Hotel

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Ben continuò a camminare, finendo per perdersi nella fitta nebbia, e aguzzò sia la vista che l'udito per cercare di capire dove stava andando o se qualcuno era nei dintorni. Si leccò più volte la manica della felpa e si pulì il viso sporco dal proprio sangue e da quello di Jack. Dopo qualche minuto di camminata, Ben sentì i passi di qualcuno farsi sempre più vicini dietro alle sue spalle. Credendo che si trattasse di Jeff the killer, si girò, mentre pronunciava queste parole:
<<Jeff, lo so che sei tu. Lasci stare la mia faccia o il famoso batti cinque lo preferisci riceverlo in pieno
sedere?>>
Peccato che alle sue non si trovasse il killer, ma un uomo alto poco più del ragazzino, dall'aspetto trasandato, la barba lingua e sporca, come i vestiti, e con una grossa pancia pelosa che si intravedeva da sotto il maglione bucato e macchiato di chissà che cosa.
<<Ehi, bambino, a chi vorresti schiaffeggiare il culo?>>
Disse l'uomo barbuto, con voce roca. Ben lo guardò con sguardo stupefatto per la sorpresa e l'uomo ricambiò lo sguardo confuso, dopo averlo osservato negli "occhi".
<<Ma che è quella roba nera e rossa che hai negli occhi? Sono delle lenti colorate di nuova generazione? Non pensavo potessero coprire tutto il bulbo oculare>>
Continuò l'uomo.
<<Beh... Sì, lo sono. Ora  devo proprio andare>>
Disse Ben, cercando di girarsi dall'altra parte e di proseguire sul suo cammino. Non poteva reggere la presenza di una terza persona. Ma l'uomo, che assomigliava di più a un barbone, lo tenne fermo dalla spalla.

<<Visto che hai i soldi per comprarti quelle schifezze, avrai qualcosa da darmi, giusto?>>
Domandò il barbone, con una strana scintilla negli occhi. Ben rimase fermo, con sguardo calmo.
<<No, non ho soldi. Ora levami quella sporca mano dalla spalla e lasciami andare. Ho altre cose a cui pensare, non a un uomo troppo peloso>>
Gli occhi dell'uomo si fecero a due fessure e strinse la spalla del biondo con più forza, procurandogli una fitta dolorosa in quel punto.
<<Non te l'hanno mai detto che con gli adulti dovresti portare rispetto!? Dammi lo zaino>>
<<Spiacente, non è disponibile>>
<<Razza di... Adesso vedi!>>
L'uomo caricò un pugno. Ma, con grande sorpresa di entrambi, il petto dell'uomo venne attraversato da una mano con artigli neri che teneva stretta dentro il proprio palmo il suo cuore ancora pulsante. La mano si ritrasse e il sangue schizzò tutto addosso al ragazzo, rimasto bloccato per quello che era appena accaduto. Il corpo cadde a terra, rivelando il clown in bianco e nero che se la rideva sotto i baffi. Ben si chiese come non l'avesse visto dietro l'uomo, essendo molto più alto di lui. Jack continuò a ridere e lasciò cadere a terra l'organo, iniziando ad applaudire, producendo dei piccoli schizzi di sangue con la mano sporca che andava a forte contatto con quella pulita.
<<Tu, ragazzo mio, sei davvero pieno di sorprese! Mi spieghi come fai a rimanere sempre serio e deciso anche in una situazione del genere? Insomma, quest'uomo avrebbe potuto stritolarti con quelle manone da orso che si ritrovava>>
<<Non ne avrebbe avuto l'opportunità dopo essere diventato una torcia umana. Sai, è difficile stritolare qualcuno mentre vai in fiamme>> Disse, cercando di non lasciar intravedere il suo terrore nei confronti del più alto. Jack ride ancora più forte.
<<Ahahaha! Sei davvero uno
spasso!>>
<<Come mai sei qui? Mi stavi seguendo?>> Domandò, indietreggiando.
<<Ma figurati se perdo il mio prezioso tempo dietro ad un moccioso come te>>
<<Perché, hai altre cose da fare?>>
<<No, ecco perché ti seguo>>
Ben si rilassò un minimo, ma rimase comunque in guardia nel caso a Jack saltasse in mente di saltargli di nuovo addosso e di finire l'opera. Si tastò la propria felpa sporca di sangue.
<<Diavolo. Non posso mica andare in giro con sta felpa pregna di sangue>>
<<Certo, perché invece non avresti attirato nessuno con quelle orecchie a punta e i non occhi con la lucetta all'interno>>

Ben rimase zitto e si rese conto che era vero.
<<Bene, sono proprio nei casini. Adesso dove potrei andare?>>
<<Per chi mi hai preso, per Tempo Casa? Cercati un'abitazione abbandonata ed è fatta>>
<<Ma sono tutte occupate da tossici, prostitute e assassini>>
<<Se fossi in te, io opterei per la convivenza con le prostitute. Eheh>>
Ben assunse un'espressione completamente diversa rispetto a prima, lasciando da parte la paura e mettendo al suo posto lo sgomento.
<<Ma questo qui soffre della sindrome di doppia personalità o sta cercando di distrarmi per potermi ammazzare?>> Jack capì il motivo del suo sguardo e mosse la mano.
<<Senti, non ti voglio più ammazzare, ragazzino>>
<<Come posso fidarmi?>>
<<Se avessi voluto terminare il lavoro, credimi, lo avrei già fatto>> Ben tacque per qualche secondo, poi si voltò e riprese a camminare.
<<Okay>> Disse, senza voltarsi, col petto in subbuglio.

Ben continuò a camminare, con il Sole che tramontava velocemente, lasciando spazio al tramonto e, molto presto, al buio della notte. Ben si fermò e alzò lo sguardo, osservando il cielo completamente nero e privo di stelle, probabilmente coperte da delle nuvole scure che si confondondevano con il cielo. Jack non gli tolse gli occhi di dosso per un secondo, ridacchiando nel vederlo in difficoltà sul non sapere dove andare.
<<Scusa una cosa, moccioso... Che ne pensi di passare la notte in un hotel in costruzione? È a cento metri da qui, verso destra. Di notte non ci sono gli operai e arrivano verso le dodici per riprendere il lavoro. Ma dubito che ci saranno domani. Se non sbaglio, sono in ferie per circa tre mesi, o forse non riprenderanno mai più la costruzione dell'hotel per il giudizio negativo di questo posto. In effetti è da stupidi pensare che qualcuno accetterebbe di dormire in un hotel ch'è a un solo chilometro di distanza da questo quartiere malfamato>>
Ben ascoltò con attenzione e ci pensò su per una manciata di secondi.
<<Mh... Beh, non ho molta scelta. Allora io vado>>
<<Ehi, non mi ringrazi nemmeno? Sei proprio un maleducato>>
Ben fece finta di non sentirlo e proseguì sul cammino per l'hotel.

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