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Benché si fosse svegliato all’alba, abituato agli orari dell’ospedale, si sentiva riposato.
Si concesse di osservare il viso del ragazzo accanto per qualche istante: non poté fare a meno di chiedersi come si era procurato quelle cicatrici.
Specialmente quella sul sopracciglio.
Silenziosamente scivolò dal letto e riprese le sue abitudini: andò a correre, si fece una rapida doccia e preparò i pancakes con il cappuccino.
Tempestivamente rispose al telefono del marito, evitando che la suoneria suonò a lungo dal svegliarlo.
Sospirò internamente per la chiamata: due eroi non sapevano come gestire una coppia di anziani che avevano smarrito il santino nel portafoglio.
Diede un paio di direttive al telefono, seguendo la cosa fino a quando, dopo una decina di minuti, trovarono l’oggetto smarrito pizzicato tra le monete.
Si chiese quali tipi di eroi fossero quelli per non sapersela sbrigare da soli in una faccenda del genere.
Ora iniziava a capire anche lo stress del biondo: era circondato da incapaci.
Entrò in camera e si sedette accanto al ragazzo, posando il vassoio sul comodino e iniziando a dargli dei piccoli baci sulla guancia.
“Buongiorno.” sussurrò accennando un sorriso.

Aveva dormito talmente bene, talmente profondamente, da non essersi accorto di nulla. Ai tocchi e al sussurro del giovane, mugugnò, faticando ad aprire gli occhi.
Quando finalmente li aprì, con un tuffo al cuore ebbe la conferma che il marito era finalmente lì con lui. Erano stati i due mesi e mezzo più lunghi della sua vita.
Si stiracchiò come un gatto stando steso, per poi tirarsi su a sedere, sbadigliando, strofinandosi gli occhi.
Intontito, guardò distrattamente il vassoio sul comodino. Gli sfuggì un sorriso, voltandosi nuovamente verso Kirishima, allungandosi per dargli un leggero bacio: "Mi sei mancato."
Cosa sono tutte quelle smancerie, Katsuki? Torna in te!
Si riprese mentalmente, ma si auto-ignorò, godendosi quelle attenzioni che tanto gli erano mancate e che gli facevano capire che Kirishima era sempre stato lì, anche se in maniera silenziosa.

Arrossì leggermente annuendo, mentre sistemava il vassoio tra di loro e iniziavano a mangiare.
Quanto era bella la quotidianità?
Se si facevano le stesse cose, ogni giorno, per la persona amata, era una cosa bellissima.
Ovviamente finché si ottenevano sorrisi in cambio.
“Oggi starai via tutto il giorno?” domandò posando la tazza ormai vuota.
Non aveva grossi impegni: la settimana successiva poteva riprendere gli allenamenti, per quella settimana aveva solo due cose in programma: farsi la tinta ed aiutare il biondo a riprendersi.
“Perché non ti prendi un paio di giorni di riposo? Potremmo stare un po’ insieme e ti riprenderesti.” provò a proporre incerto.

Il sospiro sconsolato del giovane gli fece intendere chiaramente che non era possibile.
Bakugou avrebbe davvero voluto accontentarlo, ma in quei giorni stavano ultimando i preparativi per l'apertura della King Riot.
Scosse la testa: "Vorrei, ma non posso ancora. Ci sono delle cose che devono essere ultimate. Conto di finirle per oggi, così domani sono tutto tuo." accennò un ghigno malizioso, dandogli poi un bacio e voltarsi per prendere il telefono, non trovandolo: "Ma che...? Credevo d'averlo messo qui." scrollò le spalle, alzandosi.
Si chinò sul rosso, sollevandogli il viso con un dito: "Mi piacerebbe proprio trovare un dolce con la panna." frecciò, sperando internamente che il marito cogliesse l'allusione.
Già immaginava la scena e un brivido gli percorse la spina dorsale.
Si vestì rapidamente, informando il ragazzo che alle due avrebbe terminato il turno e che per quel giorno se la sarebbero sbrigata quegli incompetenti dell'agenzia.
Piu volte si era chiesto Best Jeanist con quale criterio scegliesse gli eroi da assumere, senza tuttavia trovarvi risposta.
A parte lui, ovviamente. Era il numero uno, ovvio che l'avrebbero voluto tra le proprie fila!

Sospirò internamente e gli porse il cellulare prima che uscisse dalla porta.
“I tuoi collaboratori sono stupidi.” disse lasciandogli un rapido bacio e andando a sistemare la camera.
Era veramente così impegnato da non potersi prendere qualche giorno di riposo?
Sapeva perfettamente che l’orario indicato dal biondo non sarebbe stato rispettato.
Occupò la maggior parte della mattinata a pulire casa, fare il bucato e la spesa.
Poi andò a farsi la tinta e decise di tagliarsi un po’ i capelli, corti dietro.
Si concesse pranzo fuori e andò al centro commerciale, dove trascorse tutto il pomeriggio tra compere.
Aveva bisogno di distrarsi, di reintegrarsi con le persone vere.
Prima di tornare a casa passò in Agenzia da Fatgum per chiedergli se poteva utilizzare la palestra per allenarsi dalla settimana successiva e infine tornò a casa prima di cena, con una torta panna e fragole.
Come volevasi dimostrare, il marito non era rientrato.
Preparò cena e si mise sul divano ad attenderlo, finendo poi per mangiare solo e addormentarsi sul tavolo per l’ora tarda.
Iniziava a detestare quella situazione.

King Riot 2 ( KiriBaku - Boku No Hero Academia ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora