Toby si tolse i vestiti con lentezza, lasciandosi cadere a terra i suoi indumenti. Si guardava allo specchio mentre lo faceva, spogliandosi poco a poco. Rimase nudo, con ancora in testa gli occhialoni arancioni mal ridotti e la maschera da cannibale, i due accessori con cui era costretto a dormirci, senza poterli mai togliere. Si tolse gli occhiali dalla testa con la mano che tremava come una foglia, e subito dopo anche la maschera. Li lasciò dentro il lavandino riposto sotto al grande specchio e appoggiò le mani piene di calli e cicatrici sui bordi. La superficie di ceramica era fredda, ma al tatto Toby non era in grado di avvertirlo. Non era in grado di sentire niente, dopotutto.
Avvicinò il viso allo specchio, fissando il proprio riflesso. Una mano si staccò dal bordo del lavandino e accarezzò la sua guancia, mentre gli occhi si facevano pian piano umidi di lacrime. Gli scappò un singhiozzo, e poi un altro e un altro ancora.
Si voltò ed entrò dentro la piccola doccia, aprendo subito l'acqua senza preoccuparsi di regolarne la temperatura. Lo sporco che aveva tra i capelli e sul corpo scivolò coi rivoli d'acqua, formando un circolo di acqua sporca che veniva risucchiata mano a mano all'interno dello scarico. Toby puntò gli occhi s'una confezione di sapone all'arancia e se ne mise un po' in testa, sfregando forte con le dita.Mentre si lavava la testa, piangeva. Piangeva di gioia perché si stava facendo una doccia, con del vero sapone, in un bagno lontano chilometri e chilometri dall'essere che lo aveva torturato fisicamente e mentalmente per anni. Strizzava gli occhi e poi li riapriva per verificare che non stesse sognando. Prese altro sapone e se ne riempì le mani, spalmandosi tutto il corpo muscoloso, formando la schiuma che assunse un colorito grigiastro. Si sciacquò e si sfregò addosso altro sapone, contento di vedere la schiuma bianca formarsi.
Gli morì il sorriso sul volto quando un forte suono prese a suonargli nelle orecchie, con la vista e i sensi che presero a sballarsi completamente. Vedeva il soffitto avvicinarsi fino a quasi schiacciarlo, e poi innalzarsi in alto quasi fin sopra alla Luna. La luce della lampadina diventava abbagliante a scatti e il suono cambiava da uno stridulo al rumore rimbombante e amplificato dell'acqua che scorreva.
Si tenne la testa, sedendosi al centro della doccia, con il doccino appeso al muro che gli puntava l'acqua sulla testa.Ben si mangiucchiava le unghie, nervoso, con Jack che lo tartassava di rimproveri.
<<Dimmi solo una cosa, Ben. Una. Per caso il tuo è un hobby il far uscire fuori di testa chiunque ti circondi? Non riesci proprio a tenere al freno la lingua solo per un minuto? CHE SIA UNO??>> Gli chiese il clown, esasperato. Ben lo guardò truce.
<<Mi spieghi perché sei così incazzato, adesso? Tks... se non fosse stato per me il tuo grazioso nuovo amichetto sarebbe rimasto lì ad aspettare di farsi ammazzare da quel coso spilungone>> Controbattè Ben, stringendo i pugni affondando le unghie mangiucchiate nei palmi delle mani.
<<Il tuo obiettivo era quello d'innervosirlo. È sempre il tuo obiettivo quello di far innervosire chiunque! Non riesci proprio ad andare d'accordo con qualcuno per il quieto vivere. No, no, tu devi fare la guerra con ogni essere che osi avvicinarsi a te nel raggio di due chilometri. Ti diverte, per caso? Lo trovi divertente?>>
<<Scusami se non sono un tipo espansivo come te, pronto ad aprire le braccia a cani e porci come se dovessi per forza fingere che m'importi qualcosa di completi sconosciuti. Volevi portare via il boscaiolo? Beh, ringrazia me. Io l'ho innervosito abbastanza dallo spingerlo a scegliere di avere una dignità invece di morire lì. Gli approcci cattivi funzionano meglio rispetto a qualche parola smielata buttata lì a casaccio. Non mi paga nessuno per essere gentile>> Concluse Ben, sorridendo a Jack con strafottenza. Jack fece per replicare, ma la porta del bagno si aprì, mostrando Toby che si teneva l'asciugamano legato alla vita, col torso nudo bagnato e i capelli umidicci.
<<C-Ci s-sono dei ve-vestiti puliti?>> Chiese il castano riferendosi a Jack, senza degnare Ben di uno sguardo. Jack tirò fuori dalla tasca dei boxer, pantaloni e maglia, passandoglieli. Toby li prese e ritornò dentro il bagno per vestirsi.
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《REVENGE》
أدب الهواةSolo oscurità fino a quel momento. Rinchiuso per anni dentro quel dannato gioco che odiava con tutto il cuore. All'inizio era un po' confuso, poi iniziò ad avere paura, terrore per quella situazione a lui sconosciuta fino a quel momento. Poi, second...