CARLEIGH
Oggi
Sono sola nella lavanderia dei Caplan e cerco di fare respiri profondi. Non mi preoccupo nemmeno di accendere la luce, non riesco a ricordare l'ultima volta che ho perso il controllo con Billy. Sono già sopraffatta dalla vergogna. Anche se tutto ciò che ho detto su nostro padre è vero, questo non significa che Billy dovesse sentirlo. Specie con quello che sta attraversando. Dio, che idiota che sono certe volte. Passa un altro minuto prima che mi renda conto che sto piangendo e forse altri dieci prima che riesca a riacquistare il controllo. Non porto l'orologio e ho lasciato il telefono in salotto. Devo andare a prenderlo per chiamare un taxi che ci riporti a casa. Sento un colpo alla porta e so già che si tratta di Tucker. Non aspetta che lo inviti a entrare, apre la porta con una certa esitazione. È illuminato da dietro dalla luce fioca del corridoio e sembra incredibilmente alto e minaccioso. Le linee del suo viso sono adombrate e dure, completamente insondabili. Mi si contorce lo stomaco. L'ultima cosa che avrei voluto fare è ricordargli intenzionalmente quello che ha fatto mio padre. Sono sorpresa che sia venuto a cercarmi. A meno che non sia venuto per ritirare la sua offerta d'amicizia. «Stai bene?» mi chiede gentilmente. Do un'alzata di spalle. «Non so cosa dire, Tucker. Non so cosa gli sia preso.» Dio, tutte le cose che gli ha detto Billy. Che umiliazione. Specie il quadro che gli ha dipinto dello stato in cui ero dopo che ci siamo lasciati, che pure era piuttosto accurato. Tucker si guarda attorno, sorride. «Cos'è questa fissa che abbiamo per le lavanderie?» Mi lascio sfuggire una lieve risata. «Non lo so.» Lui fa qualche passo avanti, nell'oscurità in cui mi sono nascosta. Vorrei che non fosse così bello. La mascella e gli zigomi hanno angolazioni di perfetta ruvidità, i suoi occhi di un verde profondo sono quasi celestiali nella penombra dello stanzino. «Sta bene?» gli domando. Solo adesso mi rendo conto di quanto sia stato egoista da parte mia lasciare Tucker con Billy dopo averlo trattato così. «Sta mandando SMS e fa smorfie come ogni adolescente sgarbato.» Tucker sorride vagamente. Mi passo le dita tra i capelli, affondandole nel cuoio capelluto. «Grazie per averci provato» mormoro. «Mi dispiace che sia stato tanto...» «Coglione?» suggerisce lui. Sospiro. «Ha avuto i suoi momenti, lo ammetto, ma non è mai stato così scortese apposta. E mi dispiace che abbia parlato di nostro padre. E...» Il suo improvviso passo avanti interrompe il mio sproloquio. «Non preoccuparti per me» dice sottovoce, la fronte corrugata. «Non sapevo che non parlassi con tuo padre.» Mi si contorce lo stomaco a sentir nominare quell'uomo. «Non è che non gli parlo. Non parlo con lui da... un po'.» Da quando ci siamo lasciati. Lui si lascia sfuggire un lungo sospiro. «Senti, lo so che è strano detto da me, e l'ironia non mi sfugge, te lo assicuro, ma forse dovresti portare Billy da lui.» Sono esterrefatta. Questa è l'ultima cosa che mi sarei aspettata di sentirgli dire. Mi schiarisco la voce. «Non voglio andarci, Tuck. Non capisco nemmeno perché voglia vedermi.» Odio quando mi trema la voce. «Dai, Carl.» E odio la pietà di Tucker ancora di più. «Nonostante la sfrontatezza, Billy è ancora un bambino. Ha bisogno di suo padre. E vostro padre... nonostante le scelte che ha fatto, non vuol dire che non vi voglia bene.» «Ho perso tutto a causa di quell'uomo.» «Ah sì?» E adesso perché difende mio padre? «Hai degli amici che ti vogliono bene, un fratello che ti adora... a dispetto del comportamento odierno. Okay, i tuoi fanno schifo. Hanno sempre fatto schifo. Ma tu sei sempre stata in gamba. Lo sarai sempre. Lo supererai. Tu e Billy ce la farete.» Ha ragione. Mio padre ha moltissime colpe, ma più passa il tempo e più mi rendo conto che non è lui il responsabile se ho perso Tuck. È stata tutta colpa mia. È stato il mio rifiuto di dirgli la verità che non è riuscito a perdonare, la mia scelta di guardarlo negli occhi – anche dopo che mi ha rivelato inconsapevolmente il significato di quella verità – e continuare a mentire. Ma è stato solo quando ho saputo che ricambiava i miei sentimenti che mi sono sentita abbastanza sicura per confidarmi con lui, e avevo appena cominciato a cercare il coraggio per farlo quando lui ha sganciato la bomba. E la sua ostilità, il disprezzo che covava, non solo per l'uomo che non sapeva fosse mio padre, ma per la sua famiglia – per me – ha soffocato le mie parole ogni volta che ero a tanto così dal pronunciarle. Quindi posso biasimare mio padre quanto mi pare, ma la verità è che la colpa è tutta mia. E adesso ho permesso al mio risentimento di ripercuotersi su mio fratello. Non riesco a credere di avergli detto certe cose. Tucker ha ragione. Ha bisogno di nostro padre. E io gli ho detto che a lui non importa niente di noi. Arrossisco per il rimorso. Billy voleva soltanto vedere suo padre e io egoisticamente gliel'ho negato. Per cosa? Per ripicca? «Devo parlare con Billy» mormoro. Tuck annuisce e fa un passo indietro. Ma in salotto trovo solo Bits che raduna i bicchieri. «Hai visto Billy?» «È appena andato via. Ha detto che erano passati a prenderlo.» Passati a prenderlo? Sento la porta di casa chiudersi e corro all'ingresso per seguirlo. Lotto con la maniglia e deve intervenire Tucker per aprirla, e una volta fuori vedo Billy che sta salendo su una macchina sconosciuta. «Billy!» gli grido. Lui si volta verso di me per un attimo. «Vado da Sadie» dice con tono di sfida. Sadie è la migliore amica di Billy, anche se sospetto che provi qualcosa di più per lei. Riconosco suo fratello maggiore al volante, e mentre cerco di avvicinarmi alla macchina Billy chiude la portiera. Dice "andiamo" e si allontanano senza voltarsi indietro. I miei piedi scricchiolano sulla ghiaia del vialetto e comprendo tre cose. Uno: sono senza scarpe. Due: sono senza macchina. E tre: anche se l'avessi avuta, sono troppo ubriaca per guidare. Mi sento impotente, come se cercassi di nuotare con braccia e gambe legate, e appesantita da una zavorra. Corro in casa, con Tucker che mi segue in silenzio mentre ritorno in salotto a cercare il telefono. Devo chiamare Billy e ordinargli di tornare subito qui. Dove diavolo è il mio telefono? Non è sul divano dove l'ho lasciato, così inizio a rovistare tra i cuscini che Bits deve aver appena raddrizzato, poi inizio a scavare dentro il divano. Ma non c'è niente. «Accidenti!» sbatto il palmo sul bracciolo. Due manone mi afferrano per le spalle, fermando il tremore di cui non mi ero accorta. La voce profonda e familiare di Tucker mi invita a calmarmi. «Devo chiamare Billy» gli spiego. «Non riesco a trovare quel maledetto telefono.» Tuck mi fa girare, con le dita che mi massaggiano i muscoli finché non cedo, rilasciando la tensione. «È andato da Sadie» dice lui. «Lo so.» «Lasciagli sbollire la rabbia.» «Ma...» «Lo chiameresti e cominceresti a urlargli contro ordinandogli di tornare qui, e lui si rifiuterebbe di farlo. Continueresti a litigare. Sempre che lui risponda...» Tucker mi dice quello che già so, e sfortunatamente la cosa è ancor più frustrante. Sospiro. «Sì» ammetto. «Perché stanotte non resti qui? Domani ti accompagno io da Sadie.» «Dovrei andare a casa» mormoro. «No. Beth mi ha già chiesto se andava bene per te e Billy restare qui stanotte, visto che siamo tutti troppo ubriachi per accompagnarvi a casa.» «Stavo per usare Uber.» Beth arriva in quel momento, ovviamente ha sentito tutto. «Ho già preparato l'altra camera degli ospiti, quindi non c'è problema. Apriamo un'altra bottiglia di vino. I miei finalmente sono andati a dormire e adesso posso berne un po'.» «Davvero?» la sfida Tucker, con l'aria iperprotettiva da fratello maggiore. «Eddai, Tuck. Solo un pochino. È chiaro che Carl ha bisogno di compagnia.» Mi fa l'occhiolino e mi rivolge un sorriso. «Può bere insieme a me» ribatte Tucker. «Oh, dacci un taglio, Tuck. Ha quasi diciassette anni. Ricordi cosa combinavamo noi alla sua età?» Tucker comincia a borbottare, ma Beth prende una bottiglia di Chianti da dietro il bar. «Tieni» mormora Tucker tirando fuori il mio telefono dalla tasca e porgendomelo. Lo guardo a bocca aperta, prima di rivolgergli un'occhiata indignata. «Mi hai fatto mettere a soqquadro il salotto e lo avevi tu?» Tucker fa spallucce. «Non volevo che te la prendessi con Billy e peggiorassi le cose.» Sbuffo e vado da Beth, dandogli le spalle, anche se so che probabilmente mi ha fatto un favore. Ma con un altro bicchiere di vino, e un altro ancora, la serata scivola nella notte e noi scivoliamo in una confortevole ebbrezza, parlando e ridendo di tutto tranne che dei nostri veri problemi. Dopo esserci dati la buonanotte, a letto resto sveglia a fissare il soffitto, a guardarlo vorticare lentamente. Sono proprio sbronza. E non me ne pento nemmeno per un secondo. Sono davvero grata a Tucker. Per avermi salvato la sera prima, per il tentativo che ha fatto con Billy e per la sua amicizia. Voglio ringraziarlo di nuovo, e rimpiango che ci siamo già dati la buonanotte. Non riesco a smettere di pensare al suo sorriso sghembo, alle sue fossette allettanti o alla sua risata profonda. Ma penso anche a come si flettevano le sue braccia sotto le maniche della maglietta mentre apriva una bottiglia di vino. A come il suo respiro mi sfiorava la pelle quando mi stava più vicino del necessario nella lavanderia. Penso a come mi ha portato in camera sua alla residenza di lacrosse. Quando eravamo ancora convinti entrambi che mi odiasse. È stato brutale ed estenuante, ma anche incredibilmente sensuale. Quel calore si dispiega dentro di me adesso, facendomi desiderare l'unico uomo che sia mai stato in grado di accendere la mia fiamma. Mi scopro a scendere dal letto prima ancora di capire cosa sto facendo. Sono quasi le due del mattino. Mentre attraverso furtivamente il corridoio mi dico che voglio solo vedere se è ancora sveglio. Per ringraziarlo un'altra volta. Anche se questo non spiega perché non mi sono disturbata a infilarmi una vestaglia.
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Ruin me. Ogni volta che mi spezzi il cuore - Danielle Pearl
ChickLitQuesto libro è stato scritto nel 2017 da Danielle Pearl. Il primo amore non si scorda mai. Eppure, la bellissima Carleigh Stanger combatte da tempo con se stessa per dimenticare i meravigliosi ricordi vissuti con Tucker Green, il suo ex fidanzato. L...