La missione di Luisa

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Luisa tentava di osservare discretamente l'evolversi della situazione di Jacques. Aveva preso a cuore la vicenda di Elena e, in quanto donna, si sentiva solidale con le sue sofferenze. Inoltre, continuava a ritenerrsi responsabile per tutte le sventure che avevano colpito la famiglia Leroux a causa della sua ex-amica.

Pertanto, sentiva di dover fare qualcosa per sbloccare la situazione, sia per porre fine alle sofferenze dell'amica, che per far uscire Fabien dallo stato depressivo in cui era piombato dopo l'infelice storia con Veronica. Gli voleva bene, nonostante tutto e, anche se ormai aveva perso ogni romantica speranza su di lui, desiderava perlomeno aiutarlo.

La ragazza decise quindi di tentare di ottenere maggiori informazioni e stimolare riflessioni durante un difficile colloquio privato con Fabien, che si svolse in tarda serata sul ponte esterno della nave.

"Cosa te ne pare di tuo fratello?" gli domandò.

Fabien la guardò sorpreso e perplesso, poi le rispose freddamente.

"Memoria a parte, mi sembra che stia recuperando alla grande!"

"Già, sembra anche a me... e, se devo essere sincera, comincio a pensare che quel medico abbia un po' esagerato con tutti quei discorsi sulla sua presunta pazzia... A me sembra il solito Jacques!"

Fabien non riuscì a trattenere una risatina sarcastica.

"Il solito Jacques, appunto. Fuori di testa come al solito!"

"Come puoi dire una cosa simile di tuo fratello?" lo rimproverò lei.

"Posso dirlo proprio perché è mio fratello e perché lo conosco da quando sono venuto al mondo! Credimi, Luisa, Jacques possiede tante buone qualità, ma l'equilibrio non è mai stato una di quelle! Insomma, di fronte agli eventi importanti della sua vita, lui ha sempre avuto reazioni esagerate, imprevedibili e difficili da comprendere, soprattutto per chi non lo conosce bene."

"Sarebbe a dire?"

"Ad esempio, sicuramente ti ho già parlato del suo difficile rapporto col padre... Nostro padre era un uomo duro, rozzo e molto virile, e si sarebbe aspettato che il suo primogenito maschio gli somigliasse almeno un po'... Invece, Jacques da ragazzino era l'esatto opposto, sempre fine ed ordinato, sia nel modo di vestirsi che negli atteggiamenti e nei gusti, tanto che i suoi compagni di scuola lo avevano soprannominato Jacqueline."

Luisa sorrise divertita.

"Immagino che non gli facesse molto piacere..."

"Certo che no! Ma gli sarebbe bastato poco per fugare i dubbi sulla sua...virilità. che ne so? modificare un pochino i suoi gusti, vestirsi in maniera più spartana, rinunciare a quei lunghi riccioli biondi, o magari più avanti accettare di andare insieme al padre a far visita ad un bordello, come gli era stato più volte proposto... Invece no, si ostinava a non cambiare nulla. Finché un giorno, papà esasperato dal suo ennesimo allenamento disastroso, lo pestò a sangue, sperando di ottenere una reazione. Jacques invece non reagì, sopportò stoicamente il martirio, senza una parola o una lacrima, ed alzò un muro. Da quel giorno papà rinunciò ad ogni tentativo di educarlo, mentre mio fratello iniziò di nascosto a prendere lezioni di scherma ed arti marziali e poi... a frequentare fanciulle disponibili. Quando, alcuni anni dopo, papà venne a sapere delle sue imprese amorose, fu felice di constatare che almeno dal punto di vista sessuale Jacques non avesse problemi, come temeva. Lui, però, non contento sfidò il padre e prjma lo batté con la spada, poi lo pestò a sangue, pareggiando il conto. Non potrò mai dimenticare quella scena: il ragazzino sensibile di un tempo si era trasformato in uno spietato guerriero! Nostro padre aveva creato un mostro e, cosa peggiore, ne era orgoglioso! Tanto orgoglioso da non curarsi quasi più di me..."

IL PIRATA DEL LAGO 2 - Passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora