Gli eroi non piangono

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"quindi la tua missione in Somalia è finita così?" Domandò Cheese accorgendosi che smisi di parlare.

"già, nei peggiori dei modi" ribattei e tra noi, come sempre, calò ancora il silenzio.

Questo durò maggiormente rispetto gli altri. Pensai addirittura che Cheese si fosse stancato di stare ad ascoltare.

Era bello il silenzio, la cosa importante è saperci stare. Conviverci senza dover pensare per forza ai propri guai. Come fosse un bagno che ti isola da tutto il resto. Da ragazzina ne avevo timore, facevo qualsiasi cosa pur di non stare in silenzio ma in quel momento, fu la cosa più piacevole.

Non che Cheese era sgradevole, anzi, molte volte fu proprio grazie a lui che sorrisi nei momenti più tristi, ma in quel momento, nonostante la pressione che sentivo, mi sentivo serena. Avevo voglia di finire quella missione e lasciare tutto, sarei andata in qualche isola tropicale a godermi del mare o magari avrei fatto visita ad Alyssa nel West Virginia. Dopo quegli eventi in Somalia, fu l'ultima volta che la vidi. Mi manca tanto poiché nonostante ci separavano soltanto sette anni, la vedevo un po come una madre o una mentore. Pensavo spesso a lei proprio come quei attimi. L'unico modo che avevamo per sentirci era tramite Facebook o delle video chiamate.

Alla fine non solo era riuscita ad entrare nei Navy seal ma anche nel Team six Devgru, le nostre disavventure ci avevano legate molto al punto che in diverse chiamate mi presentò anche sua figlia Ginevra, crescendo assomigliava sempre di più alla madre ma lei non sembrava molto entusiasta di parlami, aveva un carattere molto freddo, con quella classica sfumatura sarcastica degna di ogni ragazzina.

"comunque per il ristorante, va bene ma..." Cheese mi interrompette subito.

"davvero?! Non dovevi pensarci? Cioè a me va benissimo è che mi aspe..."a quel punto lo fermai io facendo un cenno con la mano.

"stavo dicendo, va bene ma non voglio farlo in Francia o in Italia, preferisco un posto tropicale, qualcosa come Nassau!".

Amavo gli ambienti esotici e la figura del pirata mi ha sempre affascinato, quindi Nassau era una meta perfetta.

" per quanto mi riguarda, potremmo farlo anche al polo nord, basta che lo facciamo insieme!" fu la sua risposta che mi strappò un sorriso.

" si e poi serviamo da mangiare ai pinguini!". Lui mi guardò storto per qualche secondo così gli chiesi spiegazioni con una semplice espressione facciale; la fronte s'aggrottò mentre le sopracciglia si sollevarono.

"i pinguini vivono al polo sud..." sussurrò lui stranito della mia ignoranza in merito.

"ma è uguale!" controbattei fingendomi offesa, in modo da chiudere quella situazione imbarazzante.

Scrutai l'ambiente sempre più impaziente di avere luce verde ma c'era da aspettare ancora diverso tempo, così guardai Cheese.

"la uccidiamo?" mi riferivo alla Capra, lui capì e spalancò gli occhi.

"ma povera! Che fa di male?" rispose lui sconcertato.

"è fastidiosa!" continuai, così lui fece cenno di si con la testa togliendo anche le mani dal fucile per farmi un applauso.

"bene, brava! Quindi un giorno che diverrò fastidioso mi sparerai?".

Certe risposte me le serviva su un piatto d'argento.

"Cheese... tu sei già fastidioso!".

Sollevò gli occhi al cielo e tornò a guardare attraverso l'iride del suo mirino e io feci altrettanto, avevo bisogno di alzarmi, far sgranchire le gambe almeno un po, così le mossi lentamente facendole strusciare contro la roccia su cui ero sdraiata.

Redwind: La folgore scarlattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora