Capitolo 44-

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Era un grande Hotel con una piscina enorme.

Era un grande Hotel con una piscina enorme

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Siii un Hotel.

Vocina..

Zitta bla bla per me Hotel uguale camera uguale amore.

La camera sarà la sorpresa?

Ciò che farete nella camera lo sarà.

Dio mio.

Alzai gli occhi al cielo per i miei stessi stupidi pensieri.

-Vieni.- Mormoro' facendomi sentire improvvisamente molto caldo.

Stranamente aveva già la chiave della camera.

Si sarà organizzato cretina.

-Puoi chiudere gli occhi finché non ti dico di aprirli?- Mi domandò in ascensore giocando con la chiave della camera.

120 ricordati questo numero ragazza.

Chiusi gli occhi sospirando.

-Non lo faccio perché non mi fido di te però devo.- Disse facendomi corrugare la fronte finché non ho sentito qualcosa sugli occhi.

Una benda? Da dove è uscita fuori?

Che te ne frega, caro Justin Grey fammi quello che vuoi.

Mi prese per mano e mi porto' nella misteriosa camera 120.

Lo senti schiarirsi la gola.

-Io non so nemmeno da dove cominciare questo discorso.- Mormorò per poi farmi sedere su qualcosa di morbido.

Un letto sicuro adesso ti lega ed iniziano i giochi baby.

Oh Dio.

Si proprio così farai.

Io sono scioccata per le cose che sto pensando.

-Non ancora ti ho tolto la benda perché sennò capiresti tutto quindi voglio prima parlare anche senza guardarti negli occhi ma stringendoti la mano.- Disse stringendomi la mano e facendo un grosso respiro.

Questa cosa mi sta agitando.

-Sono sempre o quasi diciamo da quando mi hai conosciuto stato un ragazzo abbastanza complicato non volevo affezionarmi a nessuno ne tanto meno provare delle emozioni per qualcuno sai quando una persona sorride e l'altra persona istintivamente la copia, quando una persona piange e l'altra persona fa di tutto per farla sorridere perché le piange il cuore, quando il suo umore dipende dall'altra persona?  Ecco tu per me sei l'altra persona e ci ho messo tempo per capirlo.- Prese una pausa poi parlò di nuovo.
-Ma il mio umore dipende da te e ci ho messo tanto nel capire che anche io merito di essere felice e ci ho messo poco per capire che quel giorno nell'ufficio di mio padre i tuoi occhi mi avrebbero cambiato la vita.- Prese un'altra pausa mi lascio' la mano e mi tolse la benda ma fece in modo che avessi solo lui nella mia visuale.
-Tutto questo discorso per dirti che questa è la prima volta che provo queste emozioni, tutto questo.- Indico' la stanza che ancora avevo guardato avendo gli occhi lucidi e su di lui.
-Solo per dirti che Ti amo.- Disse facendomi trattenere in fiato per qualche secondo si mise di nuovo seduto e rimasi sbalordita per la bellezza di questa stanza con centinaia di palloncini rossi e sopra il letto la scritta Ti amo in diversi caratteri.

  -Justin?- Lo feci alzare gli occhi su di me

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-Justin?- Lo feci alzare gli occhi su di me.

Aveva la testa abbassa certo perché tu sei una stronza lo hai fatto prima venire un infarto perché dovevi guardarti la stanza intorno e adesso non rispondermi vedi di rispondere al mio povero Justin.

-Ti amo anche io.- Dissi saltandogli letteralmente addosso cosa che lo prese alla sprovvista.

-Davvero?- Sussurro' facendomi annuire.

-Davvero.- Dissi baciandolo.

Meritiamo anche noi di essere felici.

Ricorderò il numero di questa stanza per due motivi 1 perché Justin mi aveva detto che mi amava e 2 perché finimmo per fare l'amore.

Finalmente.

Non rovinare questi momenti vocina.

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