"Non montarti la testa, piccola" (revisiontato)

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James' pov
Cosa diamine vuol dire che Maria è una complice del signor Johnson?

"Lo so che siete tutti sorpresi, ma abbiamo le prove.
Siamo andati con il mandato ad arrestare il signor Johnson e l'abbiamo trovato nella camera di Fatima che distruggeva tutto. Aveva in mano una pistola e probabilmente voleva farla finita, ma l'abbiamo fermato ed arrestato prima che succedesse ciò. Abbiamo controllato tutta la casa trovando nel salotto il suo cellulare lanciato probabilmente da lui sul pavimento.
Fortunatamente funzionava ancora e quando l'abbiamo controllato abbiamo visto che aveva fatto molte chiamate con Maria. Abbiamo visto anche i messaggi e quello che abbiamo trovato ci ha sconvolti" dice Giorgio molto serio

"Non penso che Fatima dovrebbe sentire" dice ancora guardandola dispiaciuto

Subito la stringo stretta a me

"Lei resta. E' di lei che stiamo parlando e ha il diritto di sapere" dico serio

"Okay. lo dirò una volta sola allora" dice prendendo un respiro.

Dopo un po' sentiamo la sua voce che rivela la verità
"Volevano ucciderla. Stavano escogitando un piano insieme per poterla uccidere".

"Cosa? E perchè?" Urlo fuori di me.

"A quanto pare il signor Johnson e Maria avevano aiutato i genitori di Fatima con i soldi per poter arrivare in Italia e quando hanno detto loro che erano morti, non ci hanno creduto.
Hanno subito pensato che fosse una scusa per scamparsela e non pagare i debiti che avevano con loro. Hanno avuto, quindi, la brillante idea di adottare Fatima prima che venissero a prenderla i suoi genitori, che secondo loro sono vivi, e hanno iniziato a trattarla male col lo scopo di ucciderla una volta per tutte. Tutto per fare un torto ai suoi genitori.
Tutto per soldi." conclude con la voce che faceva trapelare tutta la sua frustrazione

Davanti alle sue parole scoppia un casino.
Mia madre che continua a non crederci e Fatima che scoppia, inevitabilmente, a piangere.

La porto fuori dall'ufficio di Giorgio e la stringo forte a me.

"Shhh...non ti faranno nulla, è tutto finito" sussurro al suo orecchio.

Chiedo un bicchiere d'acqua a un agente e, dopo averlo preso, la porgo a Fatima che la beve tutta.
Le accarezzo i capelli dolcemente facendola sedere su una sedia libera.
Mi inginocchio e le prendo il mento.

Ha gli occhi un po' rossi e tristi e mi si spezza il cuore a sapere che lei sta soffrendo e che io non posso fare nulla per placare il tornado che ha dentro di lei.

Mi allaccia le braccia al collo avvicinandomi e mi abbraccia
Anche se in un primo momento sono sorpreso ricambio e prendendola dalla vita la avvicino ancora di più.
Mi guarda poi negi occhi, alla disperato ricerca di un qualcosa.
Glielo leggo negli occhi...mi sta chiedendo silenziosamente aiuto

"R-resterai con m-me, ve-vero?" mi chiede singhiozzando ancora guardandomi dritta negli occhi

"Certo, Fatima...non ti libererai da me così facilmente" le dico sorridendole
Le scappa una piccola risata quando mi sente e io sento il mio cuore battere forte di fronte al suo bellissimo sorriso...tutto per me

"Anche se sei bella quando piangi, preferisco quando mi sorridi" dico

"Sei strano" dice dopo un po'

Io la guardo confuso

"Dov'è finito il James di prima?" chiede curiosa, ma anche un po' felice per il mio cambiamento

"Non montarti la testa, piccola" Dico riprendendomi anche se dietro dietro nascondo un piccolo sorriso

Ci alziamo vedendo mia madre uscire finalmente dall'ufficio. Nello stesso momento arriva Maria che ci saluta allegramente come se niente fosse.
Sento Fatima subito irrigidirsi e stringere la mia mano più forte. Si nasconde subito dietro di me con il corpo che trema.

Ha paura.

Dopo neanche tre secondi tre agenti l'hanno già presa e arrestata.

"Lei signorina è in arresto per complicità. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dirà potrà essere e sarà usata contro di lei in tribunale. Ha diritto ad un avvocato durante l'interrogatorio. Se non può permettersene uno, gliene sarà assegnato uno d'ufficio" dice serio un'agente, per poi portarla dentro una delle celle dopo averle messo le manette.

Restiamo immobili dinnanzi alla scena.
Dopo un'ora spesa a consolare Fatima aspettando che mia madre finisca di parlare con Giorgio del caso, finalmente andiamo a casa.
Appena arriviamo Fatima prende il suo cellulare dalla valigia e mi chiede il numero di Beatrice.

"Mi serve il suo numero dai! Dammelo. Si arrabbierà se non mi faccio trovare oggi" dice esasperata visto che non mi decido a darle il numero di Bea.

"Okay okay, però metti in viva voce" affermo dandole il numero.

Appena la chiama, sentiamo dopo un po' la sua voce.

"Chi è?" Chiede al telefono Bea.

"Sono Fatima, volevo chiederti a che ora finisci la scuola per vederci" afferma.

"Oh okay, esco alle tre oggi. Fatti trovare sennò puoi anche arrangiarti" sussurra acida.

"Moderiamo i toni, che dici Beatrice?" dico non riuscendo a trattenermi.

Odio quando qualcuno la tratta male per motivi inesistenti e anche se ci fossero questi motivi non me ne frega niente. Non devono e basta.

"James! Che ci fai lì con Fatima?" Chiede sorpresa.

"I cazzi tuoi mai eh?" Chiedo stendendomi sul letto.

"Okay okay, va bene, non ho voglia di starti a sentire comunque. Ho lezione adesso. Ci vediamo dopo Fatima" dice riattaccando.

Fatima dopodiché mette via il cellulare.

"Vado a farmi una doccia" dice e senza lasciarmi tempo di ribattere chiude la porta.

A chiave.

Stronza.

Aspetto che finisca e ,dopo un'eternità finalmente, esce.
E purtroppo per me era già vestita, per andare probabilmente da Bea visto che erano quasi le tre.

FATIMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora