CARLEIGH
Oggi
Aspetto che mia madre smetta di schioccare baci per aria e che la porta del dormitorio si chiuda dietro di lei prima di far sparire il mio sorriso fasullo. Non so chi delle due sia più sollevata dalla sua partenza, ma ora che se n'è andata mi godo la solennità del momento. Libertà. Mi volto verso la mia compagna di stanza e finalmente un sorriso sincero sboccia sulle mie labbra. «Gran bel tipo, eh?» sentenzia Devin, riferendosi a mia madre. Le rivolgo una smorfia esasperata. Nicole Stanger è senza dubbio un gran bel tipo. Mi lascio cadere sul letto – il più angusto che abbia mai avuto dai tempi della culla – e sospiro. «Be', adesso se n'è andata» dico per rassicurare più me stessa che lei. Devin mi sorride per solidarietà. Avevamo quattordici anni quando ci siamo conosciute a un campeggio estivo, e abbiamo legato subito, ma vivendo in due stati diversi ci siamo viste assai di rado, pur restando in contatto. Così quando abbiamo saputo che avremmo frequentato lo stesso college abbiamo fatto subito domanda per essere assegnate nella stessa stanza. Non aveva mai incontrato mia madre e sono certa che si aspettasse tutt'altro. Non ci somigliamo per niente... in tutti i sensi. Io sono la classica cocca di papà, anche se l'idea di aver preso da lui non mi esalta particolarmente. «Carleigh, tesoro, mi raccomando: mettiti d'impegno per l'ammissione a una confraternita.» Scimmiotto le parole di mia madre alla perfezione, e Devin scoppia a ridere. Alzo gli occhi al cielo. Prima mi sono limitata a sorridere – discutere con lei non ha senso – ma non ho intenzione di entrare in una confraternita, poco ma sicuro. Le dirò che nessuna mi ha voluta. «Vuoi cenare alla mensa?» mi chiede Devin. «Nah, prima voglio finire con questi.» Indico la montagna di scatoloni che invade questa buco che chiamiamo stanza. «Okay» replica lei. «Ricordati che ci serve tempo per prepararci per stasera.» Il polso accelera e lo stomaco mi si contorce per il disagio. «Non lo so...» dico per la centesima volta. E mi odio per questo. Dovrei essere elettrizzata al pensiero di uscire. La prima sera al college per tradizione significa mega-festa. Ma Devin non è l'unica persona del mio passato che è venuta a studiare qui, e mi odio ancora di più per essere stata tanto ingenua da fare progetti per il college con il mio ragazzo del liceo... per poi vedere implodere la nostra relazione prima della fine dell'estate. Ma questo sarebbe il meno. Perché il nostro non era il solito amore adolescenziale. Certo, è stato tormentato per un certo periodo, finché non abbiamo ammesso i nostri sentimenti, ma poi... poi ho pensato che sarebbe durato per sempre. E nemmeno la nostra rottura è stata normale. È stata una catastrofe. Paragonabile a Chernobyl. Devin si siede sul letto accanto a me. Non sa che anche Tucker studia qui. Sa solo che quest'estate ho rotto con un tipo ed è decisa a tirarmi su di morale. Lo farei anch'io se i nostri ruoli fossero invertiti, ma il suo è un ruolo che potrei affrontare alla perfezione. È questo che mi lascia totalmente smarrita. Perché io sono la classica ragazza forte. Quella che non ha bisogno di un fidanzato. Che poteva uscire con qualcuno e lasciarselo subito alle spalle. O almeno una volta ne ero convinta. Adesso mi sembra di camminare costantemente sulle uova, perché Tucker conosce il mio segreto. Perciò mi odia, e ne ha tutto il diritto. E sinceramente non so perché non mi abbia smascherata per la stronza che sono. Perché non l'abbia raccontato a tutti i nostri amici. Ma prima o poi potrebbe farlo. «Dai, Carl. Sarà divertente. Terrai la mente lontana dal tuo ex e magari conoscerai qualcun altro» cerca di convincermi Devin. Esibisco il mio sorriso fasullo. Lei non se ne accorge. Lo sfodero da tanto di quel tempo, mento da tanto di quel tempo che ormai nemmeno io riesco a capire quando fingo. Stasera ci sono tre feste principali e io sono riuscita a convincere Devin ad andare a quella al The Library, anche se è la meno popolare delle tre. Il bar è notoriamente lassista sui documenti, così le ho detto che la mia carta d'identità falsa non è abbastanza convincente per gli altri locali, anche se in realtà è spettacolare. Ma Morgan è il bar più gettonato, quindi mi aspetto che Tucker vada lì. Perché lui è l'immagine stessa della popolarità, simpatia e assoluta perfezione maschile, ed entro la fine della settimana qualunque matricola qui alla Hofstra University conoscerà il suo nome, e ogni ragazza – e qualche ragazzo – fantasticherà di scaldargli il letto. Chiudo gli occhi per scacciare l'immagine dei capelli biondo scuro che gli ricadono sugli occhi verdi. Cerco di dimenticare quel sorriso fanciullesco e quelle fossette che mi scioglievano il cuore. Ma compaiono solo quando sorride, e sono decisamente assenti nel mio ricordo dell'ultima volta che ci siamo visti, quando si è rivolto a me con un risentimento e un disprezzo tali da lasciarmi senza fiato. Il solo ricordo mi fa venire le lacrime agli occhi, e devo sbattere le palpebre per cacciarle via. Faccio un respiro profondo e mi tampono gli occhi con un fazzolettino, poi ritocco eyeliner e correttore. Sono brava con il makeup, e ammetto che stasera ho fatto qualche sforzo in più. Per non dover giustificare l'ombra di angoscia che mi altera i lineamenti. Spazzolo i capelli biondi, dritti come spaghetti. Lo scorso inverno li avevo tagliati e mi arrivavano alle spalle, mentre adesso mi sfiorano il décolleté. Mi chiedo se dovrei tagliarli di nuovo. Magari un qualcosa di drastico. Qualcosa che mi faccia sentire un'altra persona. Chiunque, ma non la ragazza che Tucker Green odia a morte. «Sei pronta?» mi domanda Devin mentre si dà un'ultima spruzzata di Hanae Mori. Profuma di zucchero filato, ed è bellissima. Il suo caschetto color cioccolato è elegante e impeccabile, con la riga da una parte. L'ho truccata usando una nuova tecnica che ho imparato da un tutorial su YouTube. È splendida anche struccata, ma sono proprio fiera del risultato. I suoi occhi sono quasi dello stesso color cioccolato dei capelli, e gli ombretti corallo e ocra li fanno sembrare incredibilmente grandi. «Sei uno schianto» le dico. «Non sei male neanche tu, Stanger. Forza, andiamo a far schiattare d'invidia tutte quelle stronze.» Usciamo, seguendo la scia di studenti, tutti diretti agli stessi locali. Le ragazze sono vestite per fare colpo: abitini corti, minigonne strette, top ancor più aderenti. Stasera tutti ci faremo conoscere per la prima volta, e l'aria è satura di possibilità. Altri tre isolati e riesco a scorgere la nostra destinazione: un cartello vintage bianco e verde che dice "The Library". Può anche sembrare scialbo all'apparenza, ma il bar è un'istituzione del nostro college – un autentico punto di riferimento – e l'insegna scolorita rifulge alla luce dei lampioni. Due ragazzi ci passano accanto e ci squadrano spudoratamente dalla testa ai piedi. Uno sogghigna. Credo di aver sentito uno dei due mormorare carne fresca. Cerco di non pensare a cosa stia facendo Tucker in questo momento. Quale carne fresca stia sondando. Con chi potrebbe tornare a casa stasera. Se lui fosse dall'altra parte del Paese, in un'altra università, non sarebbe meno doloroso. L'importante è non incontrarlo, comunque. Ma indipendentemente da dove sia, farà sempre le stesse cose. Conoscerà gente nuova, adocchierà altre ragazze e attirerà inesorabilmente la loro attenzione. Il telefono vibra, un messaggio di Rory, che si trova a New York per l'orientamento delle matricole alla NYU.
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Ruin me. Ogni volta che mi spezzi il cuore - Danielle Pearl
ChickLitQuesto libro è stato scritto nel 2017 da Danielle Pearl. Il primo amore non si scorda mai. Eppure, la bellissima Carleigh Stanger combatte da tempo con se stessa per dimenticare i meravigliosi ricordi vissuti con Tucker Green, il suo ex fidanzato. L...