Capitolo 68

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Capitolo 68

(Suggerimento Musica: How You Remind Me by Nickelback)

-Allison?- mi chiamò Niall.

Quel messaggio mi aveva congelata facendomi venire un groppo allo stomaco.

Era diventato tutto più caldo e pesante, il clima, la musica, il mio corpo...

Strinsi il telefono tra le mani prima di alzarmi bruscamente dal divano.

Finì tutto ad un sorso il mio drink prima di appoggiarlo duramente sul tavolino.

-Hei, Cos'è successo?!- la voce di Niall mi fermò -S-stai bene?- alzai il telefono verso di lui, mostrandogli il motivo del mio disagio.

-No Niall, I'm not fine at all- la rabbia mi attraversò il corpo al solo immaginarmi il peggio.

-Oh- gemette. Mi guardò compassionevole per poi abbassare lo sguardo.

Mi girai cominciando a camminare verso le scale sapendo che prima dovevo superare un sacco di gente ammassata.

Mi afferrò la mano facendomi girare verso di lui.

-T-ti accompagno- mormorò raggiungendomi.

Non glielo negai. Non ne avevo la forza. L'unica cosa che volevo era sapere che tutto era solo uno scherzo, uno scherzo di brutto gusto.

Pov's Ashton

Aprì la porta.

La stanza era illuminata, ma apparentemente vuota, il letto matrimoniale con coperte minimamente stropicciate e le pareti bianche e vuote mi fece percepire che forse era una stanza per gli ospiti.

Entrai all'interno, cercando qualcuno che, probabilmente, non c'era.

Il mio corpo si bloccò quando sentì la porta chiudersi alle mie spalle.

Il brivido mi percorse la schiena al pensare che, forse, non era Allison.

-Sai Ashton, da quando ti ho visto, settimane fa, mi sono sempre chiesta cosa ci hai trovato in lei...Cos'ha lei che io non ho?- la sua voce diventò più chiara man mano che si avvicinava alle mie spalle.

Non riuscivo a girarmi, avevo come i piedi inchiodati al pavimento. Ma non avevo bisogno di girarmi. Sapevo chi era.

-Cosa ti dà lei che io non ti posso dare,mh?- la sua mano prese il mio braccio, girandomi verso di lei.

Il respiro mi si fermò in gola.

È solo adesso potevo sentire come l'alcol girovagava per ogni singola parte del mio corpo.

I suoi lunghi capelli biondi non riuscirono, sfortunatamente, a coprire il suo corpo, che era solo coperto dalla sua rossa biancheria intima.

Il vestito rosso era ai suoi piedi mentre il suo sguardo persuasivo era inchiodato sui miei occhi.

Era troppo vicina. E non so per quanto riuscirò a resistere, soprattutto adesso che non ho il mio corpo sotto controllo, che potrebbe perdere il senno della ragione a causa dell'alcol.

Le sue dita giocherellarono con il bordo della mia maglietta, prima di arrivare al cavallo dei miei jeans.

Gli afferrai le mani impedendogli di continuare il suo movimento.

-Non cercare di resistermi Ashton. So che ti piace- sussurrò togliendo le mie mani dalle sue con troppa facilità.

Mi slacciò il bottone e sentì come se qualcuno avesse spento l'interruttore. E, cazzo, non potei più ragionare.

Troppo ubriaco per pensare e troppo ubriaco per capire, che era ritornato il vecchio Ashton.

Ma lei lo avevo capito.

Attaccò le nostre labbra tenendomi fermo per la nuca mentre infilò una mano nella mia maglietta.

La sollevai per i fianchi quando sentì la sua lingua a contatto con la mia.

Andai verso il letto, facendola sedere. Mi tolse la maglietta attaccandomi di più alle sue labbra, costringendo il mio corpo a mettersi sopra di lei mentre si stendeva velocemente sul letto.

Strinse i miei capelli quando avvicinai le mie mani ai suoi slip.

Mi fermai. Odio quando mi tocca i capelli.

Deglutì nel captare quello che stavo facendo scuotendo la testa mentre mi allontanai dal suo corpo. Merda.

-Ashton-

-Zitta, cazzo! Questo non doveva succedere- mi passai una mano tra i capelli cercando con lo sguardo la mia maglietta.

-Ashton- mi fermai.

Questa volta non era stata Madison a parlare.

Trouble || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora