Allettato dalla prospettiva di una serata in compagnia di Elena, Jacques continuò con maggiore determinazione la ricerca della ragazza per parlarle.
La trovò in cucina, intenta a preparare un dolce. Le si avvicinò silenziosamente, arrivandole di soppiatto alle spalle e le cinse la vita con un braccio, ponendosi accanto a lei ed osservando curioso l'impasto che stava rimestando.
"Ciao, maestra!"
"Ciao! Che ci fai qui in cucina?"
"Curiosavo... A dire la verità, non avevo nulla da fare... sai, mi è mancato il nostro appuntamento mattutino!"
"Fabien ha voluto che ti riposassi un po' in vista della sosta."
"Sì, lo so... ma io non sono affatto stanco e poi... non riesco a smettere di pensare a quel che è successo ieri mattina."
"Hai scoperto di essere uno spadaccino fantastico: mi sembra una nota positiva."
"Sai che non mi riferivo a questo!"
"Ma non si era detto di far finta che non sia successo altro?"
"Se proprio vuoi, non ne parlerò... ma non posso fare a meno di pensarci..."
Elena rimase in silenzio perché in fondo aveva lo stesso problema.
"Che cos'è quell'impasto? Ha un'aria molto invitante." domandò Jacques cambiando argomento.
"È una mia specialità." rispose lei, senza smettere di sbattere energicamente la crema.
La vibrazione prodotta da quel movimento ritmico le s'irradiava per tutto il corpo, scuotendolo leggermente. Il dolce era molto invitante, ma Jacques si sentiva più attratto dalla sensuale bellezza della cuoca. Come un bambino goloso ed indisciplinato, ficcò un dito nell'impasto e poi se lo leccò, facendola arrabbiare.
"Ehi, non si mettono le mani nel cibo!" lo rimproverò scherzosamente.
"Ah no?" ripose lui con finto candore.
E ci riprovò per provocarla.
"Smettila!" gli ordinò lei spruzzandogli un po' di farina sui capelli.
Continuando sullo scherzo, lui affondò le quattro dita nella crema e gliela spruzzò sul viso.
Lei si mise a ridere e continuarono a farsi dispetti a vicenda come bambini. Finché, nel gioco, lui le leccò le gocce di crema sulla guancia.
"Addosso a te è ancora più buona..." le sussurrò avvicinandosi alle sue labbra.
Senza rendersene conto, Jacques aveva riprodotto un episodio accaduto un paio d'anni prima, quando si era messo a farle i dispetti mentre lei preparava la torta per il compleanno di Ramon. Quella volta il gioco era andato avanti e... avevano finito col fare l'amore sul tavolo di cucina, dimenticandosi della torta. Elena se ne ricordava bene, lui no, ma entrambi erano consapevoli che, se avessero seguito il proprio istinto, sarebbe finita in quel modo.
In quell'attimo d'esitazione, mentre si studiavano a vicenda prima di decidere se abbandonarsi o meno al desiderio, qualcuno spalancò maldestramente la porta della cucina. Era un corpulento marinaio di mezz'età, forse l'unico a bordo a non conoscere la vera identità di Elena, né i trascorsi di Jacques.
"Se questo giovanotto vi importuna, non avete che da dirmelo, signora!" esclamò l'uomo, divertito nel trovarli in atteggiamenti equivoci.
"Ti ringrazio Josè, ma non sarà necessario, so badare a lui!" gli rispose con grazia Elena.
E intanto diede un pizzicotto in vita a Jacques, tentando di fargli capire con lo sguardo che era il caso di smetterla.
Lui ricevette il messaggio ed allentò la presa.
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IL PIRATA DEL LAGO 2 - Passato, presente e futuro
RomanceSecondo capitolo della storia di Jacques ed Elena, ormai marito e moglie in attesa del loro primo figlio. Abbandonati i panni del pirata per indossare quelli del bravo papà, Jacques intenderebbe dedicarsi esclusivamente alla sua nuova famiglia, ma è...