un Po di pace

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《Una casa?》 Dissi allibita stropicciandomi gli occhi, sembrava quasi un miraggio vedere una casa in ottimo stato,apparentemente, però era già qualcosa.
《Andiamo,vediamo cosa c'è dentro, magari siamo fortunati.》 Rispose Daryl incamminandosi.
《Rallenta, camminiamo da ben quattro giorni.》 Dissi facendo piccoli passettini forzati.
《È stata tua l'idea di andare Via, quindi adesso muovi quel tuo bel culo.》 Disse al suo solito con estrema gentilezza.
《Ma non ti ho obbligato a venire con me! 》 gli risposi acida aumentando il ritmo dei passi per poi superarlo.
Intravidi con la coda dell'occhio un sorrisino sul suo volto soddisfatto.
《Smettila perché ti meno!》 Gli dissi con tono minaccioso.
《Sapevi che non ti avrei mai lasciata andare Via.》mi disse caricando la balestra.《In verità pensavo che non ti importasse, visto che sei sparito.》
Dissi guardandolo dritto negli occhi.
《Capisci che io ho perso tanto? 》
Mi disse cambiando l'espressione del viso.
《Anch'io ho perso tanto Daryl.》
Replicai in tono triste.
《Quel bastardo è riuscito a scappare e noi non lo abbiamo fermato. Lo cerco da venti giorni, questo è il motivo ,lo sapevi non fare la stronza!》
Disse con tono arrabbiato.
《Lo so Daryl, ma con una freccia piantata sul petto non credo che sia riuscito a sopravvivere! Sí realista perfavore.》 Gli dissi avanzando.
《Lo sono! Sei tu che non vuoi esserlo. Il governatore è vivo,presto tornerà alla prigione per vendicarsi lo sai vero?》 Mi rispose velocemente in preda all'ira.
Non risposi alle sue supposizioni, non avevamo neanche la minima certezza, perché doveva farsi problemi che nemmeno esistevano?
《È meglio che controlliamo prima di entrare.》 Gli dissi cambiando argomento.
《Si controlliamo.》 Rispose acido, per il modo in cui avevo interrotto quel discorso.
L'interno della casa era in perfetto stato, questo voleva dire che la casa era abitata da qualcuno momentaneamente assente.
Bussai due volte sulla porta d'entrata per verificare se ci fosse qualche vagante dentro, ma niente,non c'era nessuno né vivo nè morto.
Guardai dentro gli sportelli della cucina , erano pieni zeppi di cibo e bevande che non vedevo da un bel Po.
Un tonfo attirò la mia attenzione alzai lo sguardo verso la porta di quella stanza e vidi Daryl osservarmi.
Gli feci un mezzo sorriso indicandogli il cibo che avevo trovato.

 Gli feci un mezzo sorriso indicandogli il cibo che avevo trovato

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《Siamo fortunati, una casa sicura è piena di provviste.》 Dissi quasi contenta.

《Sulle provviste hai ragione, riguardo la casa sicura non so ancora fino a che punto possa esserlo.》 Mi rispose pogiando l'arma sul pavimento.
Si avvicinò per vedere cosa avevo trovato subito dopo inizio a dividere le provviste.
《Che stai facendo?》 Gli domandai.
《Qui è tutto in ordine, quindi ci vive qualcuno, appena tornerà dovrà nutrirsi. Lasciamogli qualcosa in dispensa.》mi rispose mentre richiudeva la dispensa.
A quel punto lo guardai dritto negli occhi per qualche secondo, non me lo sarei mai aspettato, subito dopo lo abbracciai pogiando la mia testa sul suo petto.

Per quanto possa sembrare strano quella casa era davvero confortevole, provai ad immaginare una vita in quelle quattro mura,per un attimo decisi di abbassare la guardia almeno in quel momento volevo sentirmi libera dalle preoccupazioni, andai vers...

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Per quanto possa sembrare strano quella casa era davvero confortevole, provai ad immaginare una vita in quelle quattro mura,per un attimo decisi di abbassare la guardia almeno in quel momento volevo sentirmi libera dalle preoccupazioni, andai verso il divano e mi sdraiai comodamente fissando il soffitto.
Ripensai a quella scritta sul vagone,è decisi che sarei andata a verificare se fosse reale quel posto, se Daryl avesse ragione questo significava che la prigione era in pericolo è non volevo che la mia famiglia fosse in pericolo o peggio ancora Maggie e Gleen non potevano perdere il bambino, questo non lo avrei permesso.
《Su cosa stai rimurginando?》 Disse Daryl entrando in salotto.
Continuai a fissare il soffitto senza distogliere lo sguardo.
《Dobbiamo andare a Terminus.》
Lui continuò a fissarmi confuso, a quel punto mi tirai su sedendomi sul divano
《Se il governatore è vivo la prigione è in pericolo... Ed io... Non posso permettere che Maggie perda il bambino...》 dissi convinta.
《È cosa c'entra Terminus?》 Mi Disse facendo un ghigno.
《Andiamo a verificare se è sicuro.ci stai o no?》 Gli dissi mettendolo alle strette.
《Ho altra scelta?》 Mi Disse sbuffando.
《Penso di no...》 risposi facendogli segno di avvicinarsi.
《Partiamo domani...》 rispose uscendo dal salotto.
Abbassai il braccio,tenendo lo sguardo fisso su di lui mentre andava via da quella stanza, era chiaramente in una fase di rifiuto, è riavvicinarsi con me lo avrebbe portato solo ad una cosa: un rapporto intimo.

Abbassai il braccio,tenendo lo sguardo fisso su di lui mentre andava via da quella stanza, era chiaramente in una fase di rifiuto, è riavvicinarsi con me lo avrebbe portato solo ad una cosa: un rapporto intimo

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Era chiaramente spaventato, l'idea di una possibile gravidanza e potevo capirlo.
《Vieni a mangiare o no?》 Mi Disse dall'altra stanza.
Mi alzai ancora sconvolta dal suo comportamento ed andai a sedermi a tavola.
Iniziai a mangiare quel poco che riuscii ad ingerire dopo quello che era appena accaduto avevo perso l'appetito.
《Tutto qui?》Mi disse indicando il cibo ancora intatto.
《Si tutto qui... sono stanca Vado a riposare, domani ci aspetta un bel viaggio.》dissi alzandomi.
Subito dopo lui afferrò il mio braccio costringendomi a sedermi, lo fisso minacciosa.
《Che cosa vuoi?》 Gli dissi con gli occhi sgranati.
Lui inarcó le la labbra poi lasciò la presa.
《Che cosa vuoi Tu!》rispose masticando l'ultimo boccone.
《Fottiti.》 Gli risposi alzandomi per poi andare su per la scala raggiungendo una camera da letto, mi chiusi dentro buttandomi sul letto sfinita.
La maniglia della porta iniziò a muoversi ininterrottamente
《Jade... apri la porta.》 Mi disse Daryl cercando di forzare la serratura.
《Va via... Ho bisogno di stare sola.》
Risposi affidando nel cuscino.
Buttò giù la porta con una spallata, sollevai la testa dal cuscino e lo fissai:
《Ti è andato di volta il cervello? O cosa?》 Gli dissi shokkata.
《Non dormirai da sola... scordatelo.》disse mettendosi accanto a me sul letto.
《Pensavo che...》
《Pensi troppo... Non fraintendermi, ti desidero più di quanto tu possa immaginare, ma...》 rispose spostandosi una ciocca di capelli dal viso.
Ci ritrovammo faccia a faccia, occhi dentro occhi:
《Ti prego... Non dirlo.》 Gli dissi trattenendo il mogone.
Lui annuì per poi ammutolirsi del tutto, lo strinsi forte guardandolo addormentare tra le mie braccia.

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