"...Perchè io vorrei che tu fossi mia, Fatima" (revisionato)

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Avevamo appena finito di mangiare, o meglio...loro hanno appena finito di mangiare.

Greta per fortuna non se ne era accorta del fatto che non avessi mangiato visto che era al computer a parlare probabilmente con Giorgio per catturare il prima possibile il Signor Johnson.

In questi due anni passati assieme a lui non ho mai neanche minimamente pensato di chiamarlo "Papà" e non solo perchè non si è comportato da tale, ma anche perchè io ce l'ho un papà ed è ancora dentro al mio cuore.
Non ho bisogno di un'altro padre solo perchè il mio non c'è più fisicamente.

"Perché diamine invece di mangiare ti metti a pensare a cose inutili?" dice probabilmente spazientito James

"Lasciami una buona volta. Sei stressante" dico senza pensare

"Scusami?? Parli con me Fatima" chiede sussurrando al mio orecchio minaccioso

"L-lasciami" dico con fatica

Lo strattono finchè non mi lascia per poi andare verso Greta...voglio solo andare a dormire in questo momento

"Greta...scusami..potrei sapere dove posso dormire? Ho veramente sonno" dico gentilmente

"Oh. hai ragione tesoro! Oggi è stata una giornata veramente pesante per te.
Puoi dormire nella camera di James, ha un letto matrimoniale quindi ci starete sicuramente." dice pensierosa

Io subito spalanco gli occhi nel panico più totale. Non ho affatto intenzione di dormire insieme a quel verme!

"E-ecco...i-io penso c-che...." vengo interrotta da James purtroppo

"Che andrà benissimo...vero Fatima?" chiede James mettendomi un braccio attorno alle spalle come per dire che andiamo d'amore e d'accordo.

Io resto palesemente senza parole e James, il deficiente, ne approfitta per farmi andare con lui.

"Noi andiamo intanto, notte Greta" dice con nonchalance per poi trascinarmi con sè.

Lo chiama per nome adesso?
Vedo con la coda dell'occhio come Greta ci sia rimasta male per come l'ha chiamata il figlio. Mi dispiace così tanto per come la tratta James...
Io adoravo la mia e la veneravo. Era il mio raggio di sole, infatti quando se n'è andata ho visto solamente il buio.

Vengo distratta dai miei pensieri visto che la porta della camera di James si chiude... a chiave.

"P-perché devi chiudere a c-chiave?" chiedo un po' impaurita.

"Io tengo sempre la porta chiusa a chiave" dice senza interesse.

Mi guarda, per poi andare verso il bagno...c'era un bagno? Non lo sapevo!

Io mi guardo intorno spaesata...cosa mi metto?
Ho una felpa e dei jeans bianchi e di certo così non ci dormo.
Intanto che aspetto James, mi tolgo le scarpe finalmente e mi siedo sul letto, vedendo quanto è morbido mi sdraio completamente.

All'improvviso sento la porta del bagno aprirsi di colpo. Sussulto alzandomi e lo guardo confusa visto l'aveva chiusa con forza...che diamine di problemi ha?

"Non hai bisogno di vestiti?" chiede aprendo l'armadio.

"E-ehmm sì" rispondo guardando le mani.

Mi lancia una sua maglia a maniche corte, il che equivale al doppio della mia taglia se non il triplo.

"Posso...i-il bagno?" chiedo stringendo la sua maglia al petto.

"Sì Fatima si! Non c'è bisogno che mi chiedi ogni minima cosa" soffia lanciandosi sul letto.

Io senza rispondere vado verso la stanza e chiudo la porta. Mi spoglio, per poi mettere la maglia, mi arriva fino alle ginocchia.
L'unica cosa è che si vedono i lividi sulle braccia...cavolo!

Sento ad un tratto la porta del bagno aprirsi di scatto e subito nascondo le braccia dietro la schiena.

"Che cosa nascondi?" Chiede un po' scettico.

Subito abbasso gli occhi sulle mie calze.

Mi sento prendere per il mento costringendomi ad alzare il capo.

"Fatima..." mi chiama.

"Humm?" chiedo insicura.

"Fammi vedere le braccia" dice però con tono gentile e...preoccupato?

Esito un attimo, ma dopo gli faccio vedere le braccia ricoperte di lividi causati dalle botte che ricevevo dal signor Johnson.

Lui le prende e traccia con delicatezza i contorni dei lividi.

"Perchè non me l'hai detto, Fatima?" Domanda alzando gli occhi nei miei.

"I-io...n-non riuscivo...volevo v-veramente c-chiedere aiuto, m-ma av-avevo molta p-paura" confesso con voce spezzata.

Non ho mai provato a dirgli la verità perchè il motivo principale è che avevo il terrore di essere scoperta dal Signor Johnson... se l'avesse fatto mi avrebbe sicuramente uccisa.
Spero che vada veramente dietro le sbarre in modo da non poterlo più vedere.

"Non devi avere paura, tu sei una guerriera. D'ora in poi, ti prego, dimmi sempre se stai male o se qualcuno te ne fa..okay?" dice sussurrando al mio orecchio.

"I-io n-non voglio p-pesarti con i m-miei problemi, J-James" confesso.

Non era giusto che lui si sentisse in dovere di proteggermi solo perchè IO non so farlo da sola.

"No no, non hai capito. Nessuno ti può anche solo minimamente sfiorare. Lo vuoi sapere il perchè?" chiede con un sorriso sulle labbra.

"S-si" confesso guardandolo.

"Primo perchè vorrei che tu fossi mia. Secondo perchè ti voglio un bene dell'anima, Fatima Mi sei entrata dentro dal primo istante che ti ho visto. Ho sempre cercato di proteggerti anche inconsapevolmente e scoprire tutta questa storia mi fa davvero sentire male. Io vedo qualcosa di speciale in te"

Il mio cuore perse all'istante un battito

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