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Era bello stare accoccolati in quel momento.
Sembrava che il destino avesse finalmente deciso che non poteva più separarli e che ora potevano vivere serenamente la loro vita insieme.
Dopo l’ennesimo bacio rimasero nuovamente stretti l’uno all’altro.
“Ti amo.” sussurrò quasi mugugnando.
Avrebbe dovuto alzarsi, sistemare il disastro combinato, lavarsi e continuare con il marito quelle effusioni nel loro letto.
Lentamente si sentì leggero e senza accorgersene si addormentò tra le braccia del ragazzo che amava e con un sorriso appena accennato.
Quella era stata la prima sera in cui avevano festeggiato quella festività come due persone normali: ne avrebbe conservato vivo il ricordo.

Intenerito dall'accaduto, lo prese tra le braccia e lo scortò a letto, pulendogli con un fazzoletto l'apertura ancora un po' sporca, per poi scendere al piano inferiore a pulire e sistemare il macello che avevano creato.
Una volta terminato, andò a farsi una rapida doccia, per poi infilarsi a letto accanto al marito, ignorando deliberatamente il fatto di essere nudi sotto il piumone.
Si assopì poco dopo, con un sorriso stampato sul viso.
Il giorno dopo la sveglia suonò presto, Bakugou la spense immediatamente, tirandosi su controvoglia.
Dopo aver dato un morbido bacio al marito, si preparò rapidamente per poi uscire.
La giornata trascorse lenta, ma il biondo la passò in palestra ad allenare le reclute.
Tornò a casa stanco e nervoso, annunciando il rientro una volta varcata la soglia.

Quando si svegliò, si trovò solo in quel letto.
Si voltò a guardare l’ora, si alzò strofinandosi infantilmente gli occhi e andò farsi una doccia.
Quella settimana avrebbe avuto il turno notturno e il ricordo della sera precedente sembrava già lontano: il biondo avrebbe lavorato di giorno e lui di notte, ritornando al non vedersi per chissà quanto tempo.
Scese in cucina e sbuffò in una tenera risata nel notare la colazione lasciata sul tavolo.
Quella torta andava mangiata il giorno precedente, ma andava più che bene come carico di energia per affrontare la giornata.
Si occupò di ultimare i lavori domestici fatti dal biondo la sera prima e dopo pranzo decise di rilassarsi leggendo un libro.
Era metà pomeriggio quando Fatgum lo chiamò per un’emergenza che, lasciando un rapido biglietto al biondo sulle direttive per cena, si preparò rapidamente e si diresse sul luogo indicatogli.
“Che palle.” imprecò solamente trovandosi di fronte a due copie di Twice.
Dopo la loro disfatta al Tartaros, la banda si era riunita al completo e non stavano sicuramente perdendo tempo a mettere i bastoni fra le ruote agli eroi.
Lui e alcune reclute erano stati mandati per fermare quel Villain che stava seminando il caos ad Ikebukuro, ma una volta acciuffate quelle copie, il Pro Hero lo spedì all’agenzia del biondo.
“Red Riot, era un diversivo: corri all’agenzia di Best Jeanist. Sun Eater ed io aspetteremo lì. Portati quelle capre.”
Le capre erano i colleghi che avevano assistito allo scontro appena ultimato.
Assistito perché si erano pressoché impauriti e avevano sbolognato tutto a lui.
Prese a chiamare il marito con l’ansia mentre si mobilitava verso l’agenzia: temeva il peggio.
Kensuke gli andò incontro visibilmente ferito e lo accompagnò in un luogo sicuro insieme ad alcuni agenti della polizia.
“Dov’è?” gli domandò allarmato.
“Non lo so: è uscito come una scheggia e credo sia andato a casa, ma il capo è in ufficio contro Tomura e i Villains sono ovunque.”
Cercò di calmarlo e una volta raggiunti i compagni, si addentrarono nell’edificio.
Intraprese una battaglia con un Nomu, visibilmente mutato, ma il pensiero del marito in quel caos era il principale pensiero che riuscì solo a parare i colpi.

Aveva appena messo piede in casa, quando ricevette una telefonata sul cellulare di servizio: l'agenzia era stata presa d'assalto e servivano tutti i rinforzi possibili.
Sbuffando, si precipitò all'agenzia, trovandosi ad affrontare una coppia di Nomu che pareva avercela con lui, dal momento che lo puntarono nell'esatto istante in cui poggiò piede nella mischia. Da solo contro quei due mostri, nessuna spalla: il biondo fu presto costretto a ripiegare, cercando di formulare un piano mentre evitava quei bestioni.
La sua agilità e prontezza di riflessi impedì ai due energumeni di catturarlo svariate volte. Mai nella vita avrebbe augurato a qualcuno di combattere contro quei due.
Ansimava pesantemente, ma ghignava: ormai il colpo si era caricato a sufficienza per abbattere almeno il primo Nomu: sfruttando il vortice incandescente che aveva formato con le esplosioni, si proiettò verso il suo obiettivo come un proiettile, sganciando la sicura della prima granata a pochissimi centimetri dalla testa del mostro.
L'esplosione travolse questi e le macchine che erano parcheggiate lungo la strada, abbattendo qualche edificio che era stato preventivamente evacuato. La terra tremò e il boato rimbombò per kilometri.
Nonostante non fosse abituato a sferrare colpi di quella portata, non si dette il tempo per avvilirsi: schivò un pugno del superstite che aveva tentato di caricarlo. Uno era decisamente più gestibile.

King Riot 2 ( KiriBaku - Boku No Hero Academia ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora