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Il corridoio era deserto.
Giusto qualche luce per tenerlo illuminato, ma il fondo era buio.
Continuava a guardare la porta della sala operatoria con insistenza, quasi a perforarla con lo sguardo.
Ci stavano mettendo decisamente troppo per far nascere un bambino.
Si fece cogliere dall'ansia ed iniziò a torturarsi le mani e il labbro inferiore.
Nessuno che gli dicesse qualcosa.
Dopo un tempo infinito, un uomo in camice bianco uscì, asciugandosi la fronte imperlata.
Subito gli corse incontro, chiedendo notizie di suo marito e della creatura.
"Mi dispiace." iniziò l'uomo in visibile dispiacere.
"La placenta si è indurita, attaccandosi agli organi interni del ragazzo. Non siamo riusciti a salvarli."
Aprì gli occhi, mettendosi a sedere.
Fiato corto, sudato, occhi fissi verso il vuoto.
Realizzò di essere a casa dopo qualche attimo, scoprendosi il viso rigato dalle lacrime.
Osservò il ragazzo accanto a sé che dormiva placidamente e tirò un sospiro di sollievo.
Era quasi ora di cena e si alzò.
Si concesse una lunga doccia prima di preparare cena.
Lo avrebbe ripreso: poteva anche rimanere a dormire sul divano.
Scosse la testa internamente: il marito sapeva quanto poteva spingersi, no?
"Katsuki, è pronta cena." gli sussurrò dolcemente, accarezzandogli i capelli.

Non si era minimamente reso conto dello stato d'animo del marito, continuando placidamente a dormire.
Quando sentì quella voce e quel tocco così gentili, si svegliò lentamente, mugugnando. Schiuse pigramente gli occhi, impiegando un po' per mettere a fuoco il rosso, per poi passargli un braccio dietro al collo, tirandoselo addosso: "Buon..." s'interruppe. Che ore erano? Era sera? Notte? Giorno?! Merda, continuava a dormire e non riusciva più a regolarsi. "Ciao." sbuffò una risata, la voce arrochita dal sonno.
Gli schioccò un bacio sulla coda dell'occhio, per poi lasciarlo andare ed alzarsi, stiracchiandosi.
Scesero al piano sottostante, prendendo a mangiare poco dopo, anche se il biondo era leggermente disturbato.
"Cominciamo con le nausee?" pensò borbottando, ostinandosi a mangiare ciò che aveva preparato con tanta attenzione il marito.

Forse non era condito bene?
Forse aveva sbagliato la cottura della carne?
O forse era ancora pieno per il pranzo abbondante?
Eppure aveva pensato a semplici fettine di carne con L'insalata per cena.
"Non ti piace?" chiese quasi titubante.
Poi prese coraggio e affrontò il discorso.
"Non credo che riusciresti a lavorare tranquillo in ufficio. Potresti usare lo studio qui e lavorare da casa. Per il telefono, andrò domani ad attivare una linea fissa e dirò a Kensuke di inoltrarti qui le chiamate, così non avresti nemmeno distrazioni e non dovresti dar spiegazioni. Voglio che questa cosa rimanga solo tra pochi. Non avresti pace se si venisse a scoprire cos'è successo."
Parlò in tutta calma, cercando di usare parole che gli facevano trasparire sia il suo stato d'animo e sia farlo ragionare senza irritarlo.
"Non ti reggi in piedi." aggiunse leggermente preoccupato.

Il bello era che ci stava anche riuscendo, a convincerlo senza irritarlo, ma quell'ultima uscita gli provocò un moto stizzito per poi sbottare un acido "Sto bene."
In realtà il marito aveva completamente fatto centro: era incredibilmente stanco, non avrebbe potuto affrontare missioni o ronde e per di più si appisolava ogni volta che ne aveva l'occasione.
Quello non era essere eroi.
Ma il biondo non sapeva come fare ammenda.
Forse era la gravidanza? Se adesso gli causava questi problemi, cosa sarebbe accaduto quando sarebbe progredita?
Sospirò pesantemente, passandosi le mani sul viso, annuendo: "Lavorerò da casa. Non voglio rotture di palle dai giornalisti." acconsentì.

Il suo viso si illuminò, alzandosi di scatto dalla sedia e sporgendosi verso il marito.
"Mi occuperò di tutto io! Farò in modo che non ti manchi nulla! Cosa ti serve? Fammi una lista e domani mattina provvederò."
Aveva ancora qualche giorno di riposo prima di tornare a lavorare.
Avere qualcosa che lo impegnava gli faceva sentire meno il peso di stare in panciolle.
"Ti creerò un ufficio degno di un vero Re." disse poggiando le mani sui fianchi e gonfiando il petto.
"La miglior base segreta!"
Scoppiò a ridere subito dopo.
"Per giustificare la tua assenza, chiederò a Fat di inventarsi qualcosa con i giornalisti. Tipo che siccome io non posso partecipare ancora attivamente, avete creando un gemellaggio e stai svolgendo indagini all'estero. Dovrebbe funzionare."

King Riot 2 ( KiriBaku - Boku No Hero Academia ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora