Capitolo 89

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Capitolo 89
(Suggerimento Musica: Monster "Remix" By Meg & Dia)

Pov's Allison

Il ragazzo continuava a riempirmi il bicchiere e il mio corpo non riusciva a farne a meno di continuare a bere.

Volevo liberare la testa dopo due settimane di stress e ansie.

I ricci scuri gli ricadevano sulla fronte, era impossibile non guardare i suoi occhi, così verdi, così chiari ma nello stesso tempo così oscuri.

Nascondeva i suoi demoni lì dentro, nello sguardo duro e nei lineamenti soffici.

Cercavo compagnia, e mentirei se dicessi che ho non accettato la sua perché per un brutto scherzo del destino i ricci mi sembravano così famigliari.

-Io ti ho detto il mio ma tu non mi hai ancora detto il tuo nome, ragazzo dagli occhi verdi- Risi senza motivo mentre finì tutta la vodka.

Lo sguardo duro si ammorbidì, sorridendo appena.

-Harry, Harry Styles- mormorò prima di portarsi il bicchiere alla bocca.

Il suoi occhi mi guardavano senza espressioni, sapevo che aveva alzato un po' troppo il gomito, ma a differenza di me lo riusciva a nascondere per bene.

-Perché mi guardi così?- ridacchiai sentendo le guance riscaldarsi sempre di più.

-Mi ricordi qualcuno- si giustificò.

-Anche tu- aggrottò le sopracciglia alla mia affermazione.

-Chi?- i ricordi di Ashton si fecero chiari in me, ero ubriaca, ma non tanto da dimenticare.

Alzai lo sguardo verso il ragazzo, si assomigliavano, sì, ma non erano uguali, e solo uno mi aveva rubato il cuore.

-Devo andare- per qualche motivo mi sembrava star tradendo Ashton, anche se mi ero solo limitata a parlare con il ragazzo difronte a me.

-Hei, che succede?- chiese preoccupato fermandomi da un braccio quando cercai di scendere dallo sgabello - ho detto qualcosa che non va?-

-No, voglio semplicemente andarmene- dissi spostando la sua mano dal mio braccio.

Mi guardai intorno, Sara era sparita tra la gente ed io volevo andare a casa.

Volevo molte cose e tra queste c'era anche Ashton.

Quando scesi dallo sgabello sentì il corpo in confusione, non riuscivo a vedere tutto perfettamente e la musica era troppo alta per ascoltare i miei pensieri.

La pelle d'oca ricoprì il mio corpo nel sentire qualcuno prendermi la mano.

-Resta- le parole dure erano fredde contro il mio orecchio.

La mano mi fece girare velocemente scombussolando ancora di più la mia testa.

Il ragazzo mi cinse duramente i fianchi sovrastandomi con la sua altezza.

-Ti prego, resta- alzò il mio mento avvicinando le labbra verso le mie, girai di scatto la testa sentendo le morbide labbra sfiorarmi la guancia.

Allentò la presa a quel gesto, il mio corpo traballante lo spinse via.

-Che cazzo ti prende?- gli urlai vendendo come i suoi occhi vuoti mi scrutavano.

Socchiuse le labbra per poi prendermi duramente il braccio.

Cercai di liberarmi, ma questo lo fece arrabbiare di più.

Le mie grida non si sentivano e il bruciore al braccio diventava sempre più lancinante.

Le luci abbaglianti del bagno mi fecero strizzare gli occhi per poi gemere al contatto con il muro freddo e la mia schiena.

Un gridolino abbandonò le mie labbra a quel dolore, mi tappò la bocca con una mano quando cercai di gridare.

-Sei così bella, Sammy-la voce roca mi fece formicolare il corpo.

Le lacrime amare si lasciarono andare quando si slacciò i pantaloni, le lunghe e ruvide dita toccarono la pelle nude delle mie cosce mentre sentivo il suo respiro pesante sul mio collo.

Si liberò da un urlo quando i miei denti ferirono la sua mano.

La massaggiò leggermente, il mio corpo debole e stanco fu colpito prima di cadere a terra.

La porta si spalancò ma i miei occhi erano offuscati dalle lacrime per vedere.

Trouble || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora