutto da voi. Siete adulti. È il vostro progetto e c'è in ballo il vostro voto d'esame. E, a tal proposito, forse dovrei accennare al fatto che questo progetto è una gara.» C'è un coro di sorpresa e ansia, cui mi unisco in silenzio. Sono competitiva, ma non siamo tutti qui per imparare? Zayne continua a spiegare che i nostri progetti saranno valutati secondo una classifica. Inizieremo con un voto specifico basato sul risultato ottenuto dalla squadra nella competizione, che naturalmente sarà lui a giudicare. La squadra vincente partirà con una A, la perdente con una D, e le quattro squadre intermedie partiranno da un voto compreso tra B+ e D+, a seconda della valutazione di Zayne. Tutti i componenti di un gruppo partiranno dallo stesso voto, ma non arriveranno necessariamente allo stesso voto finale. A quanto pare è qui che entrerà in gioco la nostra "professionalità". Le nostre osservazioni sui compagni alzeranno o abbasseranno i nostri voti individuali, "alcuni considerevolmente", e determineranno il voto per il nostro progetto finale. Ci ricorda che quest'ultimo costituirà metà del nostro voto finale. Nessuna pressione. «Mi aspetto che lavoriate insieme in modo professionale; tuttavia, sareste sorpresi di alcuni dei comportamenti che hanno condotto a un voto basso in passato.» Silenzio. Ma Zayne non ha finito. «E in ballo c'è ben altro che il vostro voto finale. Dopotutto, che cos'è una gara senza un premio?» E io che pensavo che il premio fosse una A. «La squadra vincitrice presenterà la propria campagna ai dirigenti di Steepman & Boyle, miei precedenti datori di lavoro e uno dei più grandi studi pubblicitari del paese.» Cavolo. Persino io ho sentito parlare della S&B. Sono stati gli artefici, sui social media, di alcune delle campagne pubblicitarie e promozionali più creative degli ultimi dieci anni. «Tutte le organizzazioni che vi ho fornito su questa lista sono loro clienti, e se saranno colpite potrebbero anche usare il vostro video in una delle loro campagne, e ognuno dei membri della squadra vincente verrà accreditato. E pagato.» Questo annuncio ottiene l'effetto desiderato, nell'aula si diffonde un chiacchiericcio entusiasta, prima che Zayne ci calmi di nuovo. «C'è dell'altro.» Sorride alla nostra trepidazione collettiva. «Lo studente o gli studenti della squadra vincente che otterranno il voto più alto per il progetto avranno la possibilità di fare un colloquio con i miei ex datori di lavoro, e uno di loro verrà premiato con uno stage estivo retribuito nel dipartimento di sua scelta.» Wow. «È una grande occasione. Ogni anno migliaia di studenti fanno domanda per uno stage non retribuito alla S&B. Se giocate bene le vostre carte, potreste ottenere un'offerta di lavoro e una carriera di successo.» Mi siedo più dritta sulla sedia. Uno stage alla S&B è al di là di ogni mia aspettativa personale, almeno per il prossimo futuro. Immagino ciò che potrei imparare... quanto mi sarebbe utile quando sarà il momento di avviare una mia attività. D'un tratto i miei sogni più remoti sembrano tangibili, a portata di mano, e il mio spirito competitivo si sveglia e flette i muscoli. Un esame dell'aula indica che non sono l'unica improvvisamente motivata, ma mi affretto a chiamare a raccolta la sicurezza che una volta mi veniva naturale, e mi dico che posso farcela. Sorrido tra me e me. Quando finalmente do un'occhiata alla lista dei gruppi, il mio sorriso svanisce all'istante. Smetto completamente di respirare, l'inchiostro nero della fotocopia si confonde mentre fisso il foglio. Julia mi tocca la spalla con una certa eccitazione, e cerco di incamerare aria e concentrarmi mentre lei si entusiasma perché siamo nello stesso gruppo. E poi mi sussurra all'orecchio: «E anche quello strafigo che gioca a lacrosse è con noi! Quello che ti fissa di continuo... Tucker Green.» I miei occhi incrociano i suoi, di un verde glaciale, totalmente imperscrutabili. Fatica a rilassare la mascella, la sua bocca è una linea sottile di disappunto. Zayne batte le mani una volta per attirare la nostra attenzione. «Okay. Quindi, come ho detto, potete organizzarvi come meglio credete, e nelle prossime due settimane vorrei che tutti avessero un'idea di quale organizzazione sceglierà ciascun gruppo.» Ci congeda. Come sempre, tutti corrono verso la porta per andare alla lezione successiva, tranne Tucker, che resta sempre seduto lì ad aspettare che me ne vada prima di uscire anche lui. Ma io mi dirigo verso la cattedra, fin troppo consapevole dei suoi occhi ostili su di me, e mi chiedo vagamente perché non coglie quest'opportunità per andarsene. «Ciao, Carleigh.» Il sorriso vivace di Zayne lo fa sembrare più giovane, uno di noi. Lo troverei disarmante se la presenza di Tucker non mi facesse sentire il bisogno di un intero distaccamento militare. «Hai un minuto?» gli chiedo con una certa esitazione. Devo farmi cambiare di gruppo. Io e Tucker non possiamo lavorare insieme. Ma mentre me ne sto lì, a mordicchiarmi il labbro inferiore, ancora non so quale scusa accampare per convincere il professore. Il suo sorriso si spegne e Zayne corruga la fronte. «Va tutto bene?» Dal modo in cui lo chiede, sembra più un amico che un professore, e quando mi posa la mano sul braccio, preoccupato, mi chiedo quanto sia evidente la mia angoscia. Di solito sono molto più brava a nascondere le mie emozioni. D'un tratto la sedia di Tucker stride rumorosamente contro il pavimento. Ma mi rifiuto di voltarmi, cercando disperatamente di non dare a vedere quanto io sia consapevole della sua presenza. «Sì. Sto bene. Devo solo parlarti di una cosa. Riguarda la campagna» chiarisco. Zayne annuisce, ma non sposta la mano dal mio braccio. «Tra qualche minuto comincia il ricevimento, ma ho già un paio di studenti che hanno preso appuntamento. Perché non passi nel mio ufficio tra le quattro e le cinque oggi pomeriggio?» Annuisco e lo ringrazio, sollevata di avere il tempo di pensare a una scusa per cambiare gruppo. «Nessun problema, Carleigh. Sono sempre qui se hai bisogno di parlare. Del corso o di qualunque altra cosa, okay?» Mi chiedo se è davvero tanto ragionevole con gli studenti o se sono io a immaginare tutto, ansiosa come sono di ricevere un po' di comprensione da parte di un uomo. Mi volto e vedo Tucker che ci fissa... o fissa me, non so. Deglutisco a fatica e corro fuori dall'aula. Una grossa mano mi afferra per il gomito e mi coglie talmente di sorpresa che per poco non mi metto a gridare. Tucker mi costringe a guardarlo in faccia. «Cosa gli hai chiesto?» Mi tiene talmente stretta che quasi mi fa male, e se si trattasse di un altro mi divincolerei. Ma per quanto doloroso sia il suo tocco, lo desidero. Come una stupida falena che vola verso una di quelle lampade insetticide, attratta dall'unica cosa in grado di distruggermi. «Carl.» Il suo ringhio impaziente mi ricorda che me ne sto qui a guardarlo a bocca aperta. «Voglio... voglio cambiare gruppo.» Mi lascia andare. Mi aspetto di vederlo sollevato, ma invece continua a fissarmi, e vorrei ardentemente leggergli nel pensiero. «Non farlo» dice, con voce ingannevolmente dolce e bassa. Lo guardo, confusa. «Non andare nel suo ufficio. Okay?» «Cosa? Perché?» gli domando, sconcertata. «Non farlo, punto.» Tucker distoglie lo sguardo, e io mi guardo i piedi, osservando lo smalto scheggiato. «Non sei costretto a lavorare con me, Tuck» sussurro. Lui dà un'alzata di spalle. «Non è questa gran tragedia.» Lo guardo. «Lavoro con un gruppo di estranei, che c'è di strano?» Eh? Scuote la testa. «Non sei la ragazza che credevo di conoscere, Carleigh. Quella ragazza... non è mai esistita. Tu e io? Non c'è nessun noi. Non c'è mai stato. La ragazza che credevo di amare... non è reale. Sei solo un'estranea, proprio come gli altri, e io posso lavorare a quel dannato progetto con te e con chiunque altro, cazzo.» Fa un passo indietro. Non respiro. Non batto ciglio. Credo che nemmeno il mio cuore stia battendo in questo preciso momento. Come potrebbe? Lui me lo ha strappato brutalmente dal petto. Però trattengo le lacrime. Perché se c'è una cosa che mi ha insegnato mia madre è come nascondere le emozioni. Come costruirsi una facciata. «Mandami una mail quando avrete scelto l'organizzazione. Non mi interessa cosa facciamo. Ma non andare nel suo ufficio oggi pomeriggio» ripete. Deve andarsene. Io devo andarmene. Sono forte, ma non invincibile, e le lacrime stanno per sfondare la diga. Non posso lasciarlo assistere all'inondazione. «Okay?» chiede, esasperato, e mi rendo conto che sta aspettando il mio assenso. Ma cosa dovrei accettare? Che non siamo niente? Che non lo siamo mai stati? Che la Carl di Carl e Tuck non è mai esistita? Come posso accettare tutto questo? Alza gli occhi al cielo, frustrato dal mio silenzio. «Ascolta, non cambierai gruppo, per cui non hai bisogno di andare nel suo ufficio. E non capisco perché a quello serva un appuntamento in privato per discutere un maledetto progetto. Quindi cancellalo, Carl, okay?» Qualcosa nel sentirmi chiamare Carl, invece dello sprezzante Carleigh di poco fa, scioglie il nodo che ho in gola. Annuisco. Perché non andare all'appuntamento con Zayne per cambiare gruppo è l'unica tra le cose che ha appena detto Tucker che posso accettare. Tucker annuisce soddisfatto e poi se ne va, lasciandomi nel corridoio ormai deserto. Faccio un respiro profondo e corro nel bagno più vicino per lasciare che l'argine crolli, e piango più forte di quanto abbia mai fatto da quando ci siamo lasciati. Perché allora non sapevo che avrebbe potuto fare qualcosa di peggio che rompere con me. Che avrebbe potuto cancellare la nostra storia.

Ruin me. Ogni volta che mi spezzi il cuore - Danielle PearlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora