Ben arrivò all'hotel di cui gli aveva parlato Laughing Jack e ammirò l'alta struttura in mattoni rosso fuoco. C'erano intorno le fondamenta di legno con tubi su cui lavoravano gli operai durante le loro ore di servizio e i tendoni di plastica per coprire le parti ancora scoperte dell'hotel. Camminò verso l'entrata con un tendone che fungeva da portone e lo spostò di lato per entrare al suo interno. Si guardò intorno e vide una scala, un ascensore con sopra appiccicato l'insegna che indicava la sua inattività, un lungo corridoio con diverse porte con polvere ovunque e quello che dovrebbe essere la reception, con un bancone di legno sporco di vernice bianca. Era tutto ricoperto di polvere e pezzetti di cemento in ogni dove.
<<Mi chiedo chi sia il genio ad aver pensato che sarebbe stata una buona idea costruire un hotel in un posto così infestato da brutti soggetti>> Ben salì le scale fino ad arrivare al quinto e ultimo piano. Aprì diverse stanze, finché non ne trovò una più decente delle altre, con un tappeto di spesso tessuto di colore grigio e anch'esso pieno di polvere.Ben chiuse la porta alle sue spalle e si adagiò sul tappeto, togliendosi la felpa sporca di sangue e aprendo lo zaino, tirandone fuori un panino e una bottiglia d'acqua. Bevve un quarto della bottiglia da due litri e mangiò il panino a piccoli morsi, sperando che, così facendo, non risentisse più la sensazione di insazietà. Peccato che non ci riuscì. Non aveva sete, ma sentiva come se ne potesse bere quattro litri. Non aveva fame, ma si sentiva come se anche si fosse mangiato una mucca intera, non sarebbe riuscito a riempirsi lo stomaco. Tremò e decise di non pensarci. Si tolse la felpa sporca di sangue e notò che il sangue su di essa si era completamente seccato. Decise di buttarla in un angolo della stanza. Appoggiò la testa sullo zaino e chiuse gli occhi, tirando un sospiro.
<<Sei comodo?>> Domandò Laughing Jack, ora seduto sul fruscio della enorme finestra aperta, appoggiato con la schiena sul lato destro e con la gamba lasciata a penzolone all'interno della stanza.
<<A quanto pare. Ti ringrazio>> Rispose, senza girarsi e aprire gli occhi.
<<Ora mi ringrazi?>>
<<Meglio tardi che mai>>
<<Suppongo tu abbia ragione. Che mi racconti di te, ragazzino?>>
<<Mi chiamo Ben>>
<<Sì, e poi?>>
<<E poi che ho sonno. Lasciami dormire>> Jack rise, entrando completamente dentro la stanza, tramite la finestra.
<<Oh, ma andiamo! Sono solo le undici e quarantadue di sera! Non dirmi che sei già stanco?>>
<<Oggi ho vissuto parecchie emozioni, che ti devo dire?>>
<<Non pensavo che Jeff fosse un tipo così intrattenitore>>
<<Così tanto che ti fa passare il tempo cercando di sfigurarti la faccia. Un vero spasso>>
<<Comprendo quanto sia divertente. È una delle mie specialità>>
<<Specialità che ieri notte avresti messo in pratica, suppongo>> Jack smise di ridere.
<<Avevo in mente molto di peggio, te l'assicuro>> Ben rimase fermo, senza far trapelare qualsiasi tipo di reazione.
<<E lo hai in mente anche adesso?>>
Domandò, quasi in un sussurro. Si sentì un leggero peso sulla testa, e si scoprì essere la mano di Laughing Jack.
<<Non ne ho più voglia. Sai, mi incuriosisci. Non avevo mai visto un tipetto interessante come te, prima d'ora>> Ben girò leggermente il capo e molto di più lo sguardo, puntandolo sulla faccia sorridente dell'essere in bianco e nero. In quel momento sentì i muscoli rilassarsi e qualche strano formicolio all'altezza dello stomaco, ma pensò che si trattasse per il panino di poco prima.<<Come mai?>> Domandò, per distrarsi dalla sensazione di formicolio.
<<Al mondo esistono molte creature di diverse speci e varietà, e con storie anch'esse differenti tra loro. Ho più di duecento anni e credo di aver visitato ogni parte del mondo, ormai, ed ero convinto di aver ormai visto tutto, ma non avevo ancora incontrato un tipetto come te, prima d'ora. Allora, cosa mi dici di te? Così sfamerai la mia sete di curiosità>> Disse, con sguardo speranzoso. Ben ci pensò su e, per tenerlo tranquillo, decise di dirgli qualcosina su di sé.
<<Va bene, ti dirò qualcosa>>
<<GRAZIE!>> Disse, urlando, buttandosi al suo fianco e appoggiando la testa sul tappeto, con Ben che aveva sobbalzato per l'improvvisa azione.
<<Ecco... In teoria sarei più grande, ma presumo di dovermi riferire come un ragazzo di dodici anni, anche se questo corpo sembra dimostrarne un anno in meno. Sono... Morto ormai da anni, ma qualcosa ha come... Non saprei... salvato la mia anima. E ora eccomi qui>>
<<Chi? O cosa?>>
<<Non ne ho idea>>
<<E dove?>>
<<Non lo voglio nemmeno menzionare>>
<<Intendi questa cartuccia?>> Chiese, tirando fuori il braccio, che aveva silenziosamente infilato all'interno dello zaino, da esso, tenendo la piccola cartuccia grigia stretta nella mano. Ben ci rimase di ghiaccio.
<<Posala>>
<<Provieni da qui dentro, giusto?>>
<<Non ne voglio parlare>>
<<Quindi non ti dispiacerà se la distruggo, dico bene?>> Ben si alzò su un fianco in tutta fretta, sotto lo sguardo divertito del clown.
<<Tranquillizzati, non le farò nulla. Stavo solo scherzando. Ecco, riprenditela>> E gliela porse. Il ragazzo sembrò essersi impallato per qualche istante, per poi riprendersi la cartuccia con uno scatto fulmineo, cacciandosela nelle profondità del suo zaino.
<<Se "muore" lei, anche tu muori. Ho ragione?>>
<<Non lo so, e per il momento non ci tengo a scoprirlo>>
<<Beh... Ti capisco, in fondo. Per quanto tempo sei rimasto intrappolato?>>Ben lo guardò dritto nei suoi occhi grigi, con il labbro che gli tremava. Non per un pianto che stava per arrivare, ma perché indeciso se parlare oppure no.
<<...Più di quindici anni>> Rispose con tono spento. Jack gli sorrise, anche lui in modo altrettanto malinconico.
<<Dev'essere stata dura, dico bene?>>
Ben tacque per qualche secondo.
<<Lo è stato, davvero tanto>> Confessò, chiedendosi per quale diavolo di motivo si stesse confidando con il clown che, fino a ventiquattro ore prima, lo voleva torturare.
<<Ma ora sei libero, no? È tutto finito>>
<<Non è finito un bel niente. Non ancora>> Sbottò di colpo, sorprendendo l'altro.
<<Ora basta. Non... Non voglio più parlare. Voglio solo dormire>> Jack risorrise.
<<Già, hai ragione. Basta adesso>> Disse, alzandosi in piedi e dirigendosi verso la finestra.
<<Buonanotte, Ben>> Gli augurò, uscendo da essa per ritornare nel suo circo.
<<Buonanotte... Jack...>> Rispose il ragazzo in un sussurro appena udibile, sperando che l'altro non l'avesse sentito.E invece aveva sentito.
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《REVENGE》
FanfictionSolo oscurità fino a quel momento. Rinchiuso per anni dentro quel dannato gioco che odiava con tutto il cuore. All'inizio era un po' confuso, poi iniziò ad avere paura, terrore per quella situazione a lui sconosciuta fino a quel momento. Poi, second...