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Al richiamo si riscosse ed entrò sedendosi di fronte al ragazzo.
“Dopo andiamo a prenderci quella crostata all’arancia che ci piace: sono immangiabili.” disse prendendo un pezzo di frittella e vedendo come si sgretolava dalla forchetta.
“Il Re dovrebbe tagliargli la testa.” ridacchiò cercando di tirare su quei morali troppo a terra.
“Ho chiamato Recovery Girl: ci aspetta oggi pomeriggio. Quando te la sentirai, andremo lì e ne parleremo. Sempre se vuoi.”
Non doveva avere segreti.
“Ho chiesto a lei se ci fossero soluzioni, ma meglio parlarne dal vivo che al telefono. L’unica plausibile è provare a togliere i geni del Villain dal bambino, ma non è detto che funzioni. Le altre soluzioni invece mi sembrano troppo eccessive ed ho i brividi a pensarci.”
Posò la tazza ormai vuota con una smorfia di disgusto, e lo guardò posando una mano sulla sua.
“Qualunque cosa la affronteremo come solo King Riot farebbe.” finì sorridendo.
Sperò che l’allusione marcò il suo rimanergli affianco sempre.

Annuì, accennando un sorriso.
Sempre insieme.
Erano una famiglia, non avrebbero più dovuto avere segreti.
Il disgusto gl'impedì di continuare la colazione, quindi, dopo aver posato la forchettina sul vassoio, sollevò lo sguardo, convenendo che fare colazione fuori sarebbe stata una buona idea.
In breve terminarono di prepararsi ed uscirono, portando sempre con loro la busta con le loro figures posizionate con cura.
Mangiarono di buona lena, più per sfuggire agli sguardi delle persone che altro.
Avrebbero trascorso la mattinata a fare passeggiate, mentre il pomeriggio sarebbero andati da Recovery Girl.
Bakugou era nervoso: se non avessero potuto far nulla e avesse dovuto portare a termine quest'assurda situazione, come avrebbe fatto? Sarebbe riuscito ad amare quel bambino, sapendo com'era stato concepito?
Avrebbe voluto dimenticare tutto quel che era accaduto. Come aveva potuto soccombere a quei maledetti quirk?!

Per quanto si stesse sforzando, sembrava che sbattesse continuamente contro un muro.
Troppo presto.
Non poteva pretendere che il biondo tornasse ad essere suo marito da un giorno all’altro, ma presto si rese conto che nemmeno fare lo stupido serviva a far sorridere nuovamente il ragazzo.
Erano passati in un’agenzia immobiliare per chiedere informazioni su alcune case, poi avevano prenotato una stanza in un albergo che si potesse chiamare tale, giri nei negozi per comprarsi da vestire e infine un telefono nuovo per Bakugou.
Gli iniziò a mandare ogni foto che aveva di loro e poi lo condusse davanti ad un ristorante.
“Mi assicurerò che non mettano della salsa piccante.” rispose allo sguardo interdetto dell’altro, prima di trascinarlo dentro al ristorante messicano.

Si fece trascinare nel ristorante, sentendosi leggero. Pur di tirarlo su, l'aveva portato a mangiare qualcosa che non gradiva. Abbozzò un sorriso intenerito: ecco l'ennesima dimostrazione dell'amore nei suoi confronti.
Si sedettero e quando arrivò la cameriera, il biondo la osservò avvampare quando capì chi erano, per poi balbettare e chiedere timidamente loro un autografo.
Quando li vide acconsentire, s'illuminò, correndo via a prendere una loro foto.
Perché la tipa aveva una loro foto appresso...?
"Ho comprato questa foto stamattina, meno male che non sono passata a casa a posarla!" si mosse sul posto, leggermente a disagio. "Sono una vostra fan... Spero che vi riprendiate, siete bellissimi insieme." s'inchinò per poi correre via, mettendo 'in salvo' la foto autografata.
Con il cuore più leggero, dimentico finalmente del cambiamento del proprio corpo, il biondo si sedette meglio, attendendo il piatto tanto detestato dal marito.

“Non vedo l’ora di riprendere gli allenamenti: devo ancora batterti.” buttò lì, avventandosi poi sul bicchiere d’acqua.
Per divertire il marito, aveva preso il suo stesso piatto: si sentiva come se fosse dentro un vulcano.
Dopo un po’ cedette e andò in bagno a sciacquarsi il viso.
Tornò quasi sudato, nonostante la stagione non fosse ancora perfettamente primaverile.
“Come fai a mangiare questa cosa?! Potresti portartela come scorta come fa Tamaki con il cibo.”
L’incontro con la cameriera aveva risollevato lievemente il morale del biondo.
Non tutte le speranze erano perdute, quindi una volta finito pranzo, optò per andare in gelateria, dove gli mostrò fiero il nuovo gusto, nonché specialità: King Riot, un mix di arancia e fragola.
“Due coni grandi con quei gusti!” esclamò senza dar possibilità al marito di scegliere.
Gli porse il cono e lo trascinò sulla loro panchina, dove prese ad armeggiare con il telefono e scattare una buffa foto mentre cercava di dare un bacio sulla guancia all’altro, dopo essersi impiastricciato le labbra di gelato.
Scoppiò a ridere mostrando lo scatto all’altro.
“Degno di te.”

King Riot 2 ( KiriBaku - Boku No Hero Academia ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora