Il disappunto del distacco dal ragazzo fu chiaramente leggibile sul suo volto.
Si chiese se fossero necessari tutti quei esami, ma gli dissero che gli servivano per ottenere i campioni di DNA necessari da inserire nel feto.
Seguì alla lettera le indicazioni della dottoressa sul medicinale e, come nuovo, si presentò davanti al marito.
Scosse la testa alla domanda e gli diede le chiavi della moto.
"Già sistemato tutto." lo informò ridacchiando.
"Ci sarà stato un motivo se ho ritardato dal venir a salvare la Principessa nella torre."
Ed ora eccolo che sfrecciavano per le vie della città fin davanti a casa.
"Bentornato a casa." gli disse allargando le braccia con un sorrisone."Sei un cretino." rise dandogli un leggero scappellotto.
Lungo il percorso l'informò che l'ospedale l'avrebbe presto chiamato per fare la fatidica operazione. Bakugou non vedeva l'ora: sarebbe uscito di casa con in grembo una creatura che non sentiva sua per poi tornare a casa con il figlio suo e di Kirishima.
Il loro bambino.
La loro famiglia.
Appena mise piede nella nuova casa, si stiracchiò, allungando le braccia verso l'alto.
Si rilassarono sedendo sul divano, accoccolati l'uno all'altro, gustandosi appieno ogni momento della reciproca compagnia.
Prima che se ne potessero rendere conto, fece buio e i loro stomaci brontolarono.
"Ti va del cinese?" propose il biondo. Si sarebbero fatti portare direttamente a casa la cena."Certo che quando ci si rilassa, il tempo vola." borbottò per poi caricare di stupidi rimproveri Chrono.
Facendo un sospiro, si distaccò dal ragazzo per prendere il telefono nella giacca e tornare mentre ordinava.
"Ah no! Aspetti! A questo indirizzo." disse imprecando per aver dato l'indirizzo della casa vecchia.
Una volta terminata la chiamata, si riaccoccolò al ragazzo, avvisandolo che potevano rimanere a rilassarsi ancora un'ora prima di cena.
"Ora va decisamente meglio." mugugnò accarezzandogli la nuca.Sospirò a quel contatto, sentendo il proprio corpo quasi sciogliersi sotto i tocchi dell'altro.
Quel giorno il tempo aveva deciso di trascorrere fin troppo in fretta perché, quando a Bakugou sembrò che fossero passati solo cinque minuti, il campanello bussò. Sbuffando, si alzò andando ad aprire. Il fattorino fu sorpreso di trovarserlo davanti, gli dette la busta con mani leggermente tremanti, chiedendo timidamente un autografo, imprecando perché si era appena reso conto che non avesse nulla per poter far scrivere l'eroe.
Questi sbuffò, entrando in casa, per poi uscire qualche secondo dopo con un foglio firmato, sbattendoglielo quasi in faccia.
Il fattorino non dette peso alla porta pressapoco sbattutagli in faccia, andandosene al settimo cielo. Iniziava a piacergli quel lavoro.
Impiegò poco il biondo ad apparecchiare e mettere la cena sul tavolo, attendendo il marito per accomodarsi.Lo seguì con lo sguardo tutto il tempo.
Gli sembrava diverso.
Mediamente avrebbe imprecato contro il fattorino di non stressare è che era fuori orario di lavoro, oltre a dirgli di non accennare in giro che lì abitavano loro.
Accennò uno sbuffo di risata, ricomponendosi con un colpo di tosse all'occhiataccia ricevuta, mente si sedeva a tavola.
"Parlando di cose serie: i mobili di questa casa non mi piacciono molto. Domani andiamo a sceglierne qualcuno degno di noi. Troppo verde e azzurro. Già mi immagino la sala con il divano rosso a penisola e i cuscini arancio."
Non durò molto la sua serietà: poco dopo aver iniziato a mangiare, quasi si soffocò con il boccone per la ridarella.
"Hai firmato King Riot." disse dopo aver bevuto un sorso d'acqua e tirato un sospiro per l'esofago finalmente libero.Per poco non si strozzò a sua volta: "Che cazzo dici?!"
Non s'era minimamente accorto d'aver ormai adottato quel nome. Quella che era partita come un'idea buttata così, adesso era diventata parte della loro quotidianità con una naturalezza che quasi spaventava il biondo.
"Comunque il divano rosso fa cagare." borbottò. "Meglio sabbia o cremisi."
Era indubbio il fatto che Bakugou, figlio d'arte, avesse più buongusto di tutti i suoi ex compagni di classe messi insieme.
Si sedettero e mangiarono con tranquillità, il giovane pro hero guardava di tanto in tanto il marito, come ad assicurarsi che fosse davvero lì e non fosse l'ennesimo sogno.
Una volta terminato si alzò, andando a lavare i piatti, sentendosi finalmente in pace.
Si poteva dire davvero che aveva tutto.
E niente e nessuno avrebbe più minacciato quella felicità tanto faticata.
STAI LEGGENDO
King Riot 2 ( KiriBaku - Boku No Hero Academia )
FanfictionStoria scritta a quattro mani con YomyIsayama. Tratto da una role. Sequel di "King Riot" Bakugou e Kirishima lavorano ormai da anni con i pro heroes. Vogliono diventarlo a loro volta, ma non sempre tutto va per il verso giusto... Avvertenza: possi...