devo proteggerti

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Il panico prese il sopravvento,dovevo aiutare Maggie!
ma in quelle circostanze era impossibile, o almeno pensavo.
In quel momento cercai di pensare il più velocemente possibile e l'unica soluzione era lasciare il gruppo.
Guardai Michonne e poi presi Maggie sottobraccio.
《È l'unica soluzione. Loro se la caveranno.》 Le dissi sorreggendo Maggie, ormai svenuta.
Lei non se lo fece ripetere nemmeno mezza volta ,ci incaminammo velocemente verso il bosco portando Maggie ed il bambino al sicuro.
Sperai tanto di trovare una casa, o un capanno ma niente! Eravamo circondate da soli alberi.
《È possibile che qui intorno non ci sia una cazzo di abitazione?》 Domandai in preda al fiatone arrabbiata al massimo.
《Jade, fa silenzio!》 Sussurró Michonne.
《Scusami, sono stanca.》risposi abbassando lo sguardo.
《Siamo al sicuro qui, adagiamola lì.》
Rispose puntando il dito verso un albero.
Pian piano Maggie riprese conoscenza, era come se fosse in uno stato confusionale ma tra qualche ora sarebbe riuscita a rimettersi.
《Che cosa è successo?》 Domandó balbettante.
《Ti abbiamo portato in salvo. Sta tranquilla e risparmia le forze.》 Rispose Michonne sorridente.
《Gleen?》 Domando lei.
《Li abbiamo lasciati con il gruppo di zombie. Non avevamo altra scelta, sta tranquilla loro sanno cavarsela.》 Le risposi cercando di tranquillizzarla.
《Faccio un giro, vedo se trovo dell'acqua》 dissi a Michonne alzandomi.
《Io resto con Maggie.》 Rispose.
Le feci un cenno ed andai verso gli alberi sperando di trovare qualcosa.
Camminai velocemente ma con una tattica che mi aveva insegnato Carol.
Un giorno mi disse che ero troppo rumorosa, e cosi mi insegnò a muovermi velocemente è silenziosa tra i boschi per non farmi scoprire.
Ripetevo nella mia mente: tacco,punta,tacco,punta...
Quando...
《Una casa?》 Sussurrai nascosta dietro un'albero.
Mi incamminai velocemente verso quella casa sperando di trovare acqua, in quel momento importava solo quello, trovare il bene primario L'acqua.
Aggirai la casa velocemente, non trovando segno di vita e nemmeno di morti!
Ma quello dovevo ancora constatarlo.
Aprii leggermente la porta d'ingresso e bussai due volte, poi aspettai...
《C'è qualcuno?》 Dissi per poi tornare ad aspettare un'altra volta, ma non c'era l'ombra nemmeno di un insetto in quella casa.
A quel punto entrai, pensando che la casa fosse vuota, mi diressi subito in cucina iniziando ad aprire sportelli, frigorifero e cassetti ma dell'acqua nessuna ombra.
Diedi un pugno sul tavolo così forte che sentii cadere qualcosa a terra.
Era un bicchiere di vetro con dell'acqua dentro.
《Ma che diavolo...!?》Dissi arrabbiata.
《Getta le armi!》 Disse una donna puntandomi un'arma.
Adagiai la balestra a terra, senza mai distogliere lo sguardo da quella donna, ero fottuta!
Ero così ansiosa di trovare un po d'acqua che mi ero completamente dimenticata come avrei dovuto agire in quei casi, e come avrei dovuto far attenzione hai particolari,che stupida!
Pensai...
《Sono qui soltanto per cercare un po d'acqua, la mia compagna aspetta un bambino... non sta tanto bene.》
Dissi con le mani ancora alzate.
《Non me ne frega niente!》 Rispose lei minacciosa.
Sgranai gli occhi, pensando che in quel momento ero davvero nella merda.
《D'accordo, non hai acqua! Se permetti torno da dove sono venuta, non ti disturberó più.》
Dissi avanzando,verso la porta d'uscita lentamente.
《No! Non muoverti o sparo.》 Disse lei strattonando la piccola arma che stringeva tra le mani tremolante.
Non avrebbe mai sparato, era inesperta, spaventata, disperata è traumatizzata da qualcosa.
《Perfavore, calmati... io posso aiutarti, non sono una persona cattiva.》 Risposi con voce sicura, cercando di creare un dialogo per non farmi ammazzare.
《Dicono tutti la stessa Cosa.
Ma adesso basta fidarmi!》urlò lei, impugnando l'arma in modo più sicuro,chiusi gli occhi pensando che ormai fosse la fine ,aspettai soltanto lo sparo ma non avvenne.
Sentii Uno strano tonfo.
Aprii leggermente un occhio e guardai di sfuggita, ma dov'era finita?
《Li apri o no questi occhi?》 Disse Daryl di fronte a me.

Aprii leggermente un occhio e guardai di sfuggita, ma dov'era finita?《Li apri o no questi occhi?》 Disse Daryl di fronte a me

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Spalancai la bocca, rimanendo ancora in quella posizione di resa.
《abbassa le mani, mica ti sto minacciando!》continuo a dire divertito.
Guardai con attenzione cercando di capire cosa fosse accaduto.
La donna era distesa a terra, con gli occhi chiusi.
《Non è morta! È solo svenuta.》
Disse, mettendo la balestra sulla spalla.
《Come sei riuscito a trovarmi?》 Domandai, trascinando quella donna sul divano del salotto.
《Avevi dubbi?》 Rispose lui in tono duro.
《Certo che no.》 Sussurrai legando la donna.
《Ti ho sentito!》 Esclamò.
《Ma vaffaculo Daryl!》 urlai,passando da una stanza all'altra cercando delle bottiglie d'acqua.

Un'altro tonfo arrivò dall'altra stanza, stavolta era qualcosa di pesante di grosso, e si era frantumato in tanti pezzi

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Un'altro tonfo arrivò dall'altra stanza, stavolta era qualcosa di pesante di grosso, e si era frantumato in tanti pezzi.
Aveva lanciato qualcosa contro il muro per sfogare la sua rabbia.
Ad un tratto lo vidi entrare velocemente con un passo sicuro nella camera in cui ero appena entrata.
Venne verso di me, deciso, con uno sguardo angosciato.
《Ma che ti prende?》 Gli dissi cercando di capire, ma lui non rispose.
Quando arrivò davanti a me mi osservò da capo a piede.
Poggió la sua mano sul mio viso e scostó una ciocca di capelli.
Subito dopo afferrò il mio mento ed alzo il mio viso verso il suo, continuó a guardarmi con quegli occhi di ghiaccio.
Iniziai a tremare, lui mi voleva in quell' istante, ma sapevo che non lo avrebbe mai fatto, o almeno pensavo fosse così.
In un attimo mi spinse contro la parete adagiando il suo corpo sul mio,prese il mio viso tra le sue mani e inizio a baciarmi in modo violento.

In un attimo mi spinse contro la parete adagiando il suo corpo sul mio,prese il mio viso tra le sue mani e inizio a baciarmi in modo violento

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Ansimai per quella presa improvvisa.
Iniziò a spogliarmi per poi far passare le sue dita in ogni centimetro del mio corpo, sentivo la voglia che aveva,di godersi ogni minima parte del mio corpo, questa voglia l'aveva repressa per tanto tempo.
Avvolsi le mie gambe attorno alla sua vita, riuscendo a percepire tutta la sua eccitazione, tutta la sua voglia di prendermi in quell' istante, così gli sfibiai i jeans.
Il mio sguardo malizioso lo faceva diventare matto.
Quando affondò dentro me, i suoi respiri diventarono pesanti, pronti ad esplodere in qualunque momento.
Iniziai ad ansimare in maniera imbarazzante ,ad ogni suo movimento, ed in quel momento non me ne fregava niente.
Potevano sentirci anche i morti!
Ad un certo punto mi tappó la bocca, continuando a muoversi ancora più velocemente; fin quando non esplose nel piacere per poi subito dopo far esplodere me.
Rimasi li tra le sue braccia ansimante per un po, in verità non riuscivamo a staccarci.
Era passato tanto tempo ed entrambi ne avevamo davvero bisogno...








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