Felicità ritrovata

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Elena e Jacques percorsero lentamente i pochi centimetri che separavano le loro labbra, incontrandosi a metà strada.

Elena socchiuse gli occhi e a poco a poco sentì allentarsi la tensione di quegli ultimi terribili mesi. Senza quasi rendersene conto, si ritrovò sdraiata sul letto con lui che tornava ad amarla come un tempo, improvviso e travolgente come una burrasca nella calura estiva, che arriva a risvegliare la campagna arsa dal sole e dalla siccità.

Erano di nuovo due cuori che battevano allo stesso ritmo, due anime inquiete che soltanto insieme riuscivano a trovare la pace.

Ancora avvinghiati l'uno all'altra, si guardarono negli occhi sorridendo.

"Sei fantastica, Signora Leroux!" le sussurrò.

Ora il viso di Jacques era sereno e nei suoi occhi lucidi di lacrime era impressa un'espressione di dolce stupore.

"Tu sei fantastico, anche senza memoria!"

Felice del complimento ricevuto, Jacques si lasciò ricadere supino sul letto e rise.

"Se penso alla paura che avevo di rincontrare mia moglie..."

"Anch'io ho avuto tanta paura, temevo di averti perso!"

"In effetti, l'amnesia poteva essere un'occasione buona per trovarmi una nuova amante giovane e carina..."

"Ah, bravo!"

"...e invece, senza saperlo, mi sono di nuovo innamorato di mia moglie!"

Le diede un buffetto scherzoso sul naso, con un modo così tenero e simpatico da cancellare ogni possibile risentimento o ripicca.

"Sei la solita faccia da schiaffi, ma mi sei mancato così tanto!" gli sussurrò accoccolandosi di fianco a lui ed accarezzandogli il petto con un fare da gattina.

"Davvero?"

Lei annuì e gli domandò:

"Tornerai a casa con me adesso?"

"Può darsi... ma te lo dirò domani mattina!"

"Perché domani mattina?"

"Perché adesso dobbiamo recuperare il tempo perduto!"

La abbracciò, rotolandosi su di lei e... ricominciarono tutto da capo, ma con più calma e gustando in ogni gesto la felicità ritrovata.

L'indomani mattina, quando Elena aprì gli occhi, era già giorno e i raggi vivi del sole entravano in obliquo dalla finestrella della cabina, sfiorando le punte dei capelli scarmigliati di Jacques e facendole brillare come oro, per poi andare a disegnare improbabili geometrie sulle sue spalle e sulle lenzuola candide, che lo ricoprivano altrettanto disordinatamente fino a metà schiena.

Lui dormiva ancora, abbracciando il cuscino con le sue braccia muscolose e sprofondandovi il viso per metà. Aveva un'espressione serena, beata, come quella di un bambino che sogna.

Elena si sentì profondamente felice, come non le capitava da lungo tempo. Il suo bellissimo angelo guerriero era di nuovo accanto a lei e, con o senza i ricordi del passato, ora avevano di nuovo un futuro insieme. Il loro amore era sopravvissuto a tutte le cattiverie e le sventure che li avevano temporaneamente allontanati.

Gli accarezzò delicatamente i capelli, tentando di dar loro una forma, poi sfiorò il suo viso con una serie di teneri bacini, come faceva quando doveva svegliare i suoi figlioletti dormiglioni.

Lui continuò a tenere gli occhi chiusi ma, nel dormiveglia, la strinse a sé con un braccio. Il contatto con la sua pelle morbida lo fece trasalire e improvvisamente spalancò gli occhi pieni di stupore.

IL PIRATA DEL LAGO 2 - Passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora