Concentrarsi sul biondo era la prima cosa che aveva fatto.
Si era anche lasciato trasportare, rendendolo nuovamente suo una sera sul divano.
Si era abbandonato ad ogni gesto ricevuto, anche al semplice sorriso o alla voce calda che gli raccontava della giornata lavorativa o di qualsiasi altra cosa.
Lo amava più di se stesso e con ogni fibra del proprio essere.
Voleva appartenergli di nuovo.
Voleva essere l’unico che lo poteva prendere come meglio credeva, dolce o brutale che fosse.
Sperò con tutto se stesso che non si sarebbe più fermato senza che lo facesse lui.
Sperò che quel capitolo si chiudesse definitivamente con una catena e un lucchetto.
Sperò che il marito capisse che lo amava più di ogni altra cosa al mondo.
E anche se adesso spostava leggermente la testa per lasciargli più spazio, nonostante la maglia del biondo fosse stretta tra i suoi pugni, lui non lo avrebbe respinto.
Non lo aveva mai fatto: aveva solo chiesto aiuto senza dirlo ad alta voce, ma il messaggio era talmente celato, da non essere capito.
Erano cambiati, entrambi, ma erano la famiglia più solida che esistesse: nulla avrebbe più infranto la loro fortezza.Presto la maglia del rosso fu sfilata: troppo ingombro.
Gli baciò il petto, soffermandosi sui capezzoli, sfiorando il busto con entrambe le mani, salendo a cavalcioni sul marito. Avvertiva ancora il tremore che scuoteva il corpo ambrato, ma il biondo s'impose d'ignorarlo: se si fosse fermato nuovamente, Kirishima non avrebbe mai superato quello stato.
Salì poggiando morbidi baci sulla tempia del giovane, mentre le mani continuavano a percorrere e stuzzicare il corpo del marito.
Lo coinvolse in un lungo bacio, dove le loro lingue si scontrarono e rincorsero, mentre una mano pallida s'insinuò nei pantaloni, sfiorando ed accarezzando il membro del rosso da sopra la stoffa dell'intimo.Cercava di rilassarsi il più possibile.
Man mano che il tempo passava, i gesti del marito cancellavano la prepotenza di quella notte.
Un brivido freddo gli aveva percorso l’intero corpo una volta senza vestiti, ma il calore dell’altro lo scaldò subito.
Non poteva tirarsi indietro, glielo doveva: oltre ad essere suo marito, lo aveva aspettato, aveva atteso un suo segnale.
Non gli avrebbe mai fatto del male.
Soffocò in quel bacio le sue paure, i suoi timori, i suoi fantasmi.
Il tempo passava e i ricordi riaffioravano: aveva sperato che col tempo se ne fosse dimenticato o che comunque non avessero prodotto quei tremori che adesso non lo abbandonavano.
La mano sulla sua intimità gli fece stringere le gambe intorno ai suoi fianchi, ma, aggrappandosi al collo del biondo, cercò nuovamente di rilassarsi.
Le prime volte che quel Villain aveva messo le mani su di lui, lo aveva drogato con una qualche sostanza, rendendogli impossibile ribellarsi.
Quella notte, invece, aveva approfittato della sua immobilità causata dalle ferite.
Rideva, lo sbeffeggiava, lo violava.
Bakugou invece lo stava amando: aveva resistito fino a quel momento e avrebbe lottato pur di renderlo nuovamente fiero di lui.
Avrebbe superato anche quest’ultima cosa.
Accennò un piccolo sorriso sulle sue labbra, quasi a rassicurarlo per poter proseguire.
Voleva essere nuovamente suo.
Al diavolo il Villain e quei ricordi: quella sera avrebbe avuto il ricordo di suo marito che lo amava.Sentì il cuore leggero quando lo sentì abbandonare ogni tensione per sospirare.
Un sospiro lieve, quansi impercettibile, ma lo sentì.
Gli sembrava una liberazione.
Continuò a vezzeggiare quel corpo che ne aveva passate tante, proprio come lui, e che finalmente stava riprendendo in mano la propria vita.
"Eijiro..." lo chiamò piano, quasi ad assicurarsi che il rosso sentisse, avesse la conferma di quel che stavano facendo.
Gli tolse lentamente i pantaloni, come se non volesse spaventarlo, per poi togliersi a sua volta la maglietta.
Non voleva in alcun modo far riaffiorare neanche il più piccolo di quei ricordi, prestando particolare attenzione ai dettagli, com'era solito fare.
Una volta senza maglia, si addossò al petto ambrato, facendogli sentire il contatto tra le loro pelli accaldate.
Andava tutto bene, erano loro due e tutto stava tornando alla normalità.
Lentamente scese verso l'inguine, lasciando una scia di baci, finché non arrivò al cavallo: 'se ne prese cura' da sopra il sottile strato di stoffa, per poi rimuoverlo, cominciando a stuzzicare il membro ormai eretto del rosso.
Avrebbe ghignato tronfio al gemito malcelato del marito, se non fosse stato che la causa di quella reazione era il fatto che l'avesse completamente avvolto tra le labbra, facendo lenti movimenti con la testa, pompando leggermente.

STAI LEGGENDO
King Riot 2 ( KiriBaku - Boku No Hero Academia )
FanfictionStoria scritta a quattro mani con YomyIsayama. Tratto da una role. Sequel di "King Riot" Bakugou e Kirishima lavorano ormai da anni con i pro heroes. Vogliono diventarlo a loro volta, ma non sempre tutto va per il verso giusto... Avvertenza: possi...