Demoni

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Liberatomi dal pensiero di Pauline, e persa l'ultima speranza di avere notizie della ragazzina che non riuscivo a dimenticare, mi dedicai al mio lavoro ed alla costruzione della felicità di Charlotte. Tutto procedeva come al solito: la passeggiate a cavallo, le chiacchierate amichevoli, i momenti in cui ci appartavamo... e del Duca neppure l'ombra.

Un giorno, però, dopo aver riaccompagnato Charlotte alla villa, assistetti alla rovinosa caduta da cavallo di un uomo. Il suo destriero, un magnifico purosangue arabo dal pelo nero come la pece, fuggì via non appena disarcionato il malcapitato cavaliere. Mi avvicinai a lui e gli domandai:

"Siete ferito?"

"Fortunatamente credo do avere solo qualche ammaccatura, ma il mio cavallo..."

"Non temete, ci penso io a lui!"

Mi lanciai al suo inseguimento, ma il mio cavallo faceva fatica a stargli dietro perché quel demonio era velocissimo. Alla fine, però, riuscii a tagliargli la strada ed afferrate le sue redini. Saltai quindi da una sella all'altra e, quando fui in groppa al fuggitivo, questi s'impennò tentando di disarcionarmi, ma io non mollai la presa e, dopo qualche altra bizza, l'animale dovette rassegnarsi ed accettare la mia presenza.

Lo accarezzai sul collo per tranquillizzarlo. Aveva un manto liscio e lucente come seta, era l'esemplare più bello che avessi mai conosciuto. E, quando sentii che rispondeva docilmente ai miei comandi, mi sentii un dio.

Richiamai il mo cavallo con un fischio e lui mi venne fedelmente incontro. Lo presi per le redini e, tirandomelo appresso, tornai dal cavaliere disarcionato.

L'uomo si era rimesso in piedi nel frattempo. Indossava abiti distinti e aveva i capelli brizzolati, doveva essere sulla cinquantina... non lo avevo mai visto prima... Quando mi vide arrivare in sella al suo cavallo i suoi occhi castani si allargarono per lo stupore.

"È incredibile! Come ci siete riuscito?"

"Beh... i cavalli sono il mio mestiere..."

"Non il mio, purtroppo! Ero così fiero del mio acquisto... ma, come vi sarete reso conto, fatico parecchio a tenerlo a bada!"

Quindi lo sconosciuto, impressionato dal modo in cui ero riuscito a rimettere in ragione il suo irrequieto cavallo, concluse:

"Dal momento che andate tanto d'accordo con quella bestia, vi propongo uno scambio: voi mi date il vostro ronzino, così ho la speranza di ritornare a casa tutt'intero, e io vi regalo quel demonio! Cosa ne pensate?"

Non credevo alle mie orecchie.

"Signore, non so che dire... il vostro cavallo vale almeno quattro volte il mio!"

"Forse anche dieci, ma sarebbe sciocco alla mia età intestarsi a rischiare la vita ogni volta che monto in sella solo per potermi vantate di possedere il miglior cavallo della contea! Questa volta mi è andata bene, ma la prossima?"

"Se la mettete in questi termini, non posso che accettare la vostra generosa offerta! Ma permettete almeno che scambi le selle."

"Siete un ragazzo onesto e generoso: in fondo se non fosse stato per voi, oggi io sarei rimasto senza cavallo e senza sella!"

Sorrisi e scambiai le selle. La sua sembrava un'opera d'arte, doveva costare un sacco pure quella! Ma chi era quello sconosciuto? Che fosse lui il misterioso Duca? Non ebbi il coraggio di domandarlo e quando ebbi sellato a dovere entrambi gli animali, salutai affettuosamente il mio vecchio compagno e glielo consegnai.

IL PIRATA DEL LAGO 2 - Passato, presente e futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora