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TUCKER

 Oggi 

Entro nell'aula di web marketing con Carl una decina di giorni dopo. È la penultima lezione del semestre e oggi presenteremo il nostro progetto. Ho tenuto d'occhio Manny, in cerca di indizi che mi abbia visto con le chiappe al vento, ma a quanto pare no, ed è un sollievo. Non ne sono sicuro, ma penso che avrebbe detto qualcosa se fosse incappato in un video di me e Carl che ci davamo dentro, o perlomeno mi sarei accorto di qualche occhiata criptica e cose del genere. Ci sistemiamo a gruppi. Passo a Carl i cartoncini con gli appunti e Manny accende il laptop. Zayne chiama il primo gruppo, che ha scelto la fondazione Quality of Life. Il loro video non è malvagio, ma sembra l'ora del principiante paragonato al nostro. Si concentra sui momenti salienti in famiglia – feste di compleanno, vacanze, eccetera – e le ambienta in ospedale presentando il genere di servizi forniti dalla fondazione. È ovviamente strappalacrime, ma sembra come minimo poco originale e non è all'altezza. Zayne è seduto in disparte, a prendere appunti, con un'espressione imperscrutabile. Vengono chiamati gli altri quattro gruppi e le presentazioni procedono. Due sono piuttosto buone – una sentimentale e l'altra davvero spiritosa – ma il nostro è l'unico ad affrontare un argomento serio con un approccio ironico, e continuo a pensare che sia il più originale. Il montaggio di Manny è geniale e sono sicuro al novanta percento che vinceremo noi. Lancio un'occhiata a Carl, proprio quando lo fa anche lei, e le sue labbra si curvano in un sorriso sardonico. Sa che ce l'abbiamo fatta. La afferro per la spalla e la massaggio nel modo che piace a lei, e sento la lieve tensione dissolversi. Non manca di fiducia in se stessa, ma è pur sempre umana. «Andrai alla grande, principessa.» Il video del quinto gruppo finisce. Zayne prende qualche appunto mentre Manny prepara la presentazione. «Oh, ho fatto qualche cambiamento ieri sera, a proposito» mormora noncurante. Eh? «Perché?» gli chiede Carl. «Il montaggio che ci hai mostrato ieri era perfetto.» «È ancora perfetto. Ho fatto qualche aggiunta alla fine. Non preoccupatevi. Restiamo sempre al di sotto dei due minuti» ci assicura. È un tale perfezionista e lo ha fatto talmente tante volte... su dettagli che ai profani come me sembravano insignificanti al punto che mi è sembrata una totale perdita di tempo, ma suppongo sia per questo che è lui l'esperto. Carl dà un'alzata di spalle e Julia alza gli occhi al cielo, e Manny continua a lavorare. Do a Carl un'ultima stretta alla spalla mentre si alza per fare la presentazione e mi sistemo al suo posto mentre Manny apre il file definitivo che compare sullo schermo del computer e su quello presente in aula. «Sarà meglio che tu non abbia fatto un casino» lo prendo in giro. Lui ride sotto i baffi. «Senti chi parla...» Il mio cuore smette di battere. «Cos'hai detto?» Ma Carl sta per cominciare e Manny non mi guarda nemmeno, fissa il portatile in attesa di premere play. Cazzo! Non sono tanto ingenuo da convincermi che il suo commento fosse una coincidenza, ma posso solo sperare che le sue parole non riguardassero il montaggio definitivo. Perché non avrebbe alcun motivo per mostrare quel video in aula. Giusto? «Chi di voi ha mai sentito un amico o un conoscente fare battute sullo stupro?» Come previsto, nessuno alza la mano, e molti restano a bocca aperta per la domanda secca di Carl. «Nessuno?» Ancora niente. Carl annuisce. «Be', magnifico. Perché saremo tutti d'accordo che non è un argomento su cui si possa scherzare, vero?» Un mormorio affermativo. «Però azzarderei che avete sentito tutti un certo tipo di spiritosaggini o commenti sprezzanti. Sapete, sul fatto di far ubriacare una ragazza per renderla più... disponibile. E che mi dite di infilare qualcosa nel drink di qualcuno?» Lentamente un ragazzo alza la mano. Poi qualcun altro. Carl attende pazientemente finché metà della classe non ha alzato la mano. «Come immaginavo» dice. «Be', il fatto è che esiste questo bizzarro fenomeno per cui alcuni ragazzi – e ragazze – pensano che l'idea di stordire una persona e approfittarsi di lei sia una figata... Ma noi pensiamo che sia stupido doversi affidare a ogni genere di costrizione per arrivarci. Sapete cos'è davvero eccitante? Fare sesso perché qualcuno ti desidera quando è completamente sobrio.» Qualche applauso e un fischio, e con la coda dell'occhio vedo Zayne che ride, gli occhi fissi su Carl come se volesse divorarla, e mi viene voglia di prenderlo a cazzotti. «Il fatto è – senza offesa, ragazzi – che sappiamo che non sempre siete molto originali.» Alcuni fingono di offendersi, ma tutti sono d'accordo. «Così abbiamo capito che se volevamo cambiare il vostro senso dell'umorismo, dovevamo riscrivervi le battute.» Qualcuno grida: «Grazie!», e diverse persone ridono. «A nome dell'associazione Save, vi presentiamo "Mi desidera da morire".» Le luci si spengono e Manny preme Play. Il video comincia con la scena di una festa. Io, Manny e un altro paio di ragazzi che ci siamo offerti di pensare agli alcolici e io ripeto la solita battuta di drogare il punch. Nel video i ragazzi ridono e accettano, ma in aula si scatena il finimondo. È il video che ha provocato maggior interazione tra il pubblico finora. Poi compare Carl e chiede perché ho bisogno di drogare le ragazze per portarmele a letto, se è un problema di dimensioni o di durata, o entrambi. Tutta l'aula scoppia a ridere. Poi la scena riparte, con una battuta che propone di servire un punch analcolico così le ragazze non andranno a casa per sbaglio con uno sfigato quando possono avere me. Certo, faccio la figura del coglione arrogante, ma tutti i ragazzi che fanno queste battute sono così. Le scene continuano su questo tenore, prima con le battute che abbiamo sentito, poi con le correzioni suggerite da noi, e il video risulta efficace sia nel contenuto che nell'intrattenimento. La didascalia prima della scena finale è seria. Dice: Quando scherzi sulla violenza sessuale, non sai mai chi può sentirti, e chi potrebbe prenderti sul serio. Ma la scena in sé è tutt'altro che seria, perché abbiamo una coppia gay: entrambi sentono una battuta sul Roipnol e drogano ciascuno il drink dell'altro senza accorgersene. Vanno nella lavanderia a "parlare", ognuno ansioso di approfittarsi dell'altro, finché non si baciano e svengono entrambi. L'aula esplode in una cacofonia di risate ululanti, e io sorrido con orgoglio a Carl, in attesa della frase finale e della dissolvenza. Ma non arriva. Invece, con quindici secondi di video rimasto, compare una nuova scena. Riconosco subito la lavanderia della residenza di lacrosse. Inquadrature della lavatrice... e gambe. Nude, femminili, familiari, allacciate a un didietro coperto dal denim. La mia gola è più secca del Sahara e le pulsazioni partono a razzo. Stringo i pugni mentre resisto all'impulso di lanciare a Manny un'occhiata letale. Non riesco nemmeno a guardare Carl. La didascalia sullo schermo dice: Ma guardate che succede quando siamo sobri... Stacchi di camera che zumano su pelle liscia ricoperta da un sottile velo di sudore, come in certi spot sexy dell'acqua di colonia. Il montaggio passa alle unghie di Carl che mi graffiano la schiena nuda, i miei muscoli tesi per lo sforzo, i talloni di lei che mi spingono il sedere che – grazie a dio, cazzo – è ancora coperto dai jeans. La didascalia finale: L'unica cosa che voglio darle... Trattengo il respiro, perché se Manny ha aggiunto delle volgarità siamo tutti fregati. Il nostro video è già abbastanza spinto così com'è. È il rispetto che merita. Sembra abbia funzionato. Allora, non è una figata? Dissolvenza. Il video si conclude con un ruggito di risate, versacci e fischi, e un'ondata di applausi. Nessuna parte intima o lineamenti riconoscibili erano visibili e, nel comprendere questo, tiro un sospiro di sollievo. Grazie al cielo, cazzo. Nessuno sa che eravamo io e Carl a parte me e Carl. E quello stronzo di Manny. Mi volto verso di lui con un'espressione che lascia presagire il suo destino, ma devo nasconderla in fretta, perché l'attenzione dell'aula è rivolta al nostro gruppo e l'ultima cosa che voglio è che si capisca che la coppia alla fine del video eravamo noi. Alla fine guardo Carl, il cui rossore mortificato e lo sguardo sbalordito mi spinge a chiedermi come continuerà la presentazione. Sto per alzarmi e farlo per lei quando si schiarisce la voce e indossa una maschera di compostezza. «Chi crede ancora che sia figo drogare qualcuno per fare sesso?» chiede ai presenti. Un coro di risatine. «L'ultimo tizio l'ha capito!» urla uno dei nostri compagni, e io digrigno i denti finché le giunture della mascella non mi pulsano dolorosamente. «Eccome! Visto che gambe? Me lo farei volentieri un giro su quella lavatrice!» Carl nasconde il proprio imbarazzo dietro a un sorriso che per me è palesemente falso, e per una volta sono grato a Zayne che senza saperlo viene in suo soccorso. Si alza e ringrazia il gruppo, fa la breve sessione di domande e risposte che ha fatto dopo ciascun video, poi comincia a elencare cosa gli è piaciuto e cosa no di ciascuno. Mi avvicino a Manny. «Hai un istinto suicida?» sussurro. Lui cerca di far finta di niente, ma lo sento deglutire nervosamente. «Tu credi che sia professionale scoparti una persona con cui lavori?» Adesso sono io a deglutire a fatica. Ma sta bluffando. Perché per quanto importante sia questo voto – tanto da rovinare il mio futuro – al momento è l'ultimo dei miei pensieri. Perché riesco solo a pensare che ha mostrato a tutta la classe la mia ragazza che faceva sesso, e dovrebbe essere più preoccupato per la propria vita che per il mio voto. «Credi che me ne freghi qualcosa dopo che hai esposto la mia ragazza in questo modo?» ringhio nel suo orecchio, e finalmente ha abbastanza sale in zucca per mostrarsi spaventato. Carl si siede vicino a me come una statua. «Manny, che cosa morbosa!» sgorga Julia. «Ma dove l'hai presa quella sequenza? Era la lavanderia della residenza di lacrosse, quella, giusto?» Mi irrigidisco in preda all'ansia. «Due amici di arti sceniche. Sono attori. Hanno accettato di farlo all'ultimo momento» dice. «Pensavo sarebbe stato un finale divertente. Scusate se non ve l'ho fatto vedere.» Sono sollevato che abbia mentito, ma se crede di essere dispiaciuto adesso, non sa cosa lo aspetta alla fine della lezione, perché ho intenzione di squartarlo per quello che ha fatto a Carl. Però faccio un respiro profondo e mi ricompongo. «Nessuno lo sa, principessa» le sussurro all'orecchio. Lei annuisce non molto convinta. «Non hanno visto niente» la rassicuro. Un altro tremante cenno d'assenso. Ma Manny ha visto tutto. Ha visto tutto per poter tagliare le scene che gli servivano, e sapere che ha visto Carl in quello stato mi fa venire voglia di staccargli la testa. «Che recitazione!» ride Julia. «Carl, hai visto che muscoli?» Si sventola drammaticamente e si lecca le labbra, e io non posso fare a meno di ridere. «Sì, Carl» la stuzzico facendo una voce da ragazzina. «Che figo, eh?» Lei mi rivolge un lieve sorriso. «Era figo» conviene. «Ma sai come sono ragazzi del genere. Sono sicura che è tutta scena.» Ahi. Le do un pizzicotto sulla coscia per dispetto, ma almeno l'ho fatta sorridere di nuovo. Zayne ha continuato a parlare, e quando annuncia che il nostro è il gruppo che ha vinto seguono acclamazioni e applausi. Dice che presenteremo il nostro video ai dirigenti della S&B mercoledì prossimo, e ci dirà chi farà il colloquio per lo stage. Guardo Manny di traverso, e capisco che la sua era una manovra per intimidirci così lo avrebbe ottenuto lui. Sta per imparare che non è così che agisco io. Ma Carl è concentrata sulla nostra vittoria, e il suo sorriso è sincero, toglie il fiato. Zayne ci congeda e Manny schizza fuori dall'aula in un lampo. Gli corro dietro, solo vagamente consapevole di Carl che mi chiama. Lo vedo a metà corridoio e faccio uno scatto, afferrandolo prima che possa svoltare l'angolo e tentare di seminarmi. «Quanta fretta, pezzo di merda» ruggisco, mentre lo tengo per il colletto. C'è lo stanzino del custode a qualche metro di distanza, così apro la porta e ce lo spingo dentro. Lui solleva le mani in segno di resa. «Nessuno sa che eri tu!» si difende. «Finché non minacci di sputtanare Carl e il mio voto mostrandolo a Zayne, dico bene?» Il mio tono gli dice di procedere con cautela. Lui scuote la testa. «Non lo avrei mai fatto. Ti prendevo in giro, giuro!» Non gli credo nemmeno per un secondo. Scommetto che vuole quel maledetto stage al punto di mostrare il video a Zayne. Ma adesso sono certo che non lo farà più. Perché legge nei miei occhi che ci sono cose più importanti dei voti. «Hai mostrato un video della mia ragazza che scopava con me? Ti credi tanto furbo, Manny?» Lui sgrana gli occhi. «Nessuno ha visto niente di scandaloso, ed era materiale ottimo per il progetto!» «Fanculo il progetto! Credi sia giusto fare una cosa del genere a una ragazza innocente? La mia ragazza innocente!» «Nessuno si è accorto che eravate voi. Nessuno ha visto niente!» «A parte te!» «Bello...» «Hai guardato la mia ragazza, cazzo?» Non ci vedo più dalla rabbia. «Non sono io che ho fatto sesso davanti alla videocamera!» Lo colpisco. La testa di Manny ondeggia di lato e io lo prendo per la camicia e lo sbatto contro il muro. Ho bisogno di allontanarmi da lui per non colpirlo un'altra volta e fargli male sul serio. Lui si massaggia la mascella, tenendo l'altra mano sollevata per difendersi da un mio eventuale assalto, ma io me ne sto lì a guardarlo torvo. La porta si apre dietro di me. «Tuck!» Carl entra nella stanza e la sua mano si chiude sul mio bicipite teso. Guardo la sua espressione turbata. «Tuck, non farlo. Ti prego» mi supplica. Manny ruota la mascella ferita. «Troppo tardi» mormora. Respiro furiosamente. «Chiedile scusa!» gli ordino. Manny non esita. «Scusa. Ma lo avresti guardato anche tu al mio posto... sai che è così. Ed era perfetto per il progetto, non volevo usarlo contro di voi, giuro su dio. E nessuno saprà mai che eravate voi!» «Sarà meglio per te, Manny. Perché se qualcuno dovesse fare qualche commento viscido su Carl ti riterrò personalmente responsabile, e ti ucciderò. E se uno dei due prende un voto basso, saprò esattamente chi venire a cercare. Mi hai capito?» Lui annuisce. Il suo sguardo si posa dietro di me. «Mi dispiace tantissimo, Carl. Non volevo ferirti.» «Avresti dovuto cancellarlo» mormora lei. Le sue dita si stringono attorno al mio braccio. «Andiamocene» mi dice poi. Annuisco. Sì, dovremmo proprio andarcene. Prima che mi faccia espellere. «Ci vediamo mercoledì alla presentazione» dice Carl a Manny, molto più calma di me, e infinitamente più indulgente. «Basta con le sorprese, okay?» «Sì. Lo giuro» risponde lui. «E sarà meglio che cancelli quel filmato» aggiungo io. «Già fatto.»


Ruin me. Ogni volta che mi spezzi il cuore - Danielle PearlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora