19. Nonna Carola

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▶️ Thunder / Young Dumb & Broke - Imagine Dragons, Khalid

Siamo solo giovani,
Stupidi e al verde,
Ma abbiamo ancora
Amore da dare.

"Frena, frena, frena." Chiude gli occhi Karen, alzando il palmo della sua mano in mia direzione. "Denver sa?"

Annuisco serrando le labbra, mentre continuo a torturarmi le mani.
Non appena avevamo finito la nostra conversazione - dove, fra l'altro, Denver mi aveva abbracciato -, avevo subito chiamato Karen ed Alex.

La prima si era precipitata da me, mentre il secondo, non si era presentato. Era in compagnia di Alexis, parole sue.
Quella ragazza iniziava a starmi sui coglioni. Sulle ovaie, scusate.

Eravamo sempre io, Karen ed Alex, e poi.. poof. Alex sparisce. Adesso eravamo solo io e Karen, niente venerdì sera devastanti in tre, solo in due. Niente mega pranzi da McDonald's a tre, solo in due.

Ero felice per Alex, aveva finalmente trovato qualcuno capace di renderlo felice, ma odiavo il fatto che avesse abbandonato me e Karen, le due ragazze che aveva sempre trovato al suo fianco.

Bastava una telefonata, che correvamo in suo soccorso.
Quando i suoi genitori, ad esempio, avevano litigato in modo pesante nel pieno della notte, io, Karen e Alex avevamo improvvisato un falò in spiaggia, per smorzare ogni tensione e divertirci, passando una serata insieme.

Il giorno dopo avevo avuto una ramanzina enorme, ma ne era valsa la pena. Mettevo i miei amici prima di tutto, persino prima di me stessa.

"Sono stata una stupida." Piagnucolo, passandomi una mano sul viso.

"Non lo sei stata, Adelaide." Si siede di fronte a me Karen, sorridendo dolcemente.

Eravamo chiuse nel laboratorio di chimica, completamente vuoto. Era da poco suonata la campanella per la pausa pranzo, e per la prima volta in tutta la mia vita, avevo messo in secondo posto il cibo.

"Oltretutto Denver ti ha dimostrato che ci tiene ancora a te."

Scuoto la testa. "Ha solamente provato pena, Karen. Diana López, bambina di quattro anni che ogni sera subisce i maltrattamenti del padre e che porta con sé le cicatrici. È normale mi abbia stretto in un abbraccio, anche lui ha un cuore. Chiunque lo avrebbe fatto."

"Ti sbagli." Punto il mio sguardo sulla porta del laboratorio, sgranando gli occhi. "Non l'ho fatto per pena, ma perché volevo farlo."

Denver se ne stava appoggiato alla porta, le braccia incrociate al petto, il solito capellino tenuto al contrario.

Karen mi fissa in silenzio, mentre io sono come congelata sul posto. Aveva ascoltato la mia conversazione con la mia amica, e odiavo i ficcanaso.

Evidentemente non ero la persona più adatta per dirlo vista la mia curiosità, ma non sopportavo chi origliava. Non avevo mai spiato una conversazione, prendevo ogni informazione che mi serviva in maniera onesta.

"Ti piace ascoltare le conversazioni altrui, Mitchell?" La seconda persona non voluta gli si affianca, sfidandolo con lo sguardo.

I miei occhi si sgranano maggiormente, e credo di cadere dalla sedia su cui sono seduta da un momento all'atro.

"Non sei nella pozione di parlare." Punta il suo sguardo su di lui, fulminandolo con lo sguardo.

"Ne sei sicuro?" Lo fronteggia nonostante Denver abbia alcuni centimetri in più di lui, contraendo la mascella.

MANTIENI IL SILENZIO - Non avere pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora