Le luci del palcoscenico puntavano verso l'unico e il grande Laughing Jack, mentre si chinava in maniera teatrale davanti ai soppalchi dove vi era seduta Sally in prima fila e Ben messo nell'ultima, con la scusa che da lì vedeva meglio. A dirla tutta, e non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, non gli piaceva la presenza di quella ragazzina che aveva preso a fare visita a Jack il più del dovuto. E qui gli veniva da ridere: esisteva davvero un numero esatto di visite da fare a una persona? In verità non lo sapeva, ma non gl'interessava minimamente. Quella bambina gli stava antipatica come lui stava antipatico a lei. Quando si ritrovava vicino a lei poteva sentirsi quasi bruciare dai suoi profondi occhi verde smeraldo che lo puntavano, quasi a voler studiare ogni sua minima mossa.
I due erano già finiti per iniziare delle accese discussioni nate dal niente, con Laughing Jack che n'era più confuso ma contemporaneamente divertito. Da una parte c'è Sally: bambina diffidente ma volenterosa ad aprire il suo cuore per tornare a fidarsi di qualcuno, mentre dall'altra c'è Ben: irascibile, che tiene lontano chiunque provi a invadere il suo territorio. I due semplicemente non si sopportavano, e si limitavano a tollerare la presenza dell'altro.
Jack mostrava le sue capacità al centro del palcoscenico, danzando per aria insieme a dei manichini di legno a grandezza naturale che lui stesso aveva intagliato e animato, donando loro il movimento. Il manichino ballerina muoveva le sottili gambe fasciate da dei nastri color verde acqua, mentre altri due manichini dalle fattezze maschili si muovevano con grazia, sfiorandosi con le mani intagliate con cura. Jack prese la ballerina per la mano e la fece girare, coi nastri che svolazzavano. Sally applaudeva con vigore, Ben se ne stava seduto al suo posto a fissare lo spettacolo con stanchezza. I suoi occhi erano puntati sul palco, ma la sua testa era da tutt'altra parte. Ripensava al sito oscuro dove avrebbe trovato per certo le sue prede e alla possibilità d'incontrare un altro essere come lui. Ci ripensava assiduamente, ma ancora non aveva agito. Non aveva paura, ma era nervoso, irrequieto, ma soprattutto non voleva preoccupare Jack.
Jack concluse con un casquè con il manichino ballerina e venne inondato da un mare di coriandoli che finirono per ricoprire anche Sally, che aveva gli occhi che luccicavano per la meraviglia. La bambina si alzò dal posto, battendo forte le mani.
<<BRAVISSIMO!>> Gridava la castana, e Jack ringraziava con profondi inchini. Ancora piegato, guardò verso l'alto dove vide Ben fissare un punto non preciso del palco, con sguardo assorto. Si drizzò con la schiena, sorridendo all'apparenza per non far fare domande a Sally, e dentro si chiedeva se Ben stesse ancora ripensando al discorso di qualche giorno fa. Sally continuava a fare complimenti al clown e a domandargli se poteva ballare anche lei, così Jack, cogliendo l'occasione al balzo, rianimò i manichini e invitò la bambina a ballare con loro. Così, mentre Sally era impegnata coi manichini ballerini, Jack aveva il tempo di parlare un attimo con Ben. Camminò verso di lui, salendo sui posti come se si trattassero di gradini, fino a raggiungere il biondo. Si sedette vicino a lui e, ancora prima d'iniziare a parlare, Ben lo anticipò.
<<Voglio andare, ci devo andare. Con o senza il tuo permesso>> Aveva parlato con tono fermo, senza interruzioni o segni di dubbio. Era davvero motivato ad andarci. Jack era contrario, ma non lo diede a vedere. Ancora si ricordava la faccia distrutta dalla rabbia del ragazzo. Sospirò, con stanchezza. <<Non posso fermarti, anche se lo vorrei davvero tanto. Solo promettimi di fare attenzione lì, okay?>> Parlò piano, guardando davanti a sé. Ben gli diede un lieve pugnetto sulla spalla. <<Ormai mi conosci, no? So badare a me stesso>> Jack rise lievemente, con tonalità incerta. Ben si alzò dal suo posto, facendo allarmare il corvino che già aveva capito. <<Non aspettarmi sveglio>> Disse solo, salutandolo con un gesto del capo e iniziando a scendere dai posti, uscendo poi dal tendone. Jack appoggiò i gomiti sulle ginocchia, reggendosi il mento con i palmi delle mani.
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《REVENGE》
Hayran KurguSolo oscurità fino a quel momento. Rinchiuso per anni dentro quel dannato gioco che odiava con tutto il cuore. All'inizio era un po' confuso, poi iniziò ad avere paura, terrore per quella situazione a lui sconosciuta fino a quel momento. Poi, second...