▶️Easier - 5 second of summer
Sono solo un uomo morto
Che gira per strada
Stasera"Stai bene?" La voce di Scarlett mi fa risvegliare dal mio piccolo stato di trance.
Fermo ogni movimento che stavo compiendo con la mano destra, facendo atterrare la penna che tenevo in mano sul banco.
Giro lo sguardo in sua direzione, guardandola confusa. "Stai bene?" Ripete.
Strabuzzo gli occhi leggermente, scuotendo la testa per risvegliarmi da quello stato di trance. "Si." Confermo, annuendo un paio di volte.
Le lezioni del professore Finch erano talmente noiose che poche volte riuscivo a mantenere la mia attenzione costante.
La matematica non era mai stata il mio forte, e anche l'amore verso quella materia non era da meno.
Soprattutto l'amore tra me e il professore Finch.Tra di noi scorreva puro odio, solo perché gli versato del caffè bollente addosso, caspita!
Era successo tutto per caso, nulla era voluto. Ma lui l'aveva presa come una cosa volontaria per sabotare e successivamente rovinare la sua meravigliosa camicia a fiori.
Che era orrenda, oltretutto.
Metteva in risalto la sua pancia rotonda e quella fantasia stonava totalmente con la sua figura.
Adesso, ogni piccola cosa, era una scusa per mandarmi dal preside.
Come quando, ad esempio, due giorni fa, ero arrivata con cinque - ripeto, cinque - minuti di ritardo alla sua lezione, e mi aveva gentilmente - per modo di dire - detto di fare una passeggiata verso la presidenza, visto che nessuno tardava alla sua lezione.
Inutile dire che subito dopo ha tardato anche Alison Senderson, ma le aveva fatto prendere posto senza troppe decisone.
Certo, nessuno.
"Signorina Parker, può ripetere ciò che ho detto finora?" La voce roca - per colpa delle sigarette - del professor Finch mi fa alzare la testa in sua direzione.
Apro e chiudo la bocca più volte, cercando di elaborare una qualsiasi risposta. Ma nulla. Non ho seguito neanche un misero pezzo della sua lezione. "A quanto pare ha un debole per la presidenza, Adelaide Parker." Sorride in modo sadico, incrociando le braccia sulla sua pancia sempre più prosperosa.
Avrebbe dovuto mettersi a dieta però, eh.
"A quanto pare lei ha un debole per me, invece." Appoggio le braccia sul banco tirandomi avanti con la schiena, fissando i miei occhi nei suoi.
In presidenza ci sarei finita lo stesso, almeno per una volta avrei voluto farlo per merito mio, non per merito del rancore che prova nei miei confronti per una stupidata camicia. Orrenda oltretutto. L'ho già detto?
"Come scusi?" Chiude gli occhi in due fessure. Probabilmente vorrebbe fulminarmi con lo sguardo. Felice lui.
"Mi guarda spesso, mi rivolge sorrisi sornioni, mi richiama in continuazione, anche solo per il semplice fatto che sto usando una penna diversa dalla sua marca preferita!" Esclamo, mentre un sorriso si fa spazio sulle mie labbra. Sono pronta a sganciare la mia arma vincente. E anche a farmi un giro turistico in presidenza. "Non è che per caso ho fatto breccia nel suo cuore?" Chiudo gli occhi in due fessure aspettando una sua risposta, mentre la classe viene accolta da una leggere risata.
E anche io sto sorridendo.
Per la prima volta, in tre anni di liceo, ero riuscita a zittire il mio professore di matematica! Mi batto il cinque mentalmente.
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MANTIENI IL SILENZIO - Non avere paura
RomanceDiana López, Adelaide Parker: due nomi, una ragazza sola. Un'amante per i guai, una lingua troppo lunga, un segreto da custodire. Ha un modo tutto suo di pensare, adora divertirsi, ama la lettura. Vive nel presente, odia il passato, non programma i...