Lo seguì con lo sguardo fin quando non sparì dalla visuale.
Forse non doveva fargli notare nulla.
Posò la piccola ormai assopita nel lettino e si gettò supino a braccia aperte sul materasso.
Perché sbagliava sempre?
Avrebbe ripreso a contare prima di parlare.
Aveva detto e fatto nuovamente il gesto sbagliato.
Rifletté per qualche istante, poi preso dal nervoso, si alzò rapidamente ed entrò in bagno, interrompendo il marito che si asciugava i capelli.
Gli prese il viso tra le mani e gli diede un bacio irruento, prolungando il contatto tenendogli il viso fermo.
Purpureo più dei suoi capelli, lo guardò irritato.
“Smettila con questo muso lungo o ti meno. Buonanotte.”
Tornò soddisfatto ed imbarazzato allo stesso tempo in camera, dove si sdraiò e spense la luce.
Cercò di rimanere sveglio per attendere l’altro è stringerlo a sé, ma il sonno ebbe la meglio, finendo addormentato, invadendo la parte del letto del marito.Si bloccò quando vide l'altro irrompere nel bagno, strabuzzando gli occhi quando si scontrò con le labbra del rosso, sbattendo perplesso gli occhi un paio di volte, guardandolo andare via.
Quindi... Non ce l'aveva con lui?
Con un leggero sorriso, terminò di asciugarsi i capelli, per poi infilarsi il pigiama ed andare a letto. Nonostante il buio, distinse chiaramente la figura del marito, stendendosi accanto e appoggiando la testa sul suo petto, cingendogli la vita per stringersi maggiormente.
Era stato stupido, ma ancor più stupido era stato il suo comportamento. Passarono così la notte, col biondo abbracciato al rosso. Si svegliava di soprassalto ogni volta che la piccola piangeva, facendola mangiare, cambiandole il pannolino o semplicemente cullandola. Si addormentò così, con Hikari stesa a pancia sotto sul proprio petto, una mano poggiata sulla schiena della bambina per assicurarsi che non cadesse.La mattina si svegliò per la luce che passava violenta tra la giuntura delle tende e finiva sui suoi occhi.
Osservò meravigliato il marito che dormiva con la piccola in braccio, scattando loro una foto che impostò come nuovo sfondo.
Tirò su le coperte per coprirli meglio e scese a preparare la colazione.
Aggiunse al vassoio anche un post-it con un cuore rosso e un Ti amo, prima di posarlo sul comodino.
Si preparò per andare in agenzia.
Aveva chiesto al Pro Hero di poter fare il turno giornaliero finché il marito non avrebbe ripreso a lavorare.
Dopo un bacio sulla fronte del biondo e uno sulla testa della piccola, uscì di casa di buona lena. Affrontò così la giornata, con il sorriso perenne e gli insulti del marito che ricevette quando in pausa pranzo gli mandò la foto del mattino.
La sera rientrò stanco, come se i due giorni di riposo non fossero mai stati appena trascorsi.
Continuò così fino a quando il marito non riprese a lavorare.
Per la gestione iniziale di Hikari, si erano divisi le giornate in modo che almeno uno di loro potesse essere a casa metà della giornata.
Il rosso si era imposto il turno notturno per permettere al biondo di riprendere anche il controllo dei suoi scansafatiche.
Tra di loro rapidi baci come saluti e saltuari messaggi durante la giornata.
Il primo mese trascorse così, a malapena si vedevano.
Quando ebbe il giorno libero, dimenticandosi della ricorrenza, aveva chiesto a sua mamma di badare alla piccola per potersi riposare.
Aveva chiesto anche al marito se poteva approfittarne, ma in risposta ottenne solo un ”Quegli idioti senza di me non combinano nulla.”
Quindi al rientro del turno, aveva salutato il biondo per poi andare a morire sul letto.Recovery Girl più volte gli aveva suggerito di proseguire le sedute, ma il biondo rifiutò: doveva assolutamente tornare a lavorare, in agenzia c'era bisogno di lui.
Il primo giorno fu il caos: i turni non venivano rispettati, nessuno era dietro alla scrivania a fare il proprio dovere, Kensuke non riusciva a tenere in riga gli eroi né le reclute.
Bastò un unico intervento del Re delle Esplosioni Mortali per rimettere tutti in riga.
In breve, tutto tornò come prima, anche se mancava ancora qualche "pezzo" per via di quei maledetti che erano andati in ferie senza avvisare. Preparò delle lettere di licenziamento per loro e gliele fece trovare sulle scrivanie. Inutili furono le preghiere e gli scongiuri: comportamenti del genere erano inammissibili.
Non avrebbe potuto lasciarli neanche mezza giornata, figurarsi una intera! Avrebbe tanto voluto accontentare il marito, ma avrebbe sicuramente avuto ulteriori problemi.
Una volta a casa, si sorprese di trovare tutto spento. Aveva comprato una torta per il rosso, memore dell'importanza di quella giornata, ma quando salì le scale e lo trovò steso nel letto, s'intenerì, dandogli un bacio leggerissimo per non svegliarlo. Hikari era dai genitori di Kirishima e lì sarebbe rimasta per un altro paio di giorni.
Lasciò il libro che aveva trovato pochi giorni prima in libreria sul comodino. L'avrebbe aperto una volta sveglio.
Non era un comune libro: qualcuno aveva fatto una raccolta delle foto più belle scattate a Red Riot.
La copertina rigida aveva un primo piano del rosso con un ghigno stampato in faccia: avevano reso la maschera lucida, facendola scintillare quando si cambiava angolazione del libro con la luce.
L'aveva comprato con orgoglio, non vedendo l'ora di farglielo scartare, ma alla visione del marito così stanco, non ebbe il cuore di svegliarlo.
Si chinò su di lui, dandogli un leggero bacio sulla tempia con un altrettanto leggero "Ti amo." che gli scaldò il cuore, per poi andare a farsi una doccia per scrollarsi quello stress e quella stanchezza di dosso.
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King Riot 2 ( KiriBaku - Boku No Hero Academia )
FanfictionStoria scritta a quattro mani con YomyIsayama. Tratto da una role. Sequel di "King Riot" Bakugou e Kirishima lavorano ormai da anni con i pro heroes. Vogliono diventarlo a loro volta, ma non sempre tutto va per il verso giusto... Avvertenza: possi...