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Chiuse gli occhi assaporando quel contatto sul suo viso e accompagnandone il movimento con la testa.
Delicatamente si abbassò per poggiarsi a lui e nascondere l’imbarazzo.
Si era comportato come un animale.
Non era propriamente da lui.
Aveva solo assecondato una richiesta.
“Ti andava bene... così?” chiese quasi sussurrando.
Voleva solo che stesse bene.
Sperò che fosse soddisfatto.
Non riusciva a sopportare il contrario.
Si sollevò rapidamente sulle braccia per poi fiondarsi su quelle labbra che tanto amava.

Non ebbe il tempo di rispondere, che si trovò le labbra coperte dalle sue.
Passò le dita tra i loro ventri, raccogliendo del seme, per poi scivolare verso le proprie natiche per raccoglierne altro, ma notò che il rosso era ancora in lui.
Portò la mano sporca accanto ai loro visi, richiamando così l'attenzione del marito: "Tu che dici?" chiese sornione.
Gli era piaciuto eccome. Quella foga, quella fame, gli avevano fatto capire che Kirishima aveva il bisogno di sfogarsi. Quello era un piacevole modo per farglielo fare.
Si portò le dita sporche alle labbra, leccandole come fossero un gelato, guardando il ragazzo con sguardo affilato.
Avrebbe potuto far di lui quel che voleva. Prima Kirishima si era sforzato di fare qualcosa che in quel momento Bakugou non era in vena di fare, per questo non era riuscito a godere appieno di quel trattamento.
Probabilmente avrebbe comprato delle corde, così l'altro si sarebbe sfiziato ancor più.

Agì d’istinto e prese a leccare l’altro lato di quelle dita, per poi scivolare in basso, uscendo a lui, e iniziare ad assaporarne ogni goccia presente sul ventre del marito.
Il sapore di Bakugou.
Non soddisfatto, prese a leccargli anche l’intimità: non doveva rimanerne nemmeno una goccia.
Perverso?
Per quanto lo nascondesse, era impossibile non cedere a quella malizia.
Bastava poco per accendersi, quasi impossibile spegnersi.
“Quindi la prossima volta sarò il tuo giocattolo.” disse ridendo, cercando di calmarsi.

Si ritrasse appena, leggermente infastidito: l'amplesso era stato talmente travolgente, che in quel momento era sensibile anche solo agli sfioramenti.
"Giocattolo"?
Non capiva il perché di quell'analogia, ma decise di lasciar correre quando vide che il rosso aveva il sorriso stampato in viso.
Annuì, cingendogli il collo con le braccia, avvicinandolo a sé, le gambe strette appena contro i suoi fianchi, sussurrandogli all'orecchio, ghignante: "Mi divertirò parecchio."
Lo scostò da sé giusto il necessario per poterlo guardare negli occhi, sorridendo furbo.

Ci mise un attimo a capire cosa avesse detto e la risposta del marito.
Forse il colore dei suoi capelli erano di un colore più spento rispetto a quello del suo viso.
Trasalì in totale imbarazzo, scostandosi dal ragazzo e mettendosi una mano davanti alla bocca.
Le parole erano uscite dalla sua bocca senza controllo.
Voleva dirgli tutt’altra cosa, ma il contesto gli aveva sconnesso totalmente la mente.
Iniziò a dire frasi senza senso, cercando di rimediare, ma sapeva perfettamente che era inutile.
Ormai aveva parlato.

La risata nella quale scoppiò il biondo fece rilassare il rosso.
Era buffo quando iniziava a balbettare e non riusciva più a mettere un paio di parole in fila.
"Dovresti vedere la tua faccia!" esclamò ilare, poggiando una mano sullo stomaco, i muscoli che si contraevano per le risate.
Gli prese rapidamente il viso tra le mani e se lo portò alle labbra, baciandolo nuovamente, trovando la bocca del giovane già aperta per la sorpresa.
Non importava quante volte si baciassero, non si sarebbe mai stancato.

Forse era una delle rare volte che lo vedeva ridere in quel modo.
Ne rimase incantato: era bello vederlo ridere.
Amava la sua risata.
Amava ogni cosa gli appartenesse.
Quel bacio fu inaspettato e la presa al suo viso non gli diede modo di interromperlo.
Non che volesse, ma doveva: presto si ritrovò senz’aria e prese a battere una mano sul materasso, diventando violaceo.
Prima o poi lo avrebbe ucciso.
Almeno sarebbe stata una dolce morte.

King Riot 2 ( KiriBaku - Boku No Hero Academia ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora