Che diamine stava succedendo?!
Sospirò rassegnato: quel lavoro aveva e stava logorando il rosso.
Se la prese con calma: nessuno degli uomini lo stava aspettando, la ragazza alla receiption lo salutò cordialmente.
Quando arrivò in sala prove, fu accolto dai compagni che lo presero in giro per essere sparito senza dir loro nulla.
Cominciarono a provare e quando arrivò il rosso, li trovò che stavano provando "Crawling".
Quel testo gli sembrava così lontano, come se fosse stato già dimenticato. Ignaro dei pensieri e le preoccupazioni del rosso, lo coinvolse a cantare finché non terminarono l'orario di prenotazione della sala.
Li invitarono ad uscire con loro, ma Bakugou era stranamente stanco: sarebbe andato a dormire subito, se non fosse stato per il nuovo lavoro.
Si presentò al club, notando una strana tensione non appena mise piede.
Andò da Momo e, dopo essersi accomodato, la guardò accigliato, senza però interessarsi al motivo di quel viso smunto e quelle occhiaie: "Cosa dovrei fare, stasera?" le chiese senza giri di parole.
Diretto nel mondo degli eroi, diretto nel mondo senza quirk.
In fondo, Bakugou era pur sempre Bakugou.Momo aveva appena realizzato che aveva perso di nuovo Todoroki, quindi l’unica cosa che poteva fare era salvare gli altri.
Sussultò quasi quando si trovò di fronte il biondo.
“Non perdere di vista Kirishima, non ammazzare nessuno, per quanto ti possa dar fastidio che si strusci addosso a qualcun altro, e segui il bar. Null’altro. Se poi te la sentirai, ti unirai a Kirishima nell’intrattenere, ma prima osserva. Mi servono informazioni. Questo è lo scopo del locale: capire i movimenti dei clienti al di fuori di qui e arrivare dove non può arrivare la polizia.”
Cercò di mantenere la sua rigida posizione nel spiegargli le cose.
“Andiamo: è l’orario di apertura.”
Il rosso si sentiva irrequieto: avere l’altro accanto lo metteva in soggezione.
“Ogni tavolo è prenotato.” iniziò a spiegargli da dietro al bancone.
“C’è chi sceglie l’intrattenitore quando prenota il tavolo, altri durante il corso della serata. I politici sono quelli più pericolosi. Basta ascoltare i loro discorsi e capire il più possibile. Se ti va bene, ti allungano qualcosa di mancia.” aggiunse ridendo imbarazzato.
“Sai fare i cocktail?” gli domandò prima di essere chiamato da un tavolo nell’altra sala.
“Vedremo poi, vieni.” disse facendogli un gesto con la testa.
Quattro uomini sulla cinquantina lo attendevano seduti scompostamente sui divanetti.
Si trattenne dal commentare quanto gli facessero schifo e prese a servirli.
Il giro di champagne serviva a far vacillare la loro mente.
Incatenò lo sguardo di uno mentre beveva e questi si allentò la cravatta. Ne approfittò per alzarsi e sedersi a cavalcioni su di lui, mentre gli versava dell’altro liquido biondo nel bicchiere.
“Si tolga questa cravatta: l’orario di lavoro è già finito da tempo.” gli sussurrò roco all’orecchio.
Gli altri tre continuarono a commentare per poi iniziare a parlare di uno scambio di droga, che sarebbe avvenuto il giorno dopo al molo. Lanciò un fulmineo sguardo al biondo e si spostò su un altro degli uomini.
I quattro finirono sbronzi, parlando distratti a causa della presenza del ragazzo: appena uno dava un’informazione, il rosso si spostava su di lui, così che gli altri tre riprendessero confusamente il discorso e facendo trapelare più informazioni possibili.
Gli bastò strusciarsi un po’ di più su un uomo per farlo riversare vistosamente nei pantaloni.
Ogni tanto lanciava qualche occhiata fugace al biondo: lo vedeva nervoso, quasi sembrasse geloso.
Una volta finito con quegli uomini, prese il ragazzo e lo trascinò in uno dei bagni, chiudendo la porta a chiave e avventandosi sulle sue labbra.Odiava quella situazione.
Odiava Momo che l'aveva trascinato lì dentro.
Odiava quegli schifosi che stavano mangiando con gli occhi il suo Kirishima.
Odiava quello schifo col quale il tizio s'imbrattò i pantaloni.
Odiava le battutine che facevano sul sedere del rosso, nonostante questo fosse a due passi da loro.
Odiava quelle mani che stavano insozzando il fidanzato.
Forse li stava guardando con troppa insistenza, lì, all'in piedi, con le mani strette talmente in pugni, che le nocche erano sbiancate e le unghie stavano affondando nella pelle.
Ma il ragazzo aveva fatto un lavoro magistrale: si era fatto dire quasi ogni dettaglio del loro piano.
Impegnato a carbonizzare quegli ubriaconi con lo sguardo, sussultò quando sentì la stretta del giovane sul suo polso. Lo seguì docilmente, la testa gli girava: non aveva mai provato un'emozione così forte.
Quelle labbra erano così morbide... Ricambiò il bacio come un assetato, infilando le dita tra i morbidi capelli del giovane, facendo danzare le lingue quasi freneticamente.
"Questo lavoro fa schifo." soffiò sulle sue labbra quando si staccarono.
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King Riot 2 ( KiriBaku - Boku No Hero Academia )
FanficStoria scritta a quattro mani con YomyIsayama. Tratto da una role. Sequel di "King Riot" Bakugou e Kirishima lavorano ormai da anni con i pro heroes. Vogliono diventarlo a loro volta, ma non sempre tutto va per il verso giusto... Avvertenza: possi...