La resa dei conti

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In una stanza per gli ospiti nella lussuosa villa del Governatore di Martinica, Veronica, indossando una sensuale camicia da notte, si stava vanitosamente rimirando nello specchio mentre spazzolava la sua fluente chioma nero corvino.

Quando la porta della camera si aprì, si voltò con un sorriso smagliante, convinta di accogliere Ricardo Morales di ritorno dalla sua spedizione punitiva contro Jacques Leroux.

Ma quando l'uomo, che indossava gli abiti del suo pirata, ebbe mosso qualche passo verso di lei e le luci delle candele ebbero illuminato il suo volto, un brivido gelò l'espressione gioiosa della giovane donna, che si trasformò in una maschera di stupore.

"Tu non sei Ricardo! ...sei... Jacques Leroux? Ma... non dovresti essere..."

"Morto? No, mi spiace deludere le tue aspettative, ma dovresti sapere che i demoni non possono morire! E poi, sai, il tuo nuovo amichetto ha insistito tanto per prendere il mio posto..."

A quel punto, Veronica era decisamente spaventata. Il suo protettore era morto e le intenzioni dell'uomo che aveva di fronte sembravano tutt'altro che amichevoli.

Di sicuro quel travestimento gli era servito per introdursi a palazzo senza destare sospetti. Una bandana nera copriva i capelli biondi, che lo avrebbero reso immediatamente riconoscibile. I suoi bellissimi occhi azzurri, sottolineati dal trucco piratesco, scintillavano nella penombra di una luce sinistra ed il suo sorriso pungentemente ironico assomigliava ad un ghigno malefico. Era terribile, inquietante, ma al tempo stesso maledettamente affascinante.

"Lo ammetto, sei riuscito a stupirmi!"

"Stupirti? E che dire di te? Prima ti presenti a casa mia come la futura sposa di mio fratello, poi cerchi di sedurmi e fai credere che sia stato io a provarci con te, ed infine ti ritrovo qui in qualità di concubina e complice di un assassino! Sei decisamente una donna piena di sorprese... peccato che siano tutte negative!"

"Mi hai scacciata come una poco di buono, cosa avrei dovuto fare? Ero sola e abbandonata in una terra straniera ed ostile... Ricardo è stato l'unico ad offrirmi protezione, quindi sono rimasta con lui..."

Jacques la guardò con disprezzo.

"Dovrei forse provare compassione per te? Per colpa tua e del tuo degno compare, il mio miglior amico è stato ammazzato come un cane e tutte le persone che amo hanno in qualche modo sofferto e rischiato la vita! Siete esseri spregevoli e non meritate alcuna compassione!"

Così dicendo Jacques sfoderò la spada.

Veronica guardò atterrita l'arma che scintillava nella penombra e tentò un'ultima disperata difesa.

"Aspetta, rifletti, uccidermi non rimetterà le cose al loro posto..."

"Purtroppo no, ma mi farà sentire meglio!"

"Capisco, che tu abbia i tuoi motivi per essere in collera con me... anch'io ero molto arrabbiata con te, ma non volevo che le cose andassero a finire in questo modo! Purtroppo, però, gli eventi hanno preso una piega inaspettata..."

La ragazza smise di parlare nel momento in cui la spada le raggiunse la gola con il suo gelido tocco.

Nel vedere il terrore dipinto nei suoi occhi chiarissimi e le goccioline di sudore che le imperlavano la fronte, Jacques provò una sorta di sottile perverso piacere, il piacere della vendetta. Non gli era mai piaciuto uccidere, tanto meno una persona disarmata, ma, pensando a tutto il male che quella donna aveva cagionato, non era più così certo dei propri principi.

"Su una cosa avevi ragione, Veronica, io non sono un bravo padre di famiglia, sono un demonio e sono venuto fin qui per portarti all'inferno!"

"Questo è l'uomo di cui avevo tanto sentito parlare e che sognavo di incontrare! Ero certa che prima o poi saresti rientrato in te! Sai, potrei seguirti ovunque, se tu me lo domandassi..."

IL PIRATA DEL LAGO 2 - Passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora