Jacques si sentì confuso; avrebbe voluto scrollarsi Veronica di dosso, ma era paralizzato, come se le sue membra non riuscissero ad eseguire il comando impartito dal cervello. La sua parte buona e il suo lato oscuro, che per tanto tempo aveva tentato di mettere a tacere, stavano duellando.
Tuttavia, la sua voglia di dominare la situazione e non essere travolto dagli eventi fece esplodere in lui la rabbia. L'attrazione fisica era inevitabile, ma non abbastanza forte da renderlo vittima di quel gioco meschino.
Afferrò quindi con forza la ragazza per la vita per allontanarla, ma non fece in tempo a staccarla da sé, che la porta dello studiolo si spalancò di nuovo... Sulla soglia c'erano Elena e Fabien... sui loro volti schegge di sogni e fiducia andati in frantumi. Un silenzio glaciale immobilizzò i quattro per un interminabile istante.
Poi, Veronica, l'unica a non essere terrorizzata, dopo essersi sommariamente ricomposta, si rivolse in maniera confidenziale a Jacques.
"Beh, non era esattamente ciò che avevamo in mente, ma... a questo punto non ci resta che confessare la verità..."
"Quale verità?" rispose lui ancor più terrorizzato.
"Di noi due, ovviamente!"
Lui tentò di ribattere, ma delle sillabe inarticolate gli uscirono dalla bocca. Gli sembrava di vivere in uno di quegli incubi dove precipiti nel vuoto e quando cerchi di urlare t'accorgi di non aver più la voce.
Così Veronica lo lasciò lì pietrificato e continuò indisturbata la sua malvagia commedia, passando a Fabien.
"Mi dispiace, tesoro, che tu lo abbia scoperto in questo modo così brusco, ma forse è meglio che sia capitato ora, perché io... non sono sicura di riuscire ad essere fedele ad un solo uomo per tutta la vita... Per questo sono venuta qui a parlare con tuo fratello riguardo ai miei dubbi..."
"Oh, capisco, ti sei rivolta all'esperto?"
"In quanto uomo sposato, pensavo che Jacques potesse aiutarmi a capire... invece, mentre parlavamo... beh, insomma è scattato qualcosa tra di noi... lui mi si è avvicinato e..."
"Non preoccuparti, Veronica, chiarisciti pure i tuoi dubbi e, quando avrai capito ciò che vuoi dalla vita, fammi il piacere di NON venire a cercarmi!" esclamò Fabien, ferito nell'orgoglio, ed uscì velocemente dalla porta.
Veronica gli corse dietro, fingendo di voler continuare il discorso.
Jacques ed Elena rimasero da soli. Lei gli s'avvicinò con fare minaccioso, lui sempre fermo, attonito, paralizzato.
"Elena, non è come pensi..." tentò di spiegare.
Ma uno schiaffo gli frustò violentemente la guancia.
"Come hai potuto fare una cosa del genere!"
"Elena, aspetta, so che le apparenze non depongono a mio favore... ma quella strega ha mentito! Non sono stato io, ha fatto tutto lei da sola!"
"Non prenderti gioco di me, Jacques! Mi credi davvero una stupida? Ti ho visto con lei mezza spogliata tra le braccia e vi stavate baciando! Come puoi dire di essere innocente?"
Gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime ed il dolore si stava sovrapponendo alla rabbia.
Jacques tentò di abbracciarla per consolarla, ma lei si divincolò.
"Non osare toccarmi! Non farlo mai più!" gli urlò con la voce rotta dal pianto e scappò via.
Elena era una donna buona e dolce, ma Jacques aveva imparato a sue spese che, quando era arrabbiata (e fortunatamente ciò accadeva piuttosto di rado), bisognava starle alla larga per un po'.
STAI LEGGENDO
IL PIRATA DEL LAGO 2 - Passato, presente e futuro
RomanceSecondo capitolo della storia di Jacques ed Elena, ormai marito e moglie in attesa del loro primo figlio. Abbandonati i panni del pirata per indossare quelli del bravo papà, Jacques intenderebbe dedicarsi esclusivamente alla sua nuova famiglia, ma è...