ρเƶƶα ρเccαɳƭε

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Stare in fila è una di quelle cose a cui a Ben stava più sul cazzo. Rimanere fermo tra due persone, stretto a sandwich e con la velocità pari a una lumaca era un vero e proprio tormento, per non contare che il sentirsi la pancia di quello dietro sulla schiena lo metteva enormemente a disagio e più volte gli aveva chiesto d'indietreggiare almeno di qualche passo, ma quello sembrava completamente rimbambito dall'odore del salamino piccante. Ben corrucciò lo sguardo coperto dagli occhiali scuri e cercò di tenere un tono calmo per non attirare l'attenzione di tutti quelli presenti in pizzeria, clienti e non, chiedendo più volte all'uomo di allontanarsi finché non arrivò il suo turno. Ordinò due pizze: una coi wurstel e patatine fritte e l'altra una margherita con l'aggiunta di molto tabasco.
<<Mi scusi>> Provò di nuovo il ragazzo, girandosi verso l'uomo, ormai al limite della sopportazione.
<<Potrebbe stare a qualche passo più in dietro? Mi sta dando fastidio alla schiena>> Formulò con un sorriso tirato, cercando di non assumere un tono sfrontato com'era solito fare. Quello lo guardava e non parlava, e fu questo a far scattare definitivamente il biondo.
<<CICCIONE DI MERDA, LO VUOI SPOSTARE IL TUO CAZZO DI LARDO DALLA MIA SCHIENA O DEVO CHIAMARE UNA GRU? MI DÀ FASTIDIO, RAZZA DI MOBYDICK CON I PIEDI>> Urlò attirando lo sguardo, chi stupefatto e chi divertito, di tutti i presenti.
<<Ragazzino, l'uomo qui presente è sordo>> Disse il pizzaiolo che gli stava porgendo i due scatoloni di pizza che aveva ordinato. Ben strabuzzò gli occhi.
<<Ma come- non ha manco gli apparecchi acustici alle orecchie. Quale sordo va in giro senza quelli?>> Rispose, con tono scocciato.
<<Lui, dato che li ha persi una settimana fa e fidati che non costano poco>>
<<Cos'è lei, il suo stalker personale che sa tutti i cazzi suoi?>>
<<No, sono il fratello>> Rispose il pizzaiolo con sguardo gelido, porgendo ancora il cibo a Ben, che s'era come impallato a quelle parole. Non sapeva più cosa dire per salvarsi la faccia da quella figura di merda.
<<Ah- e... io->>
<<Prendi ste pizze e levati dai coglioni, mocciosetto>> Ben posò i soldi sul bancone e prese gli scatoloni, filandosi fuori dalla pizzeria il più velocemente possibile, sotto le risate di alcuni ragazzi.

<<AHAHAHAH. NO, IO NON CI VOGLIO CREDERE! PFF-AHAHAH>> Cercava di parlare Laughing Jack, divorato dai crampi per quanto stava ridendo, sotto lo sguardo umiliato e rosso di vergogna del biondo che s'era ormai da molto privato solo degli occhiali, tenendosi il cappello.
<<Vai a fare in culo!>>
<<Cosa? Non ti sento. Sono sord-AHAHAH>> Continuava a ridere, ma gli si mozzò di colpo il fiato quando Ben gli tirò un pugno sullo stomaco dal momento che s'era stufato delle risa dell'altro. Jack si tenne la pancia, agitando le gambe.
<<Lo sai che sei proprio un bastardo??>>
<<Mangia la tua merda di pizza e chiudi quella cazzo di bocca!>> Gli ordinò Ben, addentando una fetta di margherita e tabasco.
<<A quanto pare è sordo pure quell'altro. Molto tabasco non significa una goccia. Non si sente per niente, che cavolo>> Si lamentò Ben, continuando a mangiarla. Jack la prese e ci diede un morso, ma pochi istanti dopo lasciò cadere la fetta nello scatolone, sputando il boccone fuori dalla finestra e saltando per la stanza, tenendosi la bocca.

<<NON SA DI NIENTE UN CAZZO!>> Disse, tenendo la lingua, che gli sembrava andare a fuoco, di fuori, sventolando con le mani l'aria per agevolare il bruciore. Ben lo guardò con un sopracciglio alzato, ridendo sotto i baffi.
<<Un tipo grande e grosso come te che non sopporta un po' di piccante?>>
<<Amico, io amo il piccante ma quella merda è troppo forte! Altro che tabasco, il ghost chili ti ha messo sulla pizza!>> Disse Jack, tornando a mangiare la sua pizza, guardando male quella dell'altro a cui, forse per il karma, era arrivato il turno di ridere.
<<Sei così sensibile>>
<<Scusa se non sono abituato a mangiarmi la lava!>>
<<Sì, sì, certo. Ascolta, vuoi che ti prenda del latte per il bruciore?>> Gli propose Ben, smettendo di ridere. Jack lo ringraziò con lo sguardo.
<<Buona idea>>
<<Te lo metto nel biberon?
AAAA-AHAHAH>> Scoppiò a ridere di colpo Ben, cadendo all'indietro sulla superficie morbida del tappeto. Laughing Jack incrociò le braccia al petto con finta aria offesa, ma in realtà era contento, e molto sorpreso, di vederlo ridere in quel modo.
<<Ti ricordo che ti potrei trasformare in un cotechino da mettere in forno>>
<<Ti giuro che non sono ebreo>>
<<No, va beh, io non me l'aspettavo da uno come te che cadesse in certe battute cosìììì scontate>> Disse con enfasi il clown, mangiando l'ultima fetta della sua pizza. Ben stava solo a metà e, ancora con la ridarella, prendeva la fetta che Jack aveva addentato e ne diede un morso generoso.
<<Ogni tanto qualche battuta scema me la posso concedere>> Disse, finendo il pezzo di pizza.
<<Ma infatti. Sei sempre così serio>>
<<È il mio carattere>>
<<Non lo avevo capito>> Ben sorrise alla frase ironica del clown e finì in poco tempo le ultime fette, ascoltando le battute che, secondo il suo compagno di stanza, erano di prima categoria, e doveva ammettere che lo erano davvero. A causa di alcune battute si stava addirittura per strozzare.

Jack Continuava a parlare e Ben ascoltava, ma poco a poco incominciò a sentirsi strano, inadeguato. Si stava chiedendo perché stesse ascoltando le battute di un clown killer che lo aveva quasi ucciso, mangiando pizza che di piccante aveva ben poco, dopo aver fatto una figuraccia davanti a più di trenta persone. Si chiese perché gli sembrasse così surreale, quasi alieno. Forse era tutto a causa degli anni passati in solitudine, oppure s'era proprio lui il problema. Sapeva di non essere un umano, non più, e d'essere divenuto una creatura la cui natura gli era sconosciuta. Gli faceva strano pensare a che cosa fosse lui e non saper dare risposta, l'unica cosa che poteva dire per certo era che non era un umano.
Jack era rimasto in silenzio per un minuto buono, avendo notato l'assopimento mentale del ragazzo. Gli pareva quasi di sentire gli ingranaggi del suo cervello per quanto stavano girando. Allungò una mano e l'appoggiò sulla testa di Ben, interrompendo il suo flusso di pensieri. Alzò un angolo della botta e mosse la mano in segno di carezza.
<<Se stai ancora pensando alla figuraccia in pizzeria, sappi che non è colpa tua. Chiunque si sentirebbe salire il nervoso dal costante contatto fisico di qualcuno che non si conosce. E poi che ne potevi sapere tu ch'era sordo? Quella faccia di culo del pizzaiolo poteva dirtelo. Insomma, ti avrà visto sicuramente girarti a parlare col fratello, no? Secondo me sotto sotto rideva sotto i baffi nel vedere come non ricevevi risposta e poi ha storto il naso quando tu, giustamente, gli hai urlato contro. Io gli avrei direttamente tirato un calcio>> Ben guardò Jack e, anche se non aveva colto il vero problema, lo ringraziava comunque per il pensiero, dopotutto come poteva sapere che marea di pensieri gli attraversavano la mente? Non lo capiva lui stesso, figuriamoci qualcun altro.

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