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Posò il biberon vuoto, notando che la piccola si era assopita nuovamente.
Delicatamente la mise nel lettino, coprendola e lasciandole un dolce bacio sulla fronte.
Si stava prendendo del tempo per rispondere.
Si portò davanti al marito, osservandolo serio ed allungandogli una mano.
“A patto che non mi fai fare promesse che non riuscirò a mantenere.”
Non voleva essere costretto a dar precedenza al lavoro piuttosto che alla sua famiglia.
Lui voleva proteggere la loro felicità, la loro vita, il loro amore.
Ultimamente con i suoi impegni aveva probabilmente dimostrato al marito di non amarlo o di essersi quasi disinteressato a lui, ma ogni millesimo di secondo che passava, i pensieri del rosso erano rivolti al biondo.
“Ti amo troppo, non riesco a dirti di no.” aggiunse sorridendo appena, mentre le guance si tinsero di un leggero rossore.
Forse era troppo tempo che non gli diceva quelle due parole che mandavano entrambi sulla luna.
Troppo incentrato sul salvaguardare la loro felicità che aveva rischiato di allontanare il marito da sé.
Sapeva che non sarebbe andato tutto bene, sapeva che avrebbero comunque sofferto, ma finché il sole splendeva, gli sarebbe bastato per andare avanti.
Quel sole, rappresentato solo da una persona, gli scaldava il cuore con la sola presenza. Avrebbe fatto sì che quella luce accecasse ogni cosa esistente.
Non lo avrebbe perso. Ammaccati, ma sarebbero tornati a casa.
Insieme.

Sbuffò una risata, stringendo quella mano, esattamente com'era successo quando avevano quindici anni, quella maledetta sera a Kamino in cui chiunque aveva dato per spacciato il biondo: "Ti ho solo chiesto di proteggere nostra figlia." rimbeccò, deciso.
Si alzò, guardando con occhi sottili il giovane: "Non puoi lanciarmi queste dichiarazioni e poi fare finta di nulla." lo riprese bonariamente, cingendogli il collo con le braccia, addossando il proprio corpo a quello del rosso, poggiandogli un lieve bacio sulle labbra.
"Vinciamo questa guerra." gli disse graffiante, risoluto. "E viviamo la nostra vita. Con Hikari. Nessuno la toccherà. Non lo permetterò." sbuffò una risata, poggiando la fronte sulla tempia del marito, correggendosi. "Non lo permetteremo."
Era così bello parlare al plurale... Perché erano tornati a considerarsi persone singole e non un incastro perfetto?
Bakugou amava Kirishima con ogni fibra del suo essere e viceversa. Il troppo amore aveva generato delle incomprensioni.
Non sarebbe più accaduto.
Si sarebbero goduti la vita.
Ma prima dovevano sbaragliare quegli idioti che avevano deciso che era il momento giusto per rovinare loro i piani.

Gli si appoggiò con il mento accanto alla spalla e posando le braccia sul suo petto.
Quel lieve bacio, quel contatto stretto, quelle parole.
Forse i suoi capelli erano meno rossi del suo viso.
Cercò di sfuggire al suo sguardo.
Non era la prima volta che lo riduceva ad un pomodoro, ma era passato troppo tempo dall’ultima volta che aveva percepito le farfalle nello stomaco.
E proprio perché si era nuovamente ricreata in lui la ragazzina alla prima cotta, che si scostò delicatamente con un “Forse è meglio che vada a prepararmi.” balbettato.
Era cambiato tanto, il biondo.
Una volta pensava solo ad essere il primo nelle classifiche nazionali, ad essere il migliore, a non aver bisogno di nessuno al suo fianco e soprattutto non sapeva amare.
Ora con il rosso si lasciava andare alle più disparate affermazioni e a gesti inaspettati.
Lo aveva amato perennemente imbronciato e lo amava tuttora che gli riservava attenzioni.
Avrebbe amato ogni sfaccettatura di quel ragazzo, sempre.
Tuttavia la situazione non era loro favorevole.
Si era domandato più volte se avesse fatto bene ad aggiornarlo di ogni cosa e se il marito ostentasse determinazione solo perché gli era crollato miseramente davanti.
Strinse fra le mani i metalli appesi al collo, un gesto senza motivo, quasi a sentire Bakugou più vicino: nonostante i suoi sforzi, lo vedeva come se camminassero distanti, uniti da un filo rosso teso.
Se il filo si fosse spezzato, ne sarebbe stato l’artefice.
Doveva renderlo indistruttibile, ma non sapeva come fare.
Silenziosamente salì al piano superiore ed iniziò a prepararsi, in modo che potesse poi aspettare il risveglio della piccola già pronto.
Una volta terminato, tornò accanto al lettino, annunciando al marito di aver terminato e che il bagno era a sua disposizione.

King Riot 2 ( KiriBaku - Boku No Hero Academia ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora